Calciomercato Lazio, intervista a Igli Tare

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


L’ex uomo mercato della Lazio: “Ho avuto tante offerte, ma avevo bisogno di staccare. Occhio, rapporti umani, guardare tante partite, scovare, parlare con i ragazzi e con loro famiglie: questi i segreti del buon ds”

Lorenzo Cascini

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Il suo modo di lavorare, i colleghi, lo chiamano il “metodo Tare”. Parla sei lingue, guarda partite a ciclo continuo, sta sempre al telefono. Chi lo conosce lo racconta come un direttore schivo, silenzioso, che si fida dei suoi collaboratori. Ne ha uno per l’analisi dei dati, un altro per lo studio degli avversari, un altro ancora per i profili dell’Est Europa. Poi ci sono i rapporti “che saranno sempre al centro di questo lavoro, insieme all’occhio umano”. Parola sua. Igli non si è mai fermato, anche adesso che non ha una squadra dall’estate del 2023. “Avevo bisogno di distaccarmi un po’, ho avuto tante proposte. Ma non ho mai smesso di guardare le partite, analizzare e informarmi”. D’altronde la sua con la Lazio è stata una storia d’amore fatta di grandi guizzi, intuizioni, giocatori presi a ogni latitudine e anche qualche flop. 

Partiamo proprio da qui, dalla Lazio. La guarda ancora? 

“Certo. All’inizio mi ero un po’ distaccato, ma sto apprezzando il lavoro di Baroni. La squadra è per gran parte quella dello scorso anno e i nuovi si stanno inserendo bene”. 

Lei a Roma è stato quasi vent’anni anni. Tanti colpi, ma anche qualche flop. C’è qualche giocatore che avrebbe potuto portare alla Lazio ma che poi non è arrivato? 

“Tanti. Uno che mi viene in mente è Kvara. Lo avevamo praticamente preso, poi non c’erano le condizioni per chiuderla. Un altro è Kim: era tutto fatto. Lui giocava a Pechino e all’improvviso il club cinese scelse di non venderlo più. Le sto parlando di cose successe almeno due anni prima del loro arrivo a Napoli”. 

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Successe la stessa cosa con Javier Pastore? 

“Fu un vero peccato. Anche perché io ero appena arrivato alla Lazio e poteva essere il mio primo colpo. Rientrava anche nel budget della società. Purtroppo mi fidai della persona sbagliata, un agente che poi lo propose a un’altra squadra e ce lo soffiarono. Un altro è Cavani…”. 

“In realtà non è stata uguale, ma resta un ‘rimpianto’. Anche se non sono un amante del termine: se le cose vanno in un modo c’è sempre un motivo dietro. Cavani noi lo avevamo visto per primi, ma al giocatore arrivarono offerte più importanti. È stata una questione di momenti, ma può capitare”. 

E qualche colpo di cui invece va fiero? 

“Eh… ne potrei citare tantissimi. Non vorrei fare torti a nessuno. Ma direi Gila, preso dalla seconda squadra del Real Madrid, o Keita Balde. Ma pure Luiz Felipe, scovato in Serie D brasiliana. Ce ne siamo tolte di soddisfazioni…”.  

Passiamo ora al campionato. C’è qualcuno che l’ha impressionata in Serie A? 

“Sono di parte se dico Gila? No, scherzi a parte, per me diventerà un difensore di livello mondiale. Ha grandi qualità e sta migliorando a vista d’occhio. Un altro è Khéphren Thuram. Io lo ero andato a vedere anni fa, quando era ancora un ragazzino, ma aveva già la stoffa del grande giocatore. E lo diventerà. Deve solo essere più pericoloso in zona gol”. 

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Mentre per lo scudetto chi vede favorita? 

“Vedo avanti a tutti l’Inter. Inzaghi ha una rosa completa, lunga e lui è un vincente. Ma occhio anche a Conte. Non mi sorprende vederlo lì in alto. Adesso, però, per il Napoli sarà importante sostituire Kvara. Ci vorrà un acquisto di livello”. 

Si parla sempre più spesso del ruolo del direttore sportivo e dei nuovi modi di fare il mercato. 

“Il mondo va avanti, si evolve. Così come il calcio. Ma credo che i principi di questo lavoro restino gli stessi: l’occhio e i rapporti umani. Questa per me è la base. Poi guardare tante partite, scovare, parlare con i ragazzi e con loro famiglie. È un lavoro dentro il lavoro. E non morirà mai”. 

Quale sarà il suo futuro? Le sono arrivate delle offerte? 

“Si… più di una. Ma io non sono mai stato convinto. Avevo bisogno di distaccarmi un po’. Ma non ho mai smesso di informarmi e guardare partite. C’è stata più di una chiacchierata con qualche squadra araba e anche altre cose, ma non me la sono sentita di ripartire. Sono alla finestra. Per dire di sì dovrò sentirmi protagonista di un progetto, sentirlo mio”.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Source link