Quindici locali sfitti verranno dati in affitto gratuito per cinque mesi con l’intento di risvegliare il tessuto commerciale cittadino. C’è un Comune del territorio della provincia di Siena che ha pensato a una speciale e particolare iniziativa per sostenere il commercio. Si tratta del Comune di Chiusi, il progetto in questione si chiama “Pop Up” ed è ideato con l’obiettivo di ottenere un “rilancio dei centri urbani attraverso la riapertura di fondi sfitti e l’animazione territoriale”. “Nel centro storico – spiegano dal Comune di Chiusi – un gruppo di fondi attualmente inutilizzati tra via Porsenna, via Baldetti e le strade limitrofe sarà oggetto di una riapertura temporanea andando a ospitare nuove attività commerciali, culturali, artigianali e ricreative, che potranno insediarsi in questi spazi a canone gratuito per circa cinque mesi, da maggio a ottobre 2025. Questa iniziativa permetterà agli operatori di sperimentare nuove attività beneficiando di un’importante riduzione dei costi iniziali in un contesto storicamente votato al commercio. Ciò avviene attraverso la stipula di un comodato d’uso gratuito a tre, che coinvolge il Comune di Chiusi, il ‘Popupper’ e il proprietario del fondo interessato. Partecipando a ‘Pop Up’ ogni operatore non solo porta avanti un progetto personale, ma contribuisce anche al progetto collettivo di rilancio del centro storico, in sinergia con altre iniziative e attività che mirano a creare nuove opportunità per la città”. Il Comune di Chiusi, dal canto suo, offre ai proprietari dei fondi attualmente sfitti la realizzazione di lavori di manutenzione dei locali e anche sgravi Imu. Insomma, possono esserci guadagni da ogni parte. E dopo i cinque mesi di utilizzo gratuito dei locali i commercianti potranno decidere se continuare a usufruire di quei fondi o meno.
- Gianluca Sonnini, sindaco di Chiusi, con questo progetto state cercando di rivitalizzare il tessuto commerciale cittadino…
Abbiamo contattato i proprietari di questi fondi sfitti e abbiamo parlato con loro, trovando un accordo. I locali sfitti non producono reddito. Il Comune realizzerà lavori di manutenzione e garantirà ai proprietari degli sgravi Imu, al contempo per cinque mesi i locali saranno a disposizione di commercianti che potranno posizionare la loro attività nel centro storico di Chiusi. Un progetto simile è già stato realizzato in Toscana, a Grosseto. Noi speriamo che possa produrre buoni risultati. Al momento chi è interessato può presentare una manifestazione di interesse.
- Perché questi fondi sono sfitti? Qual è il problema del commercio a Chiusi?
Il problema principale è lo spopolamento, un fenomeno che colpisce tante realtà. Diminuiscono i residenti e pian piano diminuiscono anche i servizi. Il tessuto commerciale nel centro storico si è certamente impoverito. Si pensi che abbiamo solamente un alimentari e manca un bazar mentre funzionano bar e ristoranti, la somministrazione va bene.
- L’intento dell’amministrazione è dare un volto più vivo al centro storico.
Vorremmo che in centro si tornasse a fare una passeggiata e un giro tra i negozi. Un commerciante ora potrà prendere in affitto in maniera gratuita un fondo per cinque mesi, pagando solamente le utenze. Trascorso questo periodo farà poi le valutazioni del caso. L’obiettivo è dare una spinta al tessuto commerciale anche attraverso quella che potrebbe essere definita una “terapia choc”. Vorremmo far aprire tutte queste attività lo stesso giorno con una sorta di “effetto wow”, una vera e propria scossa. Vogliamo dimostrare che a Chiusi è possibile fare qualcosa di simile. Vorremmo allontanare le negatività, che portano solamente altre negatività, e magari innescare un positivo effetto domino.
- Quali sono a suo avviso oggi i problemi del commercio?
Questo mondo è cambiato rispetto al passato. I centri commerciali negli anni hanno richiamato tanti clienti, spostando l’interesse dai negozi di vicinato. Poi il boom del commercio online ha creato nuove difficoltà. Ovviamente la situazione è diversa da zona a zona, addirittura anche all’interno dello stesso territorio comunale. Noi a Chiusi scalo abbiamo una zona più viva da un punto di vista commerciale ma anche in quell’area vorremmo comunque dare vita a dei miglioramenti, anche con una maggiore promozione e con più presenza sui social, e inoltre migliorare e rinnovare le manifestazioni. Faremo incontri con i commercianti per parlarne e per discuterne.
- Quali sono i primi feedback che ha ricevuto per il progetto “Pop Up”?
I commenti sono positivi, anche se le negatività non sono svanite. C’è chi dice che a Chiusi è impossibile dare vita a un’iniziativa di questo tipo. Anche per questo motivo per noi è una scommessa, vogliamo portare positività. Molti giovani vanno a vivere altrove e non tornano più nel luogo nel quale sono nati. Gli obiettivi di un’amministrazione comunale devono anche essere quelli di creare le condizioni per non far andare via i propri giovani, far progredire la propria città e aumentare la qualità della vita dei propri cittadini.
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