i dati dei pronto soccorso

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Droga e alcol continuano a rappresentare una minaccia crescente per la salute pubblica in Umbria, se non un vero allarme. I dati forniti durante il convegno “La gestione delle intossicazioni in pronto soccorso”, tenutosi il 25 gennaio all’Hotel Garden di Terni, delineano un quadro allarmante. Nel corso dell’anno appena concluso ben 296 pazienti hanno richiesto assistenza nei pronto soccorso di Perugia e Terni a causa di intossicazioni acute. Numeri che confermano un aumento preoccupante legato all’abuso di sostanze stupefacenti, ma anche di alcol e psicofarmaci di varia natura.

I numeri dell’allarme di alcol e droga in Umbria

Se si guarda al particolare, il pronto soccorso del ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia ha gestito 152 casi, mentre quello del ‘Santa Maria’ di Terni ha registrato 144 pazienti. Un aumento significativo rispetto agli anni precedenti quando gli ingressi erano nettamente inferiori. Senza contare i dati dell’osservatorio GeOverdose, secondo cui l’Umbria ha contato otto decessi per overdose nel 2024, tra cui tre attribuiti all’eroina, uno all’alcol e quattro a sostanze non identificate. Questo porta l’indice standardizzato di mortalità a un inquietante 14,5 decessi per milione di abitanti, contro una media nazionale di 2,1.

Come spiegato dal direttore del pronto soccorso di Perugia dott. Paolo Groff durante il convegno (e riportato dal Corriere dell’Umbria) “le intossicazioni acute necessitano di un approccio organizzato” poiché “sono situazioni potenzialmente pericolose e poco note”. È fondamentale, innanzitutto, accertare la presenza di un’intossicazione e identificare la sostanza coinvolta, spiega il dottore. In seguito, bisogna sostenere le funzioni vitali del paziente, valutare l’eventuale necessità di decontaminazione e, se è il caso, procedere con gli interventi necessari. Inoltre, occorre verificare la disponibilità di un antidoto e somministrarlo tempestivamente.

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Anche il dottor Giorgio Parisi, direttore del pronto soccorso di Terni, è intervenuto sulla questione affermando che queste situazioni mettono alla prova le competenze tecniche e specifiche dei medici e delle strutture di emergenza, oltre che dei pronto soccorso. Confronto e condivisione tra esperti sono fondamentali in questo campo per migliorare la preparazione, secondo Parisi.

Allarme sociale e reati collegati al consumo di droga

Non solo sanità: l’allarme droga e alcol in Umbria si riflette anche sull’aumento dei reati connessi. Durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, il procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, ha evidenziato come il traffico di stupefacenti e i furti in appartamento siano tra i reati che generano maggiore allarme sociale nella regione. “È preoccupante il notevole aumento, in tutto il distretto, dei reati contro la persona, con recenti episodi di notevole gravità” ha dichiarato.

Sottani ha anche segnalato un incremento della criminalità all’interno degli istituti penitenziari, con episodi di violenza contro magistrati e un vertiginoso aumento” dei reati informatici, definiti “la nuova frontiera per la commissione di delitti”. Particolare attenzione è stata dedicata ai reati contro l’ambiente e alle violazioni in ambito lavorativo, come il caporalato.

Tra le priorità emerse c’è anche la gestione dei reati di violenza domestica e di genere. L’Umbria ha registrato il primo caso nazionale di femminicidio del 2025, un evento che sottolinea la necessità di strumenti di prevenzione e supporto più efficaci. Su questo il procuratore Sottani dichiara la necessità di “eliminare la cultura maschilista e sessista dalle aule giudiziarie” e della “creazione di una rete istituzionale di immediata assistenza alle donne, vittime di violenza domestica o di genere”.

Strategie per affrontare l’emergenza

La lotta contro il consumo di droga e alcol richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga sanità, forze dell’ordine e istituzioni educative. Secondo quanto evidenziato è cruciale che i magistrati partecipino attivamente nelle scuole regionali per promuovere una cultura della legalità e sensibilizzare i giovani sui rischi legati all’abuso di sostanze e all’uso non consapevole dei social network.

Viene anche sottolineata, in parallelo, l’importanza di potenziare i servizi di prevenzione e cura, tra cui i centri antiveleni e le strutture di recupero per tossicodipendenti. L’organizzazione di eventi come il convegno di Terni rappresenta in questo senso un passo fondamentale per costruire una rete di confronto tra esperti e sviluppare strategie condivise. L’obiettivo è quello di fornire risposte rapide ed efficaci, riducendo il rischio di mortalità e migliorando la qualità dell’assistenza. Emerge tuttavia in modo chiaro come ci sia ancora molto lavoro da fare per affrontare in modo sistematico l’allarme droga e alcol in Umbria e garantire un futuro più sicuro per la comunità.



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