Colonnine di ricarica, accordo tra Autostrade e Renault per la mobilità elettrica in Italia

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di
Alessandra Puato

Verranno costituite tre nuove società con diverse maggioranze. Operazione «a supporto del piano di crescita» per sviluppare la rete anche fuori dalle autostrade. L’accordo dovrebbe essere esecutivo entro l’autunno

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Autostrade per l’Italia (Aspi) cede una parte delle proprie colonnine di ricarica al gruppo Renault. Il gruppo guidato dal ceo Roberto Tomasi ha reso infatti noto, con un comunicato diffuso il 14 gennaio, di avere raggiunto un accordo per la vendita di una quota di Free to X, la sua controllata per le stazioni di ricarica elettrica, a Mobilize, società del gruppo francese guidato dal ceo Luca De Meo. L’intesa sarà operativa «dopo le necessarie autorizzazioni» (dai comuni interessati) ed è stata raggiunta «ad esito di un ampio processo competitivo», nota Aspi, «con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente il business della mobilità elettrica al di fuori della rete autostradale».  La firma è del 14 gennaio, operativamente i lavori sono previsti iniziare a metà aprile, identificando le aree fuori dalle autostrade dove installare le nuove colonnine. L’accordo è su più piani (urbano, extraurbano, di gestione) e potrebbe diventare operativo entro l’autunno. L’obiettivo dichiarato di Aspi è rafforzare il business di Free to X, mentre rallentano gli investimenti delle case automobilistiche europee sull’auto elettrica. 

Le tre società

Tre le società che dovrebbero nascere con la joint venture: la prima per la rete autostradale, 51% Aspi, 49% Renault; la seconda per la gestione e il supporto della rete di ricarica, paritetica (50% Aspi-50% Renault); la terza per le stazioni di ricarica fuori dalle autostrade, 49% Aspi e 51% Renault. Il progetto si inserisce nel piano voluto da Tomasi nel 2021 per rendere il gruppo Aspi un operatore integrato di mobilità e viene annunciato dopo che a Bruxelles la nuova Renault 5 è stata eletta Auto dell’anno. 




















































Ex startup

Free to X è nata come startup nel 2021. Da allora ha realizzato 103 stazioni (ciascuna con sei colonnine per un totale di 756) di ricarica ad alta potenza sulla rete autostradale in gestione, dice Aspi, «con una distanza media di circa 50 chilometri tra una stazione e l’altra, superando i target europei». Le sessioni di ricarica dichiarate sono ad oggi 570 mila. Ha sviluppato una gamma di soluzioni diversificate per estendere il progetto anche al di fuori della rete autostradale e «si propone come player di primo piano nel panorama internazionale, attirando l’attenzione di grandi investitori internazionali». In coerenza con le linee guida dell’attuale processo di transizione energetica, è scritto nel comunicato, «l’iniziativa è volta a sostenere il piano di crescita e sviluppo di Free to X avviato dal Gruppo Aspi; in particolare gli accordi con il Gruppo Renault prevedono che Aspi continui a mantenere il controllo (in qualità di charging point operator) sulle infrastrutture di ricarica situate sull’autostrada, inoltre Aspi opererà a supporto di Mobilize per la crescita delle attività fuori dalla rete autostradale in gestione».

Gli azionisti

Dal 5 maggio 2022 Aspi è controllata all’88,06% da Hra, Holding reti autostradali, che subentrò ad Atlantia. Un ritorno parziale all’azionariato di Stato dopo la stagione concessionaria dei Benetton e la tragedia del crollo del ponte Morandi. La holding fa capo per la maggioranza a Cdp Equity (51%), che è controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze; il resto è di Blackstone Infrastructure (24,5%) e di Macquarie Asset Management (24,5%). Gli altri soci di Autostrade per l’Italia sono Appia Investments (6,94%, Allianz, Edf, fondo Dif) e il fondo cinese Silk Road Fund (5%). 

La transizione

«Autostrade per l’Italia – dice la nota diffusa sull’operazione Free to X – esprime soddisfazione per l’accordo: l’interesse di un player di primo piano come il Gruppo Renault conferma l’efficacia della visione strategica del Gruppo Aspi, evidenziando il valore di Free to X, divenuta in brevissimo tempo operatore leader del settore. Nell’operazione Free To X è stata assistita da BNP Paribas nel ruolo di Financial advisor e dallo Studio Gatti Pavesi Bianchi Ludovici (GPBL), in qualità di legal advisor».«Questa collaborazione rappresenta un passo cruciale nella nostra missione di supportare la transizione verso la mobilità sostenibile – ha detto Gianluca De Ficchy, ceo di Mobilize -. Con Free To X, miriamo a semplificare la vita degli utenti di veicoli elettrici, migliorando significativamente la rete di ricarica italiana». «Siamo entusiasti di unire le forze con Mobilize per rafforzare la mobilità a basse emissioni sia lungo le autostrade che nelle città», ha detto Giorgio Moroni, ceo di Free To X. 

I conti 

Free to X prevede un fatturato di circa 12 milioni nel 2024, dichiara il gruppo.  Autostrade per l’Italia ha chiuso il 2023 con ricavi operativi pari a 4,328 miliardi (+4% dal 2022) e un risultato netto di gruppo di 878 milioni di euro.  Al 30 settembre 2024 i ricavi operativi erano pari a 3,341 miliardi di euro (in aumento di 32 milioni dai primi nove mesi del 2023),  «in relazione principalmente all’aumento del traffico e all’incremento tariffario di Autostrade per l’Italia dell’1,51%», dice la nota di bilancio, che segnala nel periodo un andamento del traffico in crescita dell’1,6%. I costi di manutenzione sono stati di 293 milioni di euro, il margine operativo lordo di 2,115 miliardi (+94 milioni), l’utile nei nove mesi di  867 milioni. L’indebitamento finanziario netto è stato di 9,768 miliardi e il cash flow operativo di 1,409 miliardi, con riserve di liquidità dichiarate per 4,9 miliardi di euro che  «assicurano il pieno supporto agli impegni di investimento in programma». Nei primi nove mesi del 2024 Aspi dichiara di avere sostenuto investimenti «complessivamente per 1,668 miliardi di euro per l’ammodernamento, il potenziamento e la manutenzione della rete, con un incremento di 341 milioni di euro rispetto al periodo di confronto». 

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14 gennaio 2025 ( modifica il 14 gennaio 2025 | 19:56)

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