Lusso all’italiana: impennata del travel ad alta (e bassa) quota

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21 Gennaio

15:11
2025



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Il panorama del turismo italiano per il 2025 si preannuncia molto promettente, con due settori in particolare che si confermano in grande crescita: il turismo congressuale e quello del lusso. Questi ambiti sono stati al centro del dibattito durante la fiera TuttoHotel di Napoli, un evento di respiro internazionale che ha riunito i principali attori del settore alberghiero ed extralberghiero. La fiera ha fornito una fotografia sulle tendenze emergenti, mettendo in evidenza l’evoluzione del turismo di alta gamma, che sta diventando una delle leve più importanti per l’economia turistica italiana.

Microcredito

per le aziende

 

Secondo Ivana Jelinic, amministratrice delegata di Enit, «il turismo del lusso si sta evolvendo rapidamente e oggi punta su sostenibilità e autenticità. Non solo esperienze sfarzose ma i trend ci indicano la voglia di contatto con la natura e riscoperta dei territori».
Questa evoluzione del turismo di alta gamma rispecchia una domanda crescente da parte di mercati consolidati, come Germania, Stati Uniti e Regno Unito, ma anche l’espansione verso nuovi bacini come Cina, Australia e Corea del Sud. Nel 2023 – come è emerso nel corso del dibattito – gli hotel italiani di fascia alta hanno registrato oltre 50 milioni di arrivi e 137,5 milioni di pernottamenti, con la domanda internazionale che ha coperto il 54,1% delle presenze complessive. Un trend in crescita, in vista del 2025, che la stessa Enit aveva già pronosticato.

«L’Italia rappresenta molto più di un viaggio, è uno stile di vita unico. I visitatori di fascia alta – ha spiegato Jelinic – possono godere di esperienze raffinate tra caffè storici, botteghe artigianali, boutique nelle città d’arte, ristoranti stellati e studi di design d’avanguardia. Siamo al 4° posto mondiale per numero di arrivi e al 5° per entrate derivanti dal turismo internazionale. In questo scenario, il Meridione gioca un ruolo importante e Napoli, insieme alle altre perle della Campania, rappresenta una delle mete maggiormente richieste dai turisti esteri. Siamo certi che per il 2025 i trend continueranno ad essere positivi e il turismo di lusso crescerà in tutta Italia, Sud compreso», ha concluso l’ad di Enit.

NEVE DI LUSSO

Anche il turismo invernale di lusso sta vivendo un momento di slancio. Nelle settimane bianche Cortina d’Ampezzo, sebbene la neve non sia stata abbondante come in altre stagioni, continua a offrire un’accoglienza di alto livello, attirando clienti provenienti in particolare dagli Stati Uniti e dalla Russia.

«La stagione è molta buona, la neve per sciare c’è ed è abbastanza buona nonostante non cada. E se gli italiani purtroppo sono in calo come anche i tedeschi, la clientela americana è aumentata e vediamo anche il ritorno dei russi. In sostanza, abbiamo l’80-90% di camere occupate da adesso fino a marzo». A delineare il quadro della situazione con l’Adnkronos è Stefano Pirro, presidente di Federalberghi Cortina.

Quanto al caro tariffe Pirro minimizza: «Abbiamo adeguato i prezzi ai mercati, tra il 10 e il 15% in più sull’anno scorso in quanto le forniture hanno aumentato i prezzi, a cominciare dal cibo». A Cortina gli alberghi sono di fascia medio alta essendo frequentata da clienti alto spendenti.

L’offerta alberghiera della località, che si prepara ad accogliere le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, sta crescendo. Un’occasione straordinaria per il turismo di lusso, che si prepara all’arrivo di un pubblico internazionale sempre più vasto.

«A Cortina ci sono una cinquantina di alberghi e, in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, si stanno aprendo nuove strutture – spiega Pirro – una è stata già aperta e a breve ne aprirà un’altra, e dunque aumenta la disponibilità e la capienza dell’offerta, in questo momento il mercato è molto buono con un aumento medio dei flussi tra il 6 e l’8%».

Più in generale è tutto il turismo montano che sta vivendo una fase positiva. Le previsioni per la stagione invernale 2024-2025, infatti, indicano da un lato la conferma di un calo delle presenze italiane, ma dall’altro un aumento generale della domanda internazionale, con una crescita del 7,5% dei turisti provenienti da Paesi esteri. Secondo l’Osservatorio italiano del Turismo montano di Jfc, i flussi più consistenti arriveranno dalla Polonia, seguita dal Regno Unito (18,5%) e dalla Repubblica Ceca (13,5%). Indicazioni di crescita anche da parte dei flussi provenienti dalla Lituania (7%), dalla Germania (6,4%), dall’Irlanda (5,7%), dalla Svizzera (4,7%), dai Paesi Scandinavi (3,7%), dalla Francia (3,3%) e da altri Paesi.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Quanto alla top ten delle regioni dalle quali sono previsti i maggiori flussi di turisti dell’inverno 2024-2025 al primo posto, con valori assoluti decisamente rilevanti, c’è la Lombardia indicata dal 36,4% degli operatori, seguita dall’Emilia Romagna con il 14,5% e dal Lazio con il 12,6%. A seguire, il Veneto (12,3%), la Toscana (7,1%), il Friuli Venezia Giulia (3,3%), il Piemonte (2,6%), le Marche (1,5%), la Campania (1,1%), la Puglia (0,7).

SETTIMANE BIANCHE PIÙ CARE

Per quanto riguarda i costi, per le settimane bianche in Italia si prospettano aumenti medi del 3,6% tra soggiorno in albergo, impianti di risalita, noleggio attrezzature e lezioni di sci, per una cifra totale pari a 1.453 euro a persona, stima Jfc, che arriva a 3.720 euro per una famiglia composta da due genitori e un figlio sotto agli 8 anni. Mentre per un fine settimana sulle piste la spesa media a persona è di ben 571 euro quest’anno, addirittura 1.630 euro a famiglia, pari a +8,4% rispetto all’anno scorso.

«È questo il periodo nel quale si concentrano le settimane bianche – afferma Massimo Feruzzi, ceo di Jfc e responsabile dell’Osservatorio, commentando i dati con l’Adnkronos – e dai primi dati emerge come la tradizionale settimana bianca stia cambiando format: dal classico sabato/sabato alle date flessibili, dalle proposte solo sci a quelle che si arricchiscono di experience gastronomiche e di benessere, dal prezzo all inclusive a quello basic con possibili servizi da acquistare in loco, etc. In sintesi, per ogni cliente una proposta personalizzata: il futuro delle destinazioni bianche italiane è nella duttilità».



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