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La società dell’intelligenza artificiale generativa che meno di due anni fa ha lanciato ChatGpt sale sul podio delle maggiori startup non quotate al mondo, con SpaceV di Elon Musk, e la cinese ByteDance, che controlla TikTok.
OpenAI ha chiuso l’annunciata raccolta fondi da 6,6 miliardi di dollari che rende la società dell’intelligenza artificiale generativa creatrice di ChatGpt, con una valutazione di 157 miliardi di dollari, una delle tre maggiori startup non quotate al mondo, con SpaceX, il gruppo di esplorazione spaziale di Elon Musk, e il gigante cinese ByteDance, proprietario dell’applicazione TikTok. In testa al round di finanziamenti è stata confermata la società di venture capital Thrive Capital. Sulla stampa americana da settimane circolavano nomi di potenziali investitori, tra i quali Microsoft, già presente nel capitale con l’iniezione di 13 miliardi di dollari, e Nvidia, un altro grande protagonista dell’AI, grazie ai suoi chip progettati appositamente per questa tecnologia.Â
Il successo di ChatGpt
Secondo il Wall Street Journal, Apple, che già utilizza i modelli di OpenAI nel suo nuovo sistema di intelligenza artificiale generativa, si sarebbe invece ritirata dalle trattative per partecipare al finanziamento. OpenAi ha lanciato poco meno di due anni fa ChatGpt che è diventata sinonimo dell’intelligenza artificiale generativa. Da allora, da Microsoft a Google e Meta (Facebook, Instagram), tutti i principali gruppi tecnologici si sono lanciati in questo segmento. «Ogni settimana, più di 250 milioni di persone in tutto il mondo utilizzano ChatGPT per migliorare il proprio lavoro, la creatività e l’istruzione», ha dichiarato la società .
Manager in fuga
A fronte del successo, l’ultimo anno ha visto grandi tensioni in azienda. A novembre il consiglio di amministrazione ha licenziato Sam Altman, co-fondatore di OpenAI, incolpandolo di mancanza di trasparenza e attenzione alle questioni di sicurezza, per poi reintegrarlo alla guida dopo pochi giorni, su richiesta della stragrande maggioranza dei dipendenti e dal principale investitore, Microsoft. Le uscite dal vertice sono però continuate. A maggio, il co-fondatore e capo scienziato Ilya Sutskever ha lasciato il gruppo, così come Jan Leike, responsabile della gestione del rischio associato all’IA generativa. Se ne è andato anche un altro co-fondatore, John Schulman, mentre il presidente, Greg Brockman, è uscito per la pensione. E Mira Murati, chief technology officer di OpenAI, si è dimessa la scorsa settimana, rimanendo vaga sulle sue ragioni.
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