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Casa priva di utenze o non abitata: come non pagare il Canone Rai.
Un nostro lettore sta facendo ristrutturazione edilizia in un immobile che, al momento, risulta inabitabile e inagibile. Ciò nonostante l’Agenzia delle Entrate gli chiede il pagamento del Canone Rai sostenendo che era onere del contribuente inviare una apposita comunicazione per ottenere l’esenzione. Il lettore ci chiede pertanto se sottostare alla richiesta di pagamento o se invece conviene fare ricorso. In questo articolo forniremo la spiegazione. Insomma, il Canone Rai va pagato se si fa la ristrutturazione in casa? La risposta richiede alcune preliminari precisazioni.
Quando va versato il Canone Rai?
Innanzitutto chiariamo che il Canone Rai va versato una sola volta per nucleo familiare, a prescindere dal numero di televisioni o di abitazioni possedute e dai componenti del nucleo familiare.
Presupposto dell’imposta è la detenzione di un apparecchio atto a ricevere le onde radio televisive, a prescindere dal luogo ove detto apparecchio si trova.
Pertanto, se il contribuente vive in un appartamento in affitto, ove possiede una tv, dovrà versare l’imposta televisiva anche se la sua casa di proprietà è interessata da lavori di demolizione e ricostruzione e, perciò, è ha le utenze “slacciate”.
Il Canone va versato anche se la televisione resta sempre spenta o se viene usata solo per i programmi in streaming (come Netflix, Dazn, Amazon Prime, YouTube). Ai fini dell’assoggettamento al prelievo fiscale, infatti, rileva solo l’astratta possibilità di collegare l’apparecchio al cavo dell’antenna satellitare.
Il Canone pertanto non è dovuto se si utilizza un monitor di computer o una smart-tv priva del connettore all’antenna.
Quante volte va versato il Canone Rai?
Come anticipato, il Canone va versato una sola volta per nucleo familiare. Pertanto, se in una famiglia un coniuge è intestatario dell’utenza della luce e si vede prelevare mensilmente gli importi dovuti all’imposta televisiva, l’altro coniuge, proprietario di un’abitazione, non è tenuto a versare di nuovo il Canone. Egli però dovrà fare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate con cui dichiara quanto sopra. A tal fine dovrà scaricare l’apposito modulo dal sito dell’Agenzia e trasmetterlo in una delle forme in esso indicate. Abbiamo già fornito le istruzioni nelle due guide
Come disdire il canone Rai: la guida completa
Come non pagare il Canone Rai per la seconda casa.
Stesso discorso vale nei confronti del contribuente che vive in affitto e ha una prima casa in cui riede: il Canone è dovuto una volta soltanto. All’atto dell’attivazione dell’utenza della luce per la seconda casa dovrà però dichiarare alla società fornitrice che l’imposta è già versata relativamente ad altro immobile.
Casa in corso di ristrutturazione, demolizione e ricostruzione: va pagato il Canone Rai?
Per non pagare il Canone Rai non è necessario disattivare l’utenza della luce. È sufficiente non avere un apparecchio atto a ricevere le onde radio-televisive, anche se l’immobile è abitabile.
Se il proprietario di un’abitazione ove è in corso una ristrutturazione non possiede alcuna tv all’interno di essa non deve versare il Canone, sempre che non detenga una televisione in un’altra casa. Ma, per godere dell’esenzione, deve inviare ogni anno una comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Quindi chi non vive nella propria casa non è tenuto al pagamento del Canone solo se rientra in un altro nucleo familiare (ad esempio quello del coniuge o dei genitori) oppure è ospite di terzi (ad esempio il fratello o un amico).
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