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Tutele giuslavoristiche, equo compenso, revisione prezzi, subappalto, progettazione e requisiti per partecipare alle gare. Sono questi i temi che sono stati posti con maggiore insistenza all’attenzione del Ministero delle infrastrutture, all’esito della consultazione pubblica avviata nei mesi scorsi dal Mit e che dovrebbe portare entro ottobre ad una prima bozza di decreto correttivo del codice appalti (dlgs n. 36/2023). E’ quanto emerso ieri pomeriggio nella riunione convocata dal vicepremier e ministro Matteo Salvini sugli esiti della consultazione sul Codice dei contratti pubblici che ha chiuso di fatto la fase di confronto con gli stakeholder e che fa seguito ad una serie di tavoli tematici tenutisi al dicastero di Porta Pia, l’ultimo dei quali dedicato alla revisione prezzi che vedrà oggi la riunione finale alla presenza delle categorie interessate. Alla riunione erano presenti più di 70 rappresentanti di associazioni di categoria, sindacati, enti e istituzioni interessati. Il ministro ha chiarito che lo schema di decreto legislativo nelle prossime settimane dovrà essere portato all’esame preliminare del consiglio dei ministri e dovrà poi essere sottoposto al parere dal Consiglio di Stato, della Conferenza unificata e delle Camere. In particolare il ministro ha fatto presente che “è volontà del ministero portare entro un mese all’approvazione preliminare del Consiglio dei Ministri una bozza di decreto legislativo che corregga e integri l’attuale codice dei contratti pubblici, così da rispettare la scadenza del 31 dicembre 2024 per l’approvazione”. Il Ministro ha ringraziato tutti i presenti per i contributi e ha fatto presente anche che ci saranno delle scelte politiche da fare quando le posizioni, fra le diverse proposte, sono molto diverse: “ad esempio sull’equo compenso la scelta che necessariamente sarà politica e ce ne assumeremo la responsabilità perché vi sono esigenze e posizioni contrapposte.” Nel merito degli esiti della consultazione è stata Elena Griglio, capo ufficio legislativo, ad illustrare i temi principali sui quali si concentrerà lo schema di decreto correttivo, mettendo in risalto come siano giunte 630 proposte da 74 soggetti, pubblici e privati, e che la risposta è stata di oltre il 78% dei soggetti invitati alla consultazione. Il dirigente del Ministero ha spiegato che le proposte che stanno per essere stese nello schema di decreto, pronto probabilmente entro ottobre, rispondono all’esigenza di guardare al di là delle norme e capire a fondo i problemi sul campo così da intervenire chiarendo e integrando il decreto legislativo 36/2023. Fra gli articoli oggetto del maggiore numero di proposte Elena Griglio ha citato: l’articolo 11 sulla disciplina dei contratti di lavoro applicabili negli appalti, l’articolo 41 e l’articolo 100 sulla progettazione e sulla qualificazione in gara, l’articolo 60 sulla revisione prezzi e l’articolo 119 sul subappalto. Fra gli allegati al codice sono emerse le proposte di correzione relative all’allegato I.7 sulla progettazione e all’allegato II,12 del codice sulla qualificazione degli operatori economici. Griglio ha invece annunciato che verrà integralmente riscritto l’allegato che riguarda la disciplina sulla finanza di progetto. Dal punto di vista qualitativo l’attenzione degli stakeholder si è appuntata maggiormente sulla disciplina della fase esecutiva, sull’equo compenso, sulle tutele giuslavoristiche, sul Ppp, sulla disciplina dei collegi consultivi tecnici, sui consorzi e sulla qualificazione. Fra i diversi interventi, il presidente Anac, Giuseppe Busia, plaudendo al lavoro del ministero, ha evidenziato anche i temi della trasparenza, della digitalizzazione e della qualificazione.
Marco Solaia
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