Siccome milioni di cristiani subiscono persecuzioni islamiste, Papa Francesco condanna… gli ebrei – Israele.net

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Forse crede che calunniare gli ebrei d’Israele preserverà il Vaticano dalla furia islamista. Intanto, distoglie l’attenzione del mondo dai veri crimini jihadisti

Di Charles Jacobs, Uzay Bulut

Charles Jacobs e Uzay Bulut, autori di questo articolo

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I cristiani subiscono persecuzioni, discriminazioni, conversioni forzate e persino omicidi di massa per via della loro fede in molte parti del mondo musulmano eppure Papa Francesco, nel suo prossimo libro intitolato La speranza non delude mai, chiede un’indagine per verificare se gli ebrei stanno commettendo un “genocidio” contro i musulmani palestinesi nella striscia di Gaza.

Gli ebrei non stanno commettendo alcun genocidio contro i musulmani a Gaza, la cui popolazione è cresciuta di quasi il 3% l’anno scorso.

E’ vero invece che i musulmani in Africa stanno commettendo omicidi di massa per mezzo della jihad contro i cristiani. Eppure il Papa evita di difendere il suo stesso gregge.

L’Africa è diventata l’epicentro del terrorismo islamico radicale. Attacchi assassini della jihad contro cristiani abbondano in Nigeria, Mali, Burkina Faso, Egitto, Niger, Repubblica Centrafricana, Mozambico, Repubblica Democratica del Congo e Camerun.

Il numero di cristiani uccisi intenzionalmente, per non parlare di quelli torturati, violentati, rapiti e convertiti a forza all’islam, supera enormemente il numero di abitanti di Gaza involontariamente uccisi da Israele quando dirige il fuoco contro terroristi che si nascondono dietro ai civili.

In realtà, Israele sta difendendo la sua popolazione ebraica dagli attacchi di quegli stessi jihadisti che attaccano i cristiani in Africa.

In quelle nazioni africane migliaia di case, negozi e attività commerciali di proprietà di cristiani, oltre a chiese e altri edifici cristiani come scuole, ospedali e cimiteri, sono stati attaccati, danneggiati, bombardati, saccheggiati, chiusi, distrutti, bruciati e/o confiscati da jihadisti il cui obiettivo dichiarato è conquistare e dominare le comunità cristiane.

Secondo un rapporto del 2024 dell’Africa Center for Strategic Studies, il numero di profughi africani, sfollati interni e richiedenti asilo è cresciuto del 14% nell’ultimo anno, arrivando a oltre 45 milioni di persone.

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Non risulta nessun appello da parte del papa a indagare.

Ecco una sintetica rassegna per illustrare il problema.

Il Medio Oriente nella mappa Open Doors 2024 dei paesi a più alto rischio di persecuzioni anti-cristiani (clicca per la mappa completa sul sito)

Secondo Open Doors, “la Nigeria è il paese più violento al mondo per i cristiani: in Nigeria ogni due ore viene ucciso un cristiano”. I raid dei jihadisti sono un modo consueto per terrorizzare le comunità cristiane in Nigeria. Le donne e le ragazze cristiane vengono stuprate, costrette alla schiavitù sessuale, rapite per chiedere un riscatto o assassinate. Secondo un rapporto della International Society for Civil Liberties and Rule of Law, dal 2009 più di 150.000 persone, per lo più cristiane, sono state assassinate dalle forze jihadiste, tra le quali Boko Haram.

Il papa non ha chiesto un’indagine sui crimini di cui sono responsabili i jihadisti e i loro sponsor.

Il conflitto religioso nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo ha causato circa 6 milioni di morti dal 1996. L’escalation di violenze nel paese ha causato lo sfollamento di circa 7,3 milioni di persone. Le donne cristiane congolesi nelle aree controllate dai terroristi islamici subiscono persecuzioni per la loro fede, tra cui rapimenti, stupri, tratta, schiavitù sessuale e matrimoni forzati con combattenti islamici.

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Non hanno sentito il papa alzare la voce in loro nome.

In Somalia, il gruppo islamista al-Shabaab ha ripetutamente dichiarato la volontà di sradicare i cristiani dal paese. Se scoperti, i cristiani in Somalia possono essere uccisi sul posto.

In Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica Centrafricana, centinaia di cristiane sono state stuprate o in altro modo sessualmente molestate dagli islamisti.

In Mali e Mozambico, centinaia di cristiani hanno subito abusi fisici o mentali per la loro fede cristiana, compresi pestaggi e minacce di morte..

