Bonus affitti per nuovi assunti 2025| Commercialista Telematico

La Legge di Bilancio 2025  ha introdotto un’agevolazione fiscale per favorire la mobilità lavorativa e rispondere alle difficoltà di molte aziende nel trovare manodopera qualificata; per questi motivi si è pensato di introdurre un Bonus affitti per neoassunti a tempo indeterminato con lo scopo di sostenere i lavoratori che devono affrontare spese di affitto elevate a causa di un trasferimento per motivi professionali.

In buona sostanza il Bonus affitti o bonus locazione è una misura pensata per supportare i lavoratori che si trasferiscono per motivi di lavoro e vengono assunti a tempo indeterminato nel corso dell’anno 2025.

Tale misura consente al datore di lavoro di rimborsare al dipendente fino a 5.000 euro all’anno, per i primi due anni dall’assunzione, per le spese relative all’affitto e alla manutenzione dell’immobile locato (le somme sono esenti fiscalmente ma rilevano ai fini contributivi e per la determinazione dell’ISEE).

Bonus Affitti Nuovi Assunti: come funziona in pratica

Soggetti che possono beneficiarne 

Possono beneficiare del bonus che, come detto in premessa, prevede il rimborso da parte del datore di lavoro delle somme per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati i dipendenti in possesso dei seguenti requisiti:

1. non abbiano percepito, nell’anno precedente l’assunzione, come reddito da lavoro dipendente una somma superiore ai 35.000 euro;
2. abbiano trasferito la loro residenza ad una distanza superiore ai 100 chilometri calcolati tra la precedente e la nuova sede di lavoro (ai fini del calcolo del tragitto dovrebbe valere il più breve percorso percorribile tra la vecchia residenza ed il luogo ove si svolge l’attività lavorativa);
3. forniscano al proprio datore una auto dichiarazione ex  46 del DPR n. 445/2000, coperta da sanzione penale in caso di mendacità, con la quale attestino il luogo di residenza relativo ai sei mesi antecedenti l’assunzione (pertanto la residenza deve essere trasferita non prima della data della formale assunzione).
   Nota: da una prima lettura della norma sembrano esclusi dall’agevolazione i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, studi professionale e associazioni in quanto la disposizione cita solamente il riferimento “alle imprese”.
4. la norma tiene in considerazione solo le assunzioni a tempo indeterminato (anche a tempo parziale e con contratto di apprendistato ovvero con contratto a tempo indeterminato da parte delle Agenzie di somministrazione) effettuate nel periodo dal 01 01 2025 al 31 12 2025.
   Nota: per verificare se anche le trasformazioni a tempo indeterminato di un contratto a termine possano usufruire del bonus occorre attendere le considerazioni ufficiali dell’Agenzia delle Entrate in merito all’applicazione pratica della normativa.

Tipologie di contratti esclusi dall’agevolazione

Sempre in attesa di chiarimenti ufficiali sembrano escluse dalla normativa le seguenti tipologie contrattuali di assunzione:

1. contratto a tempo determinato;
2. rapporto di lavoro intermittente a tempo indeterminato;
3. contratto di lavoro domestico a tempo indeterminato, in quanto la norma riguarda le imprese.

Ammontare del bonus affitti rimborsabile al dipendente

Come già detto il datore di lavoro di rimborsa al dipendente fino a 5.000 euro all’anno, per i primi due anni dall’assunzione, per le spese relative all’affitto e alla manutenzione dell’immobile locato (le somme sono esenti fiscalmente ma rilevano ai fini contributivi e per la determinazione dell’ISEE).

Nota: il datore di lavoro deve conservare la documentazione delle spese erogate o rimborsate (contratto di affitto e ricevute delle spese di manutenzione) da esibire agli organi di controllo).

Dalla lettura della norma il periodo dei due anni di spettanza del bonus parte dal giorno dell’assunzione vigendo il periodo dell’anno solare.

Il bonus affitti è cumulabile con quello previsto per gli anni 2025, 2026 e 2027 di 1.000 euro per il pagamento delle utenze domestiche o anche per il pagamento del mutuo dell’abitazione principale o dell’affitto ovvero di 2.000 euro se i lavoratori dipendenti hanno figli a carico, compresi quelli nati fuori dal matrimonio, riconosciuti, figli adottivi, affiliati o affidati con l’innalzamento della soglia del TUIR e che è stato già sperimentato nel 2024.

Fonte: Legge n. 207/2024.

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Mercoledì 15 gennaio 2025