Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
In Italia il 15% dei contribuenti paga il 64% dell’Irpef: il report sulle dichiarazioni dei redditi #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Oltre 17 milioni di contribuenti, oltre il 40% del totale, dichiarano di guadagnare meno di 15mila euro l’anno e pagano solo l’1,29% dell’imposta sul reddito della persona fisica

In Italia 17 milioni di contribuenti, oltre il 40% del totale, dichiarano di guadagnare meno di 15mila euro l’anno e pagano solo l’1,29% dell’Irpef complessiva. Coloro che invece dichiarano redditi dai 35mila euro sono 6,4 milioni, il 15, 27% del totale, e pagano il 63,4% dell’imposta sul reddito della persona fisica. Dal Report di Itinerari previdenziali, presentato alla Camera sulla base delle dichiarazioni dei redditi riferite al 2022, emerge un Paese spaccato a metà nel quale oltre il 93% dell’Irpef è pagato dal 46,81% dei contribuenti, quelli che dichiarano almeno 20mila euro di reddito. Mentre il 53,19% dichiara redditi inferiori a questa soglia e versa il 6,31% dell’intera Irpef. In Italia solo il 5,45% dei contribuenti dichiara di guadagnare oltre i 55mila euro e paga il 41,7% delle imposte complessive.

Il rapporto sottolinea come la spesa assistenziale e sanitaria gravi quindi solo su una parte minoritaria della popolazione. «Il 75,80% dei contribuenti – si legge – dichiara redditi da zero fino a 29mila euro, corrispondendo solo il 24,43% di tutta l’Irpef, un’imposta neppure sufficiente a coprire la spesa sanitaria». «Una grande parte di italiani – spiega il presidente di Itinerari previdenziali, Alberto Brambilla – paga così poche imposte (o non ne paga affatto) da risultare totalmente a carico della collettività. E’ il ritratto di un Paese – prosegue – con una forte redistribuzione principalmente a carico dei redditi sopra i 35mila euro lordi l’anno, che peraltro non beneficiano, se non marginalmente, di bonus, sgravi e agevolazioni, in assenza di controlli su una spesa assistenziale che cresce a tassi doppi rispetto a quella previdenziale».Il report indica come nel 2022 l’Italia abbia complessivamente destinato alla spesa per protezione sociale – pensioni, sanità e assistenza – 559,513 miliardi di euro, vale a dire oltre la metà di quella pubblica totale (il 51,65%). Rispetto al 2012, «la spesa per il welfare, si legge nel rapporto, è aumentata di 127,5 miliardi strutturali (+29,4%): un aumento ascrivibile soprattutto al capitolo assistenza che sotto la spinta delle promesse di una politica in perenne campagna elettorale e gonfiata anche dall’inefficienza di una macchina organizzativa tuttora priva di un’anagrafe centrale delle prestazioni, è cresciuta del 126,3%, a fronte del solo 17% della spesa previdenziale».

Nel complesso, se per Inps e Inail si può parlare di equilibrio, vale a dire di un sistema pensionistico e assicurativo in grado di autosostenersi con i contributi versati da lavoratori e imprese, lo stesso non può dirsi per assistenza (circa 157 miliardi di euro), sanità (intorno ai 131 miliardi l’importo della spesa) e welfare degli enti locali (circa 13 miliardi) che, in assenza di contributi di scopo, devono appunto essere sostenuti attingendo alla fiscalità generale. Un totale – si spiega – di oltre 300 miliardi di euro per il quale sono occorse pressoché tutte le imposte dirette Irpef, addizionali, Ires, Irap e anche 23,77 miliardi di imposte indirette, in primis l’Iva.

«Non è corretto – sottolinea il presidente di Itinerari previdenziali, Alberto Brambilla, descrivere l’Italia come un Paese oppresso dalle tasse, poiché i contribuenti su cui grava il carico fiscale e, di riflesso, anche il finanziamento del nostro sistema di protezione sociale non è che uno sparuto 24,20% di contribuenti con redditi dai 29mila euro in su, i quali da soli corrispondono il 75,57% di tutta l’Irpef».

Per quanto riguarda la distribuzione geografica dei versamenti Irpef, l’analisi dei redditi evidenzia che il Nord contribuisce per il 57,2% del totale, il Centro con il 21,8% del totale, mentre il Sud con il 20,97% del gettito complessivo. “Una situazione di disequilibrio, si legge, rimasta oltretutto stabile nel tempo che trova conferma anche analizzando le singole Regioni: con poco meno di 10 milioni di abitanti, la Lombardia versa 43,4 miliardi di Irpef, vale a dire un importo maggiore dell’intero Mezzogiorno, che ne conta almeno il doppio».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Carta di credito con fido

Procedura celere





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Conto e carta difficile da pignorare

Proteggi i tuoi risparmi

Finanziamo strutture per affitti brevi

Gestiamo strutture per affitto breve

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui