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Altomonte, Roggiano Gravina, San Lorenzo del Vallo, San Donato di Ninea, Malvito, San Sosti e Sant’Agata d’Esaro: sette Comuni, sette cuori pulsanti di una terra che ha tanto da raccontare. Si sono seduti attorno a un tavolo, nel Salone Razetti del Chiostro domenicano di Altomonte, una delle sale più belle e antiche del paese, per dare il via a un progetto che non è solo un sogno, ma un vero e proprio atto d’amore: la Strada della Storia.
Ad incontrarsi sono stati il sindaco di Altomonte Giampietro Coppola con i colleghi di San Lorenzo del Vallo, Vincenzo Rimoli, e San Donato di Ninea, Vincenzo Russo; l’assessore comunale di San Sosti Claudio Rende insieme ad Antonio Blandi, project manager di Officine delle Idee, che coordina il progetto, e al Polo di Innovazione Cultura e Turismo “Cassiodoro” della Regione Calabria.
Giampietro Coppola, sindaco di Altomonte, padrone di casa dell’incontro, dice con passione: «La nostra terra ha tutto: storia, cultura, tradizioni, paesaggi da cartolina. Ma ora dobbiamo raccontarla nel modo giusto. Questo progetto non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. I nostri borghi non devono essere solo belli, devono essere motori di economia, di lavoro, di futuro».
La Strada della Storia vuole realizzare una vera e propria destinazione turistica tematica che si snoda tra siti archeologi e storici, paesi e comunità. È un’occasione per ridare forza e speranza a chi vive in questi luoghi. Non si tratta solo di attrarre visitatori, ma di creare valore per chi da sempre ha abitato questi luoghi.
Vincenzo Rimoli, sindaco di San Lorenzo del Vallo, «il progetto “La Strada della Storia” è un’occasione unica. Lavorare insieme è una forza. Questo progetto può creare posti di lavoro e opportunità che oggi non abbiamo».
Vincenzo Russo, sindaco di San Donato di Ninea, è chiaro: «I nostri giovani non devono più partire. I nostri emigrati devono avere un motivo per tornare. I borghi non devono essere solo luoghi da cartolina, devono vivere, respirare, produrre valore».
Claudio Rende, assessore di San Sosti, aggiunge: «I nostri Comuni hanno potenzialità enormi, ma per valorizzarle dobbiamo mettere in campo idee nuove. Questo progetto è una grande opportunità. San Sosti farà la sua parte, portando con sé i turisti che già visitano il nostro Santuario della Madonna del Pettoruto.»
Antonio Blandi, project manager di Officine delle Idee, spiega il senso dell’iniziativa: «Non si tratta solo di valorizzare luoghi, ma di creare un modello di sviluppo sostenibile, capace di generare economia circolare e nuove opportunità di sviluppo.»
Il primo passo è stato fatto. Ora, la Strada della Storia è pronta per intrecciare passato e futuro, per dare a questi sette Comuni non solo una nuova identità turistica, ma una ulteriore occasione di sviluppo. Un’opportunità per restituire a queste terre il valore che meritano e a chi ci vive un futuro migliore.
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