Una sindaca alla guida di Reggio Calabria? La parola alle donne in politica sul futuro della città

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Negli ultimi anni, il ruolo delle donne nella politica e nella governance delle città è diventato un tema centrale per il futuro dello sviluppo urbano e sociale. Guardando alle elezioni della primavera del 2026 per il rinnovo del consiglio comunale di Reggio Calabria, è fondamentale riflettere su come una maggiore presenza femminile possa rappresentare un’opportunità per la città e per tutta l’area metropolitana. E su come una sindaca alla guida della città non è solo la differrenza di una vocale, ma è tutta un’altra storia.

Le donne, protagoniste fondamentali nella vita sociale e culturale di Reggio Calabria, possono portare un contributo determinante verso una governance più equa, sostenibile e innovativa. In una città che affronta sfide importanti come la disoccupazione, le disuguaglianze sociali e il miglioramento delle infrastrutture, è necessario valorizzare il loro ruolo nei processi decisionali e strategici.

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Una grande opportunità, dunque, per aprire una nuova stagione politica, una stagione che veda le donne, e il loro pensiero, al centro del cambiamento. La città ha bisogno di una guida capace di unire bellezza e praticità, di saper governare con competenza, ma anche con una forte visione femminile che sappia rispondere alle sfide quotidiane dei cittadini.

ReggioToday ha chiesto ad alcune donne impegnate in politica come immaginano il futuro di Reggio Calabria. 

Giusi Princi, eurodeputata di Forza Italia, pensa a una Reggio Calabria aperta e internazionale. Spiega: 

“Il ripristino delle circoscrizioni potrebbe essere utile per riavvicinare i cittadini alla municipalità attiva e alla politica. Uno strumento amminsitrativo importante per una più facile risoluzione dei problemi di vita quotidina e per potere ripristinare il rapporto diretto tra eletti ed elettori. In generale, però, ritengo che, nel rapporto con le altre istituzioni, occorra sempre rivendicare e tutelare gli interessi del territorio senza peccare di eccessivo campanilismo. Precludersi al confronto significherebbe precludersi alla modernità, che nasce proprio dal dialogo e dallo scambio. Il buon senso di governo è nella via di mezzo. 

La città che immagino tra dieci anni è una città aperta al Mediterraneo, sempre più internazionale e con una grande vocazione turistica. Reggio Calabria ha grandi potenzialità ed è importante riuscire a valorizzarle. La città dovrà essere sempre più conosciuta e apprezzata per ciò che di buono offre, per le professionalità e le eccellenze che esprime.

Come presidente della delegazione europea per i rapporti con l’Asia Centrale ho invitato i rappresentanti dei paesi della regione a venire qui per apprezzare le bellezze del nostro territorio e per tessere relazioni culturali, economiche e commerciali, grazie a uno scambio che sarà certamente foriero di sviluppo. Inoltre mi sto già attivando con le Ambasciate dei cinque paesi dell’Asia Centrale per instaurare collaborazioni tra le università asiatiche e quelle calabresi, in particolare l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. L’Asia Centrale, a differenza dell’Europa e della Calabria, è una regione ad alta crescita demografica e con una popolazione molto giovane: promuovere uno scambio accademico con i suoi studenti più meritevoli rappresenta senz’altro un’opportunità di arricchimento perché il nostro territorio sia al centro del Mediterraneo e non solo dal punto di vista geografico.

Lo sviluppo della città passa anche attraverso la valorizzazione delle peculiarità del nostro variegato territorio, per certi versi uniche. Con il suo mare, la sua montagna, la storia, la cultura, Reggio può svolgere un ruolo centrale nell’attrarre flussi turistici internazionali.

Indipendentemente dal genere e dai tanti identikit che potremmo fare del prossimo sindaco, abbiamo l’obbligo di affidare questo ruolo a una persona qualificata, competente e autorevole, che ami la città e che riesca a fare emergere tutto il suo potenziale. Da donna, ovviamente, mi auguro che figure femminili siano sempre più presenti nelle istituzioni con ruoli di primo piano. La città esprime tante donne capaci, che sanno risolvere i problemi, approfondire, che hanno humanitas e allo stesso tempo autorevolezza e un’indole riflessiva”.

Tilde Minasi, da anni in prima linea in politica e senatrice della Lega, racconta: “La rinascita di Reggio Calabria si fonda su un equilibrio tra bellezza e praticità, valori che noi donne sappiamo integrare naturalmente e che possono guidare la trasformazione della città. Reggio deve riscoprire il proprio potenziale unico, partendo dalle sue radici culturali e storiche, dai suoi paesaggi mozzafiato e dalla sua posizione privilegiata sullo Stretto. Tuttavia, la bellezza da sola non basta: serve trasformarla in opportunità concrete per i cittadini. La bellezza di Reggio risiede nel suo patrimonio straordinario, come il lungomare definito da D’Annunzio il “più bel chilometro d’Italia”, il Museo archeologico con i Bronzi di Riace e tanti altri pezzi unici, la ricchezza delle sue tradizioni. Questi elementi non devono essere solo motivo di orgoglio, ma anche strumenti per creare lavoro e benessere. Dobbiamo valorizzare queste risorse attraverso investimenti mirati che le rendano accessibili e competitive a livello internazionale. Il turismo è uno dei pilastri su cui costruire un futuro di sviluppo, integrando cultura, enogastronomia e tradizioni in un sistema efficiente e accogliente.

