Carriere separate, opposizioni sulle barricate: ddl Nordio blindato

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


«Per carità si possono sempre migliorare i provvedimenti. Se c’è la disponibilità al dialogo, se ne parla. Escludersi da qualsiasi collaborazione vuol dire impedire a noi di avere il contributo anche positivo che può arrivare dai vertici della magistratura, è una contrarietà pregiudiziale che non condivido che facciamo» ma «mi stupisce sempre il tono apocalittico col quale si risponde a qualsiasi tentativo di riforma della giustizia, come se fosse un attacco»: così ieri in conferenza stampa la premier Giorgia Meloni a chi le chiedeva cosa pensasse della bocciatura da parte del Csm della riforma della separazione delle carriere.

Parole critiche da un lato, ma aperturiste dall’altro quelle della presidente del Consiglio nei confronti della magistratura, che però stridono con quanto stava accadendo contemporaneamente nell’Aula della Camera dove l’opposizione stava criticando aspramente, con espressioni come «discussione antidemocratica, autoritarismo, colpo allo Stato di diritto», il fatto che il Governo e la maggioranza abbiano blindato il testo del ddl costituzionale respingendo qualsiasi proposta emendativa e comprimendo i tempi del dibattito. Anche se, proprio in chiusura di seduta, si è aperto uno spiraglio su una proposta emendativa che in varie forme è venuta dalle opposizioni, ossia quella di garantire «un’equilibrata rappresentanza di donne e uomini» nel Csm.

L’emendamento era stato bocciato in Commissione Affari costituzionali, ma il vice ministro Sisto aveva precisato che si sarebbero potute fare nella fase di discussione generale delle riflessioni che avrebbero riguardato «sostanzialmente la questione della presenza di genere negli organi rappresentativi». Questa ipotesi è stata ricordata ieri durante la discussione con i partiti di minoranza, che chiedevano che il governo almeno ragionasse su questa modifica che non inficia minimamente l’impianto del ddl Nordio. Con il placet di uno dei relatori, il forzista Nazario Pagano, si è dunque deciso di sospendere il voto degli emendamenti all’articolo 1 e rinviare, come deciso dalla capigruppo, tutto a martedì 14 nel pomeriggio, per dare tempo all’Esecutivo e alla maggioranza di riflettere con le opposizioni su questa opportunità. Che inizialmente era stata scartata perché, secondo il relatore, si sarebbe potuta raggiungere anche con legge ordinaria.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

La discussione è comunque entrata nel vivo. A prendere la parola soprattutto le opposizioni. Per il dem Federico Gianassi, con questa norma «si stravolgono le regole stabilite dai padri costituenti e si finisce per trasformare il pm da organo di giustizia a accusatore seriale, un super-poliziotto tutto teso e improntato allo scontro processuale. Chi si è sottratto al confronto è solo il governo che ha blindato il provvedimento così come è uscito dal Consiglio dei ministri». Critica anche la deputata del M5S Valentina D’Orso: «C’è un disegno ben preciso dietro questo ddl, lo hanno svelato tra gli altri due colleghi della maggioranza. La deputata Matone ha detto che la funzione della magistratura non è la lotta alla criminalità, il deputato Costa ha manifestato tutta l’insofferenza del centrodestra verso la funzione del pm non nella fase processuale, ma in quella delle indagini preliminari. Quindi non è vero che perseguono la parità delle parti nel processo, come dicono, in realtà vogliono indebolire il pm nella fase delle indagini e metterlo sotto il potere politico di turno, dando il potere di coordinamento delle indagini alla polizia giudiziaria, cioè agli agenti che dipendono dai ministri, dal governo».

Per la maggioranza lungo intervento del deputato di Forza Italia Enrico Costa: «Il giudice, durante le indagini preliminari, si finge morto. Avete presente quegli animali che per difendersi si fingono morti? La “tanatosi”, si dice. Come l’opossum, che si finge morto. Perché, se prova a interferire con il disegno del pm, negando una proroga alle indagini o alle intercettazioni, tanto per fare un esempio, viene accusato di uccidere la giustizia, perché la forza mediatica del pm è fortissima. Si applica al processo un sistema agghiacciante che è quello del marketing. Ed è qualcosa da brividi».

Ok alla riforma anche da +Europa, con l’onorevole Benedetto della Vedova che ha detto: «Ho promosso referendum su referendum per una giustizia giusta e per la separazione delle carriere, assieme a un grande garantista liberale come Marco Pannella: non drammatizziamo questa discussione che ha radici profonde. Questa riforma arriva a compimento con la maggioranza sbagliata, ma anche le maggioranze sbagliate possono fare cose giuste, perché le maggioranze giuste non le hanno fatte. Dopo questo provvedimento voglio vedervi garantisti con tutti e sempre: sui migranti, con le carceri, contro gli aumenti di pena che continuate a votare, contro i nuovi reati nazionali o velleitariamente universali. Fate un po’ di obiezione di coscienza, altrimenti distruggerete questa buona riforma».



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link