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Nel 2024 crescono mutui e prestiti al Nord e al Mezzogiorno, il Centro arranca

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#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


Nel primo semestre del 2024, il panorama creditizio italiano ha mostrato una netta divisione territoriale su prestiti e mutui. Mentre al Nord e al Sud si è registrata una leggera crescita della domanda di credito da parte delle imprese, nel Centro tale richiesta è rimasta sostanzialmente stabile.

In particolare, nelle regioni settentrionali e meridionali si è assistito a un aumento delle richieste di prestiti finalizzati alla ristrutturazione dei debiti preesistenti, un segnale che le imprese di queste aree stanno cercando di consolidare la propria posizione finanziaria. In misura minore, si sono registrate anche richieste di finanziamenti destinati a sostenere nuovi investimenti, a testimonianza di una certa fiducia nella ripresa economica. L’indagine è stata condotta dalle Filiali regionali della Banca d’Italia e ha coinvolto un campione di 240 banche.

Mutui e prestiti in Italia

Dopo il significativo calo registrato nel 2023, la domanda di credito da parte delle imprese ha mostrato nel primo semestre del 2024 un quadro contraddittorio. Mentre nel Centro Italia si è confermata una tendenza al ribasso, coinvolgendo tutti i settori produttivi, nel Nord e nel Mezzogiorno si è assistito a una timida ripresa, sostenuta principalmente dal comparto manifatturiero e dai servizi.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

In particolare, nelle regioni settentrionali e meridionali è emersa una crescente necessità di ristrutturare le posizioni debitorie, a indicare una volontà delle imprese di consolidare la propria situazione finanziaria. In misura minore, si sono registrate anche richieste di finanziamenti destinati a sostenere nuovi investimenti, a testimonianza di una certa fiducia nella ripresa economica.

Nel primo semestre del 2024, le banche hanno mantenuto un atteggiamento prudente nell’erogazione di credito alle imprese, mostrando una certa riluttanza a concedere nuovi finanziamenti. Questa tendenza è stata particolarmente evidente nelle regioni del Centro e del Mezzogiorno, dove si è registrato un leggero irrigidimento delle condizioni di accesso al credito, soprattutto per le imprese operanti nel settore edile. Anche il settore manifatturiero ha risentito, in misura minore, di questa maggiore cautela. Come evidenzia il report, la seconda metà del 2024 ha visto un ulteriore incremento della domanda di finanziamenti da parte delle imprese, a fronte di una certa cautela degli istituti di credito.

Il primo semestre del 2024 ha registrato una timida ripresa della domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie, dopo il periodo di contrazione osservato nella seconda metà del 2023. Tale crescita, seppur contenuta, ha interessato tutte le regioni del Paese, con un incremento leggermente più marcato nel Nord-ovest e nel Mezzogiorno. Parallelamente, anche le richieste di credito al consumo hanno mostrato una ripresa, segnando un’inversione di tendenza rispetto al recente passato.

Le politiche di offerta dei mutui da parte delle banche sono rimaste sostanzialmente stabili, ma si è evidenziata una maggiore selettività nella concessione dei prestiti, con una richiesta più frequente di garanzie collaterali. Nonostante una generale riduzione degli spread applicati, le posizioni debitrici considerate più rischiose hanno continuato a subire tassi di interesse più elevati. Questa maggiore cautela delle banche è stata determinata da una duplice motivazione: da un lato, la percezione di un rischio crescente legato alle prospettive del mercato immobiliare, dall’altro, la necessità di bilanciare tale prudenza con la crescente pressione competitiva tra gli istituti di credito.

Secondo le indicazioni delle banche, la domanda di prestiti da parte delle famiglie ha continuato a crescere anche nella seconda metà del 2024, interessando tutte le regioni italiane, con un ulteriore aumento delle richieste di mutui per l’acquisto di abitazioni.

Il mercato immobiliare in Italia

La divisione territoriale emersa dal report delle Filiali della Banca d’Italia si lega all’andamento del mercato immobiliare in Italia nel 2024. Come evidenzia il report dell’Istat (dicembre 2024) c’è stato un aumento dei prezzi delle case nel nostro Paese pari al 3,9% nel terzo trimestre dell’anno appena trascorso.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Il mercato immobiliare italiano del primo trimestre 2024 ha mostrato un quadro contraddittorio: da un lato, si è registrato un calo del 5,3% delle compravendite rispetto al trimestre precedente, con un totale di 210.233 transazioni; dall’altro, i prezzi delle case sono continuati a salire.

L’incremento dei prezzi delle abitazioni è stato particolarmente evidente nelle regioni insulari, dove si è registrato un aumento del 5,5%. Una crescita legata alla forte domanda di immobili in queste aree, alimentata dal crescente interesse turistico e dalla ricerca di seconde case.

Nonostante il calo delle transazioni immobiliari, soprattutto nelle regioni del Nord-est (-8,6%), Nord-ovest (-5,6%) e Sud (-3,7%), i prezzi delle case hanno mostrato un certo dinamismo. Dati che suggeriscono una difficoltà nel mercato residenziale legata alla minore accessibilità economica.





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