Rinnovo CCNL Sanità, scontro tra sindacati e Aran su diritti e tutele dei lavoratori

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Lo stallo nelle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) della Sanità per il triennio 2022-2024 ha dato vita ad un acceso dibattito tra il sindacato degli infermieri Nursing Up e l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (Aran). Al centro della polemica molte questioni cruciali per i professionisti sanitari, come la formazione, il riconoscimento dell’alta qualificazione, l’esenzione dai turni notturni per gli over 60 e l’indennità di pronto soccorso. Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, ha attaccato duramente l’Aran, accusandola di “reinterpretare la realtà a proprio uso e consumo” e di ignorare le richieste avanzate dai professionisti sanitari. Tra i temi più delicati, il riconoscimento dell’alta qualificazione ha sollevato una forte indignazione. Un altro nodo particolarmente controverso è l’indennità di pronto soccorso. Antonio Naddeo, presidente dell’Aran, ha replicato alle critiche dei sindacati con un lungo intervento pubblicato sul suo blog, in cui ha definito le accuse “frutto di disinformazione”.

Secondo De Palma, l’Aran avrebbe escluso molte categorie professionali da questa area, includendo soltanto i titolari di specifiche lauree magistrali. Tale scelta, ha spiegato, lascia fuori oltre la metà del personale sanitario, creando divisioni inaccettabili. Sul tema della formazione, i sindacati avevano avanzato richieste per garantire due ore settimanali dedicate all’Educazione Continua in Medicina (ECM) e 24 ore annuali aggiuntive per aggiornamenti non ECM, ma queste proposte sono state respinte. L’Aran si sarebbe limitata a confermare le disposizioni attuali, senza riconoscere l’importanza della formazione continua per garantire standard elevati nell’assistenza sanitaria. Anche la questione degli over 60 ha generato forti malumori. Il sindacato aveva chiesto che i lavoratori più anziani fossero esentati dai turni notturni e dalle pronte disponibilità, ma l’Aran ha delegato tale decisione ai comitati paritetici e alle singole aziende sanitarie, privando i lavoratori di una tutela uniforme a livello nazionale. Nel suo approfondimento, Naddeo ha ricostruito il percorso normativo che ha portato all’istituzione di questa indennità, introdotta dalla Legge di Bilancio 2022 e progressivamente incrementata con risorse ulteriori negli anni successivi. Naddeo ha sottolineato che, con il mancato accordo sul CCNL 2022-2024, è stata persa un’importante occasione per regolare la distribuzione dei 280 milioni di euro aggiuntivi stanziati per questa indennità. Ha inoltre spiegato che, una volta approvato il contratto, l’indennità sarà erogata con decorrenza retroattiva, con un valore medio per i dipendenti che potrebbe raggiungere i 516 euro lordi mensili, includendo arretrati e incrementi proporzionali.

Nonostante queste rassicurazioni, il sindacato Nursing Up ha ribadito la sua insoddisfazione. De Palma ha denunciato che i vantaggi economici per i professionisti del pronto soccorso non sono sufficienti a compensare i disagi lavorativi che devono affrontare quotidianamente. Ha inoltre criticato la proposta di introdurre la figura dell’assistente infermiere, sostenendo che questa scelta ridurrebbe il valore professionale degli infermieri, con aumenti salariali che si limiterebbero a soli 8 euro lordi al mese rispetto alla nuova figura.

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Tra le altre questioni rimaste irrisolte c’è l’infermiere di famiglia, una figura prevista da una legge del 2020 ma ancora assente dal CCNL. De Palma ha sottolineato che i diritti dei professionisti sanitari non possono essere sacrificati per giochi politici o scelte miopi, poiché la qualità dell’assistenza infermieristica e dei servizi sanitari deve rimanere una priorità assoluta. La situazione resta complessa e le trattative per il rinnovo del CCNL Sanità 2022-2024 si configurano come una partita cruciale per il futuro del Sistema Sanitario Nazionale. Se da un lato l’Aran rivendica trasparenza e rigore nei propri criteri, dall’altro i sindacati continuano a chiedere interventi più incisivi per tutelare la dignità e i diritti dei lavoratori del settore.



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