Autostrade, la Regione rilancia all’unanimità contro gli aumenti: “Azzerare o ridurre i pedaggi”

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Un ordine del giorno a firma dem, un emendamento di FdI, il via libera del governatore e il voto all’unanimità che ha unito maggioranza e opposizione. Di fatto è nato così, oggi pomeriggio, il secondo intervento bipartisan del Consiglio regionale ligure dopo quello che una settimana fa aveva in qualche modo stoppato l’iter di trasferimento del rigassificatore di Piombino nel mare tra Savona e Vado. A questo giro, dalla Regione Liguria arriva la richiesta unanime per “l’esenzione o la significativa riduzione del pagamento del pedaggio” come forma di “risarcimento per i quotidiani e perduranti disagi” provocati dai cantieri autostradali sul territorio regionale. Di fatto, l’azzeramento o lo stop agli aumenti previsti ai caselli della regione.

La battaglia infatti era stata già avviata dal Pd dopo l’aumento delle tariffe sulle tratte autostradali all’inizio dell’anno, e a innescare l’iniziativa politica è stato non per caso l’ordine del giorno del consigliere dem Roberto Arboscello per chiedere l’esenzione con riferimento ai transiti in A6, la Torino-Savona. Ad allargare il quadro, oggi in Consiglio regionale, la proposta della consigliera meloniana Lilli Lauro, che ha chiesto di estendere l’impegno “ad attivarsi” con il Mit e i concessionari in riferimento a tutti i tratti autostradali della Liguria, non solo quello del Savonese. E ha trovato l’accordo tra tutte le anime politiche dell’aula.

“L’obiettivo non è pagare di meno la tratta autostradale, – ha spiegato il governatore Marco Bucci – ma dare un messaggio chiaro a tutti concessionari: le autostrade devono funzionare a fronte del pedaggio. Se il sistema non funziona non è corretto chiedere il pedaggio, questo è il concetto, lo stesso messo in funzione con le Ferrovie. Siamo assolutamente favorevoli e sono certo che una posizione chiara del Consiglio regionale aiuterà il presidente della giunta nell’interlocuzione con le concessionarie”.

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Una presa di posizione che pare andare nella direzione della discontinuità con il recente passato del governo della Regione. Ancora tutta da verificare la fattibilità dell’esenzione o dello stesso taglio agli aumenti in programma, visto che ogni decisione a riguarda non potrà che passare dal Ministero, e non esiste un contratto su cui trattare come nel caso delle tariffe del trasporto ferroviario di cui la giunta regionale ha chiesto lo stop nei primi giorni dell’anno, di sicuro l’iniziativa è un inedito per la storia del centrodestra ligure degli ultimi anni.

Prima firmataria dell’ordine del giorno definitivo, per Lilli Lauro “negli ultimi mesi, i cantieri lungo le autostrade liguri sono aumentati in modo significativo, creando disagi non solo per i pendolari e i residenti, ma anche per i turisti che visitano la nostra regione: è necessario che la Regione Liguria si attivi presso Autostrade per l’Italia per valutare l’eventualità di esentare dal pagamento del pedaggio nei tratti autostradali interessati dai lavori.”

“La Liguria è una regione con un patrimonio naturale e culturale importante, e non possiamo permettere che i disagi legati ai cantieri danneggino la nostra immagine e la nostra economia,” ha aggiunto Lauro. “Ci sono esempi di altre regioni italiane, come Emilia-Romagna e Toscana, dove sono state adottate misure simili in situazioni di emergenza. Questi provvedimenti hanno dimostrato di essere efficaci nel ridurre i disagi per gli utenti e nel sostenere l’economia locale. Ora è fondamentale agire con determinazione per tutelare gli interessi dei liguri e di chi transita”.

“Industriali, imprenditori, professionisti: la realtà è che il grido d’allarme sulla Liguria isolata è troppo forte per non sentirlo – punge il capogruppo dem in Regione Armando Sanna – la regione è in mano a chi la sta isolando tra aeroporto inesistente, treni nel caos, opere ferme e autostrade bloccate. Consigliamo a Bucci di viaggiare verso Roma per bussare a casa del ministro Salvini, sarà cosi un’occasione per rendersi conto di quanto costi andare nella capitale, paradossalmente meno di quanto si spenda a recarsi nella sua amata America, in alcuni casi. E menomale che doveva essere una Liguria internazionale e invece si sta trasformando in un’isola. Che non c’è”.



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