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Parallelamente, la praticità è il fondamento di una città vivibile. Infrastrutture moderne, viabilità sicura ed efficiente e servizi per le famiglie sono indispensabili per far ripartire Reggio. Negli ultimi anni, grazie al mio impegno e a quello del ministro Salvini, abbiamo conseguito importanti traguardi. L’aeroporto Tito Minniti è stato finalmente reso non solo pienamente operativo, ma anche competitivo con l’introduzione della nuova procedura di volo per la pista 33, che ha consentito l’aumento significativo dei collegamenti aerei, portando lo scalo tra i principali del Sud. Questo risultato è la dimostrazione concreta che, con determinazione e visione e con le giuste sinergie istituzionali, si possono superare anni di immobilismo.

Un sogno che condivido con tanti cittadini e con il ministro Salvini è il Ponte sullo Stretto. Non è solo un’infrastruttura, ma il simbolo di un’Italia che unisce territori, opportunità e persone. Il via libera della Commissione tecnica di Valutazione dell’impatto ambientale rappresenta un passo decisivo verso la sua realizzazione. E’ un progetto ambizioso, che porterà davvero a livelli di occupazione stabile e crescita forse mai visti prima sui nostri territori, segnando una svolta verso la modernità. Realizzarlo significherà dare un nuovo volto al Sud e porre Reggio Calabria al centro dello sviluppo del Mediterraneo.

Al di là di ogni considerazione legata al genere, oggi si è visto come le donne siano in grado di raggiungere posizioni apicali in ogni ambito e di ricoprirle con assoluta competenza, anche se non sono ancora tantissime a riuscirci, a causa di fattori esogeni. Ritengo, in ogni caso, che il nostro contributo rappresenti un valore aggiunto unico. Questa unicità risiede in una sensibilità naturale che ci consente di interpretare con empatia le esigenze delle persone e di affrontare con pragmatismo le sfide del presente. Non si tratta di privilegiare una visione femminile, ma di riconoscere che questa sensibilità è una risorsa inestimabile per la costruzione di una società più equilibrata e inclusiva.

A livello politico, il mio impegno è e rimane costante. Il mio partito, la Lega, sta lavorando con serietà e attenzione per scegliere il candidato migliore per guidare Reggio Calabria, una figura che possa costruire con fermezza e visione il futuro della città. Come ha più volte ribadito Salvini, la Lega sente di avere un debito nei confronti di questa città, un debito di impegno e riscatto. Per questo stiamo lavorando intensamente, ascoltando le esigenze del territorio e confrontandoci con le realtà locali, per individuare una guida che sia espressione concreta della volontà di rinascita e sviluppo. Sono fermamente convinta della validità di questo progetto e rinnovo con determinazione il mio impegno a promuovere con costanza e dedizione le istanze del nostro territorio. La politica non è mai stata per me una mera professione, bensì una vocazione autentica: un dovere civico finalizzato a servire la comunità e a sostenere con azioni concrete il processo di trasformazione e sviluppo.

Il mio sogno è quello di vedere Reggio Calabria finalmente esprimere appieno il proprio potenziale, grazie a una rinnovata volontà politica e alla determinazione di concretizzare il cambiamento, capace di ritrovare il suo prestigio e di occupare il ruolo di eccellenza che le spetta nel panorama nazionale e internazionale. Immagino una città dove le famiglie possano vivere con dignità e sicurezza, dove i giovani trovino opportunità concrete per costruire il proprio avvenire in loco e dove ogni cittadino si senta parte integrante di un grande progetto condiviso. Possediamo tutte le risorse necessarie per trasformare questa visione in realtà: una straordinaria bellezza, una cultura vibrante e competenze di valore. Questo è il momento di agire, con coraggio e determinazione, unendo le forze per dare vita a una nuova stagione di rinascita per Reggio Calabria”.

Angela Marcianò, candidata a sindaca nell’ultima chiamata alle urne adesso siede da consigliere comunale nei banchi dell’opposizione e afferma: “Mi sento di definire viscerale l’attaccamento che nutro nei confronti della mia città e l’impegno che ci metto non ha mai smesso di essere serio e al contempo inebriante. La mia passione politica si nutre della credibilità e soprattutto dell’affetto che la gente mi riconosce, un sostegno che è rimasto straordinariamente vivo in questi anni. Lo considero un dono incommensurabile, che non intendo deludere.   

Qualche anno fa, ero assessore ai lavori pubblici e alla legalità, una sua collega giornalista mi definì “una lady di ferro dal sorriso di velluto”. Certamente, la determinazione rimane il mio tratto caratterizzante, ma, oggi più che mai, mi è chiara l’importanza di coniugare rigore e naturalezza, gentilezza e fermezza. Credo che in politica le donne possano giovarsi di prerogative specifiche: sono portatrici sane di dinamismo e operosità. Lavorano senza dare colpe agli altri, affrontano il problema e vanno avanti. Non sprecano tempo!

