Doppio congedo parentale alla mamma single in Spagna

La conciliazione tra esigenze professionali e familiari, è un obiettivo sempre più ambito dalle società contemporanee, perché il modo in cui un Paese decide di sostenere le famiglie, ha un impatto diretto su scelte fondamentali, come la natalità, la partecipazione femminile al mercato del lavoro e la qualità della vita stessa. È proprio per questo motivo che al centro di questo discorso, non si può non mettere il congedo parentale, strumento fondamentale per provare a dare risposte più efficaci al problema.

Politiche familiari: la Spagna supera tutti

In questo contesto, la recente sentenza della Corte Suprema spagnola, che ha riconosciuto il diritto al doppio congedo parentale per le mamme single, rappresenta una pietra miliare nella lotta per l’uguaglianza di genere e per il riconoscimento del valore della genitorialità. Decisione storica che, peraltro, getta una luce abbastanza impietosa sulle differenze esistenti tra i sistemi di protezione della maternità e della paternità nei diversi Paesi europei, e in particolare tra la Spagna e l’Italia.

Doppio congedo parentale alla mamma single

La vicenda è quella di una madre single, dipendente pubblica, che ha presentato ricorso contro il suo datore di lavoro, lamentando il fatto che le fosse stato negato il doppio del congedo parentale rispetto a quanto concesso alle coppie. La sua richiesta si basava sul principio che ogni bambino ha diritto a un periodo di cura e assistenza paritario. La Corte Suprema ha accolto le sue ragioni, stabilendo che negare il doppio congedo alle madri single costituisce una discriminazione nei confronti dei loro figli. Dicendo, in pratica, che i bambini nati in famiglie monoparentali, hanno diritto alle stesse settimane di congedo parentale dei bambini nati in famiglie con due genitori.

I nuovi padri vogliono essere migliori ma hanno bisogno di più sostegno e di un congedo più lungo per stare di più con i figli appena arrivati (Getty Images)

L’esempio spagnolo

La Spagna si è sempre distinta per una politica familiare progressista e la misura del congedo parentale è uno delle più avanzate in Europa. Il verdetto appena pronunciato, è un chiaro segnale di voler proseguire in questa direzione e cioè, di voler garantire a tutti i bambini le stesse opportunità di crescita, indipendentemente dalla composizione del nucleo familiare. Questa misura, infatti, non solo sostiene le madri single, ma promuove anche una maggiore condivisione delle responsabilità genitoriali tra uomini e donne.

L’Italia: un quadro ancora da completare

In Italia, la situazione è più complessa e presenta, decisamente, margini di miglioramento. Sebbene negli ultimi anni ci siano state alcune riforme, il nostro Paese è ancora lontano dai modelli più avanzati. Il congedo di maternità è di cinque mesi, mentre quello di paternità è limitato a pochi giorni. Il congedo parentale, poi, quello fruibile da entrambi i genitori, è di dieci mesi totali, ma con una retribuzione che diminuisce nel tempo.

Le conseguenze di un sistema inadeguato

Tale inadeguatezza nostrana ha conseguenze significative sulla vita delle famiglie e sulla società nel suo complesso. In Italia, non è certo una novità, le donne continuano a pagare un prezzo alto in termini di carriera, dovendo la maggior parte delle volte rinunciare alle opportunità lavorative se desiderano avere un bambino. Uno squilibrio di genere, peraltro, che limitando il pieno utilizzo del talento femminile, ha ripercussioni anche sulla crescita economica del Paese.

Congedo parentale: più attrattivo per i padri

Per superare queste difficoltà è necessario un impegno deciso da parte delle istituzioni e delle aziende. Impegno che deve servire a rendere il congedo parentale sempre più generoso e flessibile. La vera sfida è far diventare la misura molto più attrattiva per i padri, promuovendo maggiormente una cultura della condivisione delle responsabilità genitoriali. Per farlo, va garantita una retribuzione adeguata, in modo che le famiglie non debbano scegliere se stare con i propri figli o guadagnare di più. È necessario promuovere forme di lavoro flessibili che permettano ai genitori di conciliare più facilmente vita lavorativa e familiare. Ed è altrettanto indispensabile, un sistema di servizi per l’infanzia di qualità e accessibile per permettere alle donne di rientrare più facilmente nel mondo del lavoro.

Risposte non più rimandabili

La sentenza spagnola apre nuove prospettive e offre uno spaccato di un futuro possibile, dove le politiche familiari siano al centro dell’attenzione. L’Italia ha l’opportunità di trarre ispirazione da questo esempio e di affrontare la sua sfida costruendo anch’essa, un sistema di congedo parentale più ambizioso e inclusivo, che sia davvero all’altezza delle sfide del nostro tempo.

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