Automotive. Rinaudo (Fismic Confsal): “Bene passi avanti in Europa, ora serve un piano industriale concreto per lavoratori ed imprese”


Domenica 16 marzo 2025 – Si è tenuto al MIMIT il Tavolo Automotive. Al centro del confronto con il Governo e le parti sociali, la necessità di un piano industriale concreto che garantisca la tenuta occupazionale, investimenti strategici e strumenti di sostegno adeguati per i lavoratori coinvolti nella transizione.

“La sospensione delle multe sulle emissioni e l’anticipo della revisione del Regolamento sono segnali positivi, ma non sufficienti. Ora servono risorse concrete: il Fondo Automotive Ue deve diventare realtà per sostenere la transizione senza penalizzare lavoratori e imprese. – dichiara Sara Rinaudo, vicesegretario generale Fismic Confsal –
Al Tavolo Automotive abbiamo chiesto una riforma urgente degli ammortizzatori sociali: i lavoratori non possono affrontare questa crisi con strumenti insufficienti.
Serve un sistema di sostegno equo e duraturo, integrato con politiche attive come il nuovo progetto della Regione Piemonte.

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Accogliamo con favore – afferma Rinaudo – il piano pluriennale di 2,5 miliardi di euro nel triennio 2025-2027 per la riconversione e la riqualificazione della componentistica.
È un primo passo, ma non basta. Queste risorse sono insufficienti per affrontare una trasformazione industriale di questa portata.
Serve un impegno più forte sia a livello nazionale che europeo, con investimenti aggiuntivi per garantire una transizione sostenibile senza perdere occupazione e capacità produttiva Il Governo deve agire subito e vi è la necessità che intervenga il Ministero del Lavoro”

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“In tutto questo contesto, non possiamo dimenticare e tralasciare – ribadisce Rinaudo – il comparto dei veicoli pesanti, che deve rientrare a pieno titolo nelle strategie di sviluppo. Iveco e l’intera filiera del trasporto industriale vanno tutelati, garantendo investimenti e innovazione tecnologica.”, continua Rinaudo.

“Infine, servono interventi immediati su materie prime, energia e infrastrutture e vi è la necessità di porre un’attenzione particolare sul tema dazi: senza un piano chiaro per abbassare i costi e garantire stabilità produttiva, il rischio è una perdita di competitività irreversibile.”, prosegue il vicesegretario generale Fismic Confsal.

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“Il settore è a un bivio. Bene i primi risultati, ma ora è il momento di azioni concrete e soprattutto tempestive.”, conclude Rinaudo.



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