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Le donne, da sempre, amministrano la famiglia come nessun altro e, quindi, sono geneticamente più capaci di gestire la cosa pubblica con spirito di servizio, intendendola sempre come “interesse comune” e non “personale”, facendo quadrare i conti, senza tornacontismi e sprechi e con risultati tangibili e utili per tutti.

Ritengo, tuttavia, falsante l’idea della politica della “donna presente a tutti i costi ed in tutti i posti” e non è un rimedio a nulla la tesi della donna naturalmente titolare di quote di riserva per compensare antiche preclusioni. La città si salverà solo se riuscirà ad abbandonare la logica delle “clientele”, del favore all’amico, al compare o al portatore di voti.  La legalità è la sola via di uscita dalla crisi morale, sociale ed economica; non ha alternative, è rivoluzionaria, è taumaturgica”.

Giovanna Cusumano, da sempre impegnata in politica e già presidente della Commissione regionale delle Pari Opportunità, è responsabile regionale del dipartimento giustizia di Fratelli d’Italia spiega: “La Reggio che immagino nei prossimi anni è, anzitutto, una città governata dalla coalizione che, più delle altre, ha sempre dimostrato di saperla amministrare e, soprattutto, di saperla amare: il centrodestra. Un centrodestra certamente maturo e credo pronto anche eventualmente a superare una concezione politica preimpostata, comunque in grado di affrontare le ataviche contraddizioni che la città esprime, ridisegnando un futuro dotato di un nuovo orizzonte culturale.

La futura classe dirigente, che immagino portatrice di competenze peculiari spesso tipicamente femminili, quali immaginazione, capacità d’ascolto, partecipazione, sano pragmatismo, dovrà essere in grado di interpretare con la giusta sensibilità le tante necessità della nostra comunità, riuscendo a tenere insieme lo sguardo lungo delle scelte strategiche di governo con quello più ravvicinato dei loro effetti sulla vita quotidiana dei cittadini. Un’amministrazione, dunque, che sappia sì concretizzare la propria idea di città, ma anche abile a rafforzarne la dimensione civica puntando sull’integrazione di buone pratiche istituzionali, senso civico e cittadinanza attiva.

Una sorta di nuovo patto fondativo tra la classe politica di domani e la sua comunità in grado di responsabilizzare tutti rinsaldando la reciproca fiducia, grazie alla quale ognuno è disposto a cedere qualcosa per il bene comune e grazie alla quale ognuno riuscirà a vestire i panni dell’altro. Solo così, a mio sommesso avviso, si potrà ribaltare il concetto di politica come ricerca a tutti i costi del consenso e chi domani avrà l’onore e l’onere di guidare la città sarà in grado di fare scelte sulla base di quello di cui i cittadini hanno davvero bisogno, nel breve e nel lungo periodo, riuscendo anche ad assumere decisioni che non si fermino soltanto a un mero e limitato tornaconto elettorale”.



Monica Falcomatà, con un passato da amministratrice comunale, ha ricoperto l’incarico di vice presidente della Commissione regionale delle Pari opportunità. Diventata consigliere comunale nel 2007, ha presieduto la commissione Statuto e Regolamento ed è stata delegata alle società miste e partecipate, prima di vedersi affidate quelle a cultura, turismo e grandi eventi. “Bisogna partire dal dialogo con il territorio, con le persone, per capirne i bisogni e così con un candidato autorevole non solo vincere le elezioni ma governare. Perché governare una città, metropolitana, è difficile e ci vogliono competenze oltre alla passione politica. Per questo penso che il centro destra, con l’impegno della coalizione, deve lavorare per trovare il candidato giusto, un nome condiviso, con un progetto condiviso, per evitare gli errori del passato, quando fu catapultato un candidato (senza qui assolutamente voler parlare della qualità delle persone) che poi si è stati costretti a sostenere. 

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Sarei felicissima se ci fosse una sindaca, lo sostengo da tempo, ma penso anche non sia una lotta di genere, ma serve assolutamente autorevolezza e competenza. Quindi uomo o donna che sia bisogna che sia una figura autorevole, riconosciuta dalla base, dalla gente, e che abbia esperienza. 

Il futuro di Reggio dipende anche dalla capacità burocratica-amministrativa, e adesso ci sono tanti fondi in arrivo. Amiamo questa città e sappiamo bene i disservizi che ci sono e le aspettative che abbiamo. Questa amministrazione comunale a guida del centro sinistra, senza entrare nel merito, volge al termine e bisogna guardare al futuro. Giuseppe Falcomatà non potrà essere nuovamente candidato per il terzo mandato e quindi anche nello schieramento del centro sinistra staranno lavorando per trovare il candidato. Per i prossimi anni non solo assolutamente pessimista e penso che in città ci sia fermento con i movimenti civici. È un segnale di interesse e fa ben sperare”.



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