Ai cristiani nella regione di Mopti, nel Mali, viene imposto dai gruppi islamisti il pagamento di una pesante “tassa di protezione” chiamata jizya. Ai leader cristiani locali viene detto che il rifiuto di pagare comporterebbe il sequestro e la chiusura delle chiese. La jizya pretesa ammonta a più della metà del reddito mensile di molte famiglie.

Ad aprile, nella regione di Tillabéri, nel Niger, i jihadisti hanno ordinato ai cristiani di convertirsi all’islam, pagare la tassa jizya o lasciare le loro terre. Nel 2021, i gruppi armati islamisti nel paese hanno assassinato più di 420 civili e ne hanno cacciati decine di migliaia dalle loro case. Jihadisti in motocicletta hanno fatto irruzione in villaggi e città, bruciando e saccheggiando case e granai e assassinando civili, tra cui persone con disabilità e numerosi bambini.

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Julia Atef, 21 anni, egiziana cristiana copta, rapita da jihadisti nell’ottobre scorso

Anche in Nord Africa i cristiani vengono martoriati.

In Egitto, i cristiani copti continuano ad essere oggetto di persecuzione. Centinaia di giovani donne sono state rapite, costrette a convertirsi all’islam e a sposare uomini islamisti. Una delle scomparse è la 21enne Julia Atef, che la mattina di sabato 26 ottobre non è mai arrivata alla chiesa dove era diretta. Nessuno ha più avuto sue notizie da quando è uscita dalla casa di famiglia, alla periferia del Cairo, diretta a un incontro nella chiesa copta ortodossa di San Marco.

Non risulta che il papa abbia da nessuna parte in Vaticano un manifesto tipo Bring Back Julia (“portate a casa Julia”).

Nel frattempo, l’Algeria ha chiuso decine di chiese protestanti. Delle 47 che un tempo erano operative, ne rimangono solo quattro e sono sottoposte a forti pressioni. Almeno 18 cristiani stanno patendo condanne al carcere a causa della loro religione. Tra loro, il vicepresidente della Chiesa protestante d’Algeria, il pastore Youssef Ourahmane, condannato a un anno di prigione per aver celebrato un servizio di culto non autorizzato.

Il papa ha mai detto una parola per il pastore Ourahmane?

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Secondo lo European Centre for Law and Justice, “tutti i cattolici che fanno in qualsiasi modo proselitismo sono passibili di procedimento penale, e di espulsione se non sono cittadini algerini”.

I cristiani subiscono l’oppressione islamista anche al di fuori dell’Africa.

In Pakistan e Bangladesh, indù e cristiani vengono assassinati, rapiti, violentati e costretti a sposarsi con la forza per mano degli islamisti, o detenuti illegalmente dalla polizia. Ahsan Raja Masih, un giovane cristiano pakistano, è stato condannato all’impiccagione per la sua fede sulla base di false accuse di “blasfemia”. I vescovi cattolici del Pakistan si sono recentemente uniti alla protesta della comunità cristiana contro la condanna a morte.

Dov’è il papa?

In Iran, ai cristiani non è permesso pregare o leggere la Bibbia in farsi (persiano) o avere contatti con cristiani convertiti dall’islam. La conversione dall’islam al cristianesimo è illegale e chiunque venga sorpreso come convertito può essere arrestato e imprigionato. A giugno, un convertito cristiano, Yasin Mousavi, è stato condannato a 15 anni di carcere per “aver minato la sicurezza nazionale e promosso il cristianesimo sionista [sic]”.

Tra gli altri convertiti cristiani arrestati lo scorso anno ci sono Hamid Afzali, condannato a 10 anni; Nasrollah Mousavi e Bijan Qolizadeh, condannati a 5 anni ciascuno; Zohrab Shahbazi, a 9 mesi; e Iman Saleh, condannato a 5 anni.

Non risultano manifesti tipo “Liberate i cristiani” sui muri del Vaticano.

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Si possono fornire molti altri esempi di persecuzione islamista delle minoranze religiose in quasi tutti i paesi a maggioranza musulmana.

Papa Francesco sta abbandonando milioni di cristiani alla barbarie islamista.

Allo stesso tempo sostiene l’assurda tesi secondo cui Israele, costretto a combattere il flagello della barbarie islamista, starebbe attuando un crimine, anziché combatterlo.

Capovolgendo la realtà, la vergognosa calunnia del papa nei confronti degli ebrei si integra con la sua muta passività di fronte alla jihad islamica contro i cristiani.

Forse crede che puntare il dito contro gli ebrei distolga la furia islamista dal Vaticano.

Di sicuro, distoglie l’attenzione del mondo dalla sua propria vigliaccheria e dal suo fallimento nel proteggere i cristiani.

(Da: jns.org, 23.12.24)

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