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Giuseppina e Martina sono state uccise questa mattina in via Ichnusa
Di:
Redazione Sardegna Live
Giuseppina Massetti aveva 43 anni, Martina 26. Erano la moglie e la figlia dell’uomo che questa mattina a Nuoro ha compiuto una strage familiare, in due diverse abitazioni.
LA RICOSTRUZIONE – Intorno alle 7.00, Roberto Gleboni, nuorese di 52 anni, residente in via Ichnusa, operaio forestale, incensurato, per cause in corso di accertamento, ha esploso diversi colpi di arma da fuoco con una pistola calibro 7.65, legalmente detenuta. Ha ucciso la moglie, Maria Giuseppina Massetti di 43 anni, la figlia Martina di venticinquenne, e ferito altri due figli minori di 14 e 10 anni. Il più piccolo, Francesco, lotta disperatamente tra la vita e la morte, nel reparto di Rianimazione del San Francesco di Nuoro. Lo precisano dall’ospedale del capoluogo barbaricino, dopo che da fonti investigative si era appreso che era stata dichiarata la morte cerebrale del piccolo.
L’omicida, dopo aver sparato anche a un vicino di casa, Paolo Sanna, incontrato casualmente sul pianerottolo, ha raggiunto l’abitazione della madre Maria Esterina Riccardi, in via Gonario Pinna. Dopo averla aggredita e ferita gravemente con un colpo di pistola, si è tolto la vita con la medesima arma. Il vicino Paolo Sanna e la signora Maria Esterina sono attualmente ricoverati presso l’ospedale San Francesco in gravi condizioni, mentre non desterebbero preoccupazione le condizioni del figlio quattordicenne.
Sulla scena del crimine sono intervenuti i Sostituti Procuratori della Repubblica Riccardo Belfiori e Sandra Piccicuto unitamente a personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri con i rispettivi Reparti specializzati per i rilievi scientifici. Le indagini dirette dalla locale Procura della Repubblica sono affidate congiuntamente a personale dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Non risultano pregresse segnalazioni/denunce di violenze in ambito familiare.
TROVATA LA PISTOLA – È stata ritrovata la pistola usata da Roberto Gleboni per compiere la strage familiare questa mattina a Nuoro. Si tratta di una calibro 7,65, regolarmente detenuta dall’uomo, che era un appassionato di armi e possedeva il porto d’armi. La pistola era a casa dell’anziana madre, dove Gleboni si era recato, dopo aver sparato alla moglie, ai tre figli e a un vicino di casa, per sparare anche alla madre, prima di togliersi la vita.
UN VICINO DI CASA – “Roberto era una persona tranquillissima, molto disponibile. Giorni fa mi avevano rubato la macchina e lui mi voleva prestare la sua, sapendo che mi serviva”. A parlare è un vicino di casa di Roberto Gleboni, l’operaio forestale che stamattina a Nuoro ha compiuto una strage familiare per poi togliersi la vita. Armando Lodi lo descrive così: una persona tranquilla e disponibile con il prossimo. Gleboni era un sindacalista della Cisl e amante degli animali. “Era un operaio forestale, guidava i mezzi – racconta Lodi – questa mattina non ho sentito niente, stava tuonando. Lui abitava al pian terreno del palazzo di via Ichnusa, era in affitto nella casa della sorella del vicino che è stato ferito. I vicini di casa hanno sentito gli spari e hanno chiamato la Polizia”. Nella strada, chiusa al traffico dalle forze dell’ordine, le urla di disperazione della sorella e della madre di Giusi Massetti, uccisa dal marito. Nella casa dell’anziana madre di Gleboni, dove l’uomo poi si è tolto la vita, sono arrivati il pm di turno della Procura di Nuoro e il medico legale Roberto Demontis, giunto da Cagliari.
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