Brutte notizie da Volvo: la Casa svedese del Gruppo cinese Geely ha tagliato le previsioni di crescita delle vendite per l’intero anno. Eppure l’utile operativo dell’azienda è stato di 5,8 miliardi di corone svedesi nel terzo trimestre 2024, rispetto ai 4,5 miliardi dell’anno precedente: superate le aspettative, secondo JP Morgan e Bernstein. La società stima che le sue consegne aumentino del 7-8% nel 2024, in calo rispetto a una previsione di crescita del 12-15% fatta a luglio: stallo nel quarto trimestre. Perché? A nostro giudizio, per tre motivi.
Cosa picchia duro sull’automotive
Uno. Volvo fa auto elettriche in Cina, grazie a Geely. E le esporta in Europa. I dazi dell’Ue sono a carico di qualsiasi vettura Made in China. Non conta se il costruttore abbia la sede a Bolzano o a Pechino o a Istanbul. Pesa solo dove viene prodotta la macchina. Così, le tasse faranno alzare il prezzo delle Volvo. Che saranno meno appetibili.
Due. La concorrenza dei marchi cinesi è fortissima ovunque nel mondo. Sia nel campo delle full electric sia nel campo delle termiche ibride plug-in: queste ultime sono termiche, ribadiamo, in quanto con enorme motore a benzina, alla base del powertrain (batteria di supporto).
Tre. Il rallentamento della domanda si estende alle auto di fascia alta, cui Volvo appartiene. Va giù tutto, non solo il segmento basso. Il CEO Jim Rowan ha spiegato alla Reuters: “Molte persone stanno richiedendo prestiti per auto per pagare i loro nuovi veicoli, e l’inflazione elevata ovviamente influisce su questo”. I SUV EX30 ed EX90 sono indubbiamente macchine ben fatte, e con ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Ma questo non basta. Gli investitori stanno trattenendo il fiato per vedere se riuscirà a raggiungere gli alti margini promessi. In passato, l’azienda era convinta che la debolezza della domanda stesse colpendo principalmente il mercato di massa.
Solo elettrico? No: lunga vita al favoloso termico a benzina
Come quasi tutti, di fronte all’inferno elettrico, Volvo ha fatto retromarcia. No al full electric per la gamma, ma ibride da vendere più a lungo del previsto. Se i clienti reputano le vetture a batteria costose e scomode, vanno seguiti. A prescindere da dogmi e ideologie della sinistra verde Ue.
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