Best in Class 2025: innovazione, crescita e sostenibilità negli Studi Professionali


L’iniziativa “100 Best in Class” è promossa da Euroconference e TeamSystem, con il supporto di Forbes Italia, con l’obiettivo di individuare e riconoscere le 100 eccellenze italiane tra Commercialisti e Consulenti del Lavoro. Questa iniziativa mira a valorizzare i professionisti che si distinguono per competenza, crescita, innovazione digitale e sostenibilità, sottolineando la centralità del loro ruolo nel supportare il tessuto imprenditoriale italiano. ​

La partecipazione all’iniziativa offre ai professionisti l’opportunità di mettersi in gioco e vedere riconosciuti gli sforzi compiuti per rendere più competitive ed efficienti le imprese italiane. La selezione dei “100 Best in Class” avviene attraverso una giuria di esperti che valuta le candidature in base a criteri come crescita e competenza, innovazione digitale e AI, sostenibilità e valorizzazione dei giovani professionisti. ​

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Scopriamo chi sono i professionisti candidati all’edizione 2025 di Best in Class e come rappresentano il panorama della consulenza professionale in Italia.

 

Profilo dei candidati e rappresentatività rispetto alla popolazione di professionisti in Italia

L’analisi del profilo dei partecipanti al concorso mostra una prevalenza di commercialisti, che rappresentano circa l’81% del totale, considerando anche coloro che possiedono una doppia qualifica. I consulenti del lavoro costituiscono il 18%, mentre i revisori esclusivi sono appena l’1%.

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Per valutare la rappresentatività dei candidati rispetto alla realtà professionale italiana, possiamo confrontare questi dati con la distribuzione effettiva delle due principali categorie. In Italia, si contano circa 126.000 commercialisti e 26.000 consulenti del lavoro, il che significa che i primi costituiscono circa l’83% del totale, mentre i secondi rappresentano il 17%.

Osservando questi numeri, si nota che la partecipazione al Best in Class rispecchia in maniera piuttosto fedele la composizione delle due categorie professionali.

 

Struttura e crescita degli Studi

Analizzando la composizione degli Studi professionali che hanno partecipato al contest, emerge che la dimensione media, escludendo i valori più estremi, si attesta intorno ai 4,74 professionisti per Studio. Questo dato fornisce un’idea della struttura tipica di questi Studi, che tendono a essere organizzazioni di dimensioni contenute.

Per quanto riguarda il numero di dipendenti impiegati, la distribuzione evidenzia una predominanza di Studi di piccole e medie dimensioni. Quasi il 40% degli Studi ha fino a tre dipendenti, mentre un ulteriore 22% conta tra quattro e sei collaboratori. Studi leggermente più grandi, con un numero di dipendenti compreso tra sette e dieci, rappresentano il 16% del campione, mentre quelli con oltre dieci dipendenti raggiungono un altro 22%.

La crescita del personale rispetto all’anno precedente è un indicatore importante della dinamicità del settore. Più della metà degli Studi ha registrato un incremento contenuto, compreso tra 0% e 10%, mentre un 19% ha visto crescere il proprio organico tra l’11% e il 15%. Il restante 26% degli Studi ha registrato un incremento superiore al 15%, segnalando una forte espansione.

Un altro aspetto chiave è la crescita del fatturato, che mostra una tendenza positiva per la maggior parte degli Studi. Quasi la metà (49%) ha registrato un aumento superiore al 15%, mentre un 23% ha avuto una crescita compresa tra l’11% e il 15%. Un altro 25% degli Studi ha riportato un incremento più contenuto, fino al 10%, mentre solo il 2% non ha registrato alcun aumento di fatturato. Questo quadro conferma che il settore sta attraversando una fase espansiva, con una larga maggioranza degli Studi che riporta risultati economici positivi.

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Innovazione digitale e adozione dell’AI

L’innovazione tecnologica rappresenta un fattore sempre più determinante per gli Studi professionali. I dati raccolti mostrano che negli ultimi due anni gli investimenti in tecnologia sono aumentati del 20% per oltre il 60% degli Studi, mentre un altro 29% ha incrementato la spesa del 10%. Solo una piccola quota del campione, pari al 7%, ha mantenuto invariati gli investimenti.

Un aspetto particolarmente interessante è il livello di adozione dell’Intelligenza Artificiale (AI) all’interno degli Studi. Il 74% dei partecipanti ha già implementato strumenti basati su AI, segno di una forte propensione all’innovazione. Un altro 14% sta attualmente raccogliendo informazioni per comprendere meglio il potenziale di questa tecnologia, mentre il 6% prevede di adottarla nei prossimi 6-12 mesi. Tuttavia, un’altra porzione pari al 6% considera ancora prematuro un utilizzo dell’AI nel proprio Studio.

L’impatto dell’AI sull’efficienza lavorativa è un elemento chiave per misurarne l’effettiva utilità. Tra coloro che l’hanno adottata, il 38% ha registrato un miglioramento dell’efficienza pari al 20%, mentre un ulteriore 33% ha riportato un incremento più contenuto, del 10%. Solo l’11% degli Studi non ha riscontrato cambiamenti significativi in termini di produttività, mentre il 17% non ha dati concreti per valutare l’impatto dell’AI.

Nel complesso, questi dati evidenziano come gli Studi professionali stiano investendo in modo significativo nella trasformazione digitale, con l’AI che si sta affermando come un elemento sempre più presente e rilevante per il miglioramento dell’efficienza e della competitività.

 

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Conclusioni

L’analisi dei dati raccolti dalla iniziativa “Best in Class” evidenzia un quadro dinamico e in continua evoluzione per gli Studi professionali di Commercialisti e Consulenti del lavoro in Italia.

In sintesi, l’iniziativa “Best in Class” si inserisce in un contesto professionale che sta affrontando importanti sfide e opportunità. La digitalizzazione, l’innovazione e la crescita sono i principali driver di sviluppo per il settore, e gli Studi che sapranno cogliere questi cambiamenti potranno consolidare il proprio ruolo di riferimento nel mercato. Il riconoscimento delle eccellenze attraverso questa iniziativa non solo premia le migliori pratiche, ma offre anche una direzione chiara per il futuro della professione.



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