“I nordcoreani si uccidono con una granata per non cadere nelle mani degli ucraini”

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Far esplodere una granata sotto il mento anziché farsi catturare. Usare un commilitone per attirare droni d’attacco. Rimuovere le piastre di giubbotti antiproiettile e i caschi per consentire attacchi più rapidi a piedi. Scrivere giuramenti di fedeltà al leader supremo della Corea del Nord, Kim Jong Un. Sono queste alcune delle tattiche suicide e abitudini singolari che hanno sviluppato i soldati nordcoreani, schierati da novembre nella regione di Kursk, al confine meridionale con la Russia, per respingere l’incursione dell’Ucraina. Tuttavia, secondo ultime notizie che arrivano dal fronte, le truppe della Corea del Nord si sarebbero temporaneamente ritirate dalla linea del fronte nel Kursk, dopo aver subito pesanti perdite. A descrivere la novità sul campo di battaglia, in una fase cruciale della guerra, è un comandante delle forze speciali ucraine che fornisce aggiornamenti a Sky News.

Uccidersi con una granata per non cadere nelle mani dei nemici

L’emittente americana CNN da un nuovo spaccato delle truppe nordcoreane che combattono per la Russia. Attraverso interviste, le forze speciali ucraine hanno dichiarato alla CNN che i nordcoreani che hanno affrontato in intensi combattimenti non si sono arresi. I militari di Pyongyang sono “altamente motivati, ben addestrati” e “coraggiosi”. Contrariamente ai soldati di Mosca, che si arrendono facilmente al nemico, i nordcoreani combattono fino alla morte o si fanno esplodere con una granata per evitare la cattura. È chiaro oramai, dall’esame degli equipaggiamenti in loro dotazione e degli scritti che portano con sé, che i soldati di Kim Jong Un sono una élite: sono molto più preparati, anche ideologicamente, e motivati dei fanti russi con cui condividono il fronte.

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“Se posso, voglio restare in Ucraina”: il video dei soldati nordcoreani catturati da Kiev

Anche se, come raccontato da un soldato ucraino, i militari nordcoreani non sono preparati alla realtà del campo di battaglia ucraino, dove i moderni combattimenti con i droni hanno causato un ingente numero di vittime. I militari ucraini hanno raccontato alla CNN che i nordcoreani hanno continuato a condurre attacchi frontali di massa, spesso colpendo ripetutamente lo stesso punto, nonostante le ingenti perdite di uomini. Secondo i racconti dati all’emittente americana, alcuni nordcoreani durante i combattimenti rimuovono i caschi e le pesanti piastre protettive dai loro giubbotti antiproiettile, per essere più leggeri e dare il via a un assalto più rapido alle posizioni ucraine.

Quando si trovano nel raggio di un drone, la truppa manda avanti un soldato come esca in modo che gli altri possano abbatterlo. Se poi finisco nel mirino del velivolo senza pilota, allora si fanno esplodere. C’è l’ordine, come raccontato in più occasioni, di uccidersi per non essere catturati. Come vi abbiamo raccontato qui, quando sono gravemente feriti, i nordcoreani devono rispondere all’ordine di farsi esplodere con una granata per evitare di essere catturati vivi: la bomba viene posizionata sotto il collo con una mano sul perno mentre i soldati o i droni ucraini si avvicinano. Gli zaini dei nordcoreani usati in combattimento sono infatti pieni di mine e munizioni, oltre al necessario per la sopravvivenza in trincea. Molto spesso, per evitare che i corpi dei nordcoreani finiscano nelle mani delle forze ucraine, i soldati russi deturpano i volti e bruciano i corpi dei militari di Pyongyang per cancellare le loro tracce. 

Volti bruciati e deturpati: come i russi cercano di nascondere le morti dei soldati nordcoreani 

Attestati di lealtà a Kim e denunce di furti 

La CNN ha avuto modo di visionare anche diversi appunti e documenti trovati dai soldati ucraini sui corpi dei militari nordcoreani morti. Su un foglio di carta, il soldato caduto in battaglia prometteva fedeltà al leader nordcoreano Kim. Non è chiaro se fosse un moto di sincera lealtà verso il “Maresciallo” o solo un modo per il soldato di proteggere i suoi familiari in Corea del Nord. Non mancano però testimonianze di atti di “slealtà”. In un documento, attribuito probabilmente a un ufficiale, si legge che alcuni soldati nordcoreani si sono resi responsabili di furti di rifornimenti. In un’altra nota si leggeva che un altro soldato aveva “fallito nel sostenere la dignità del Comandante Supremo (Kim Jong Un, ndr.) e aveva messo i suoi interessi personali al di sopra di tutto”.

Il dispiegamento delle truppe nordcoreane non è mai stato confermato ufficialmente. L’Ucraina e i suoi alleati occidentali affermano che Pyongyang ha inviato 11.000 soldati per unirsi alla guerra russa, concentrandosi sul rafforzamento delle linee di fanteria nella regione di Kursk, dove le truppe ucraine hanno conquistato ampie fasce di territorio in un’invasione a sorpresa lo scorso agosto. Né Kim, né Vladimir Putin hanno confermato ufficialmente l’impiego di truppe nordcoreane, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato la scorsa settimana che circa 4.000 soldati nordcoreani sono già stati uccisi o feriti.





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