Ancora niente rimborso 730, perché?

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Ci sono moltissimi contribuenti in attesa di ricevere il tanto atteso rimborso del 730. Molti di loro hanno scaricato le spese sanitarie, gli interessi sui mutui, le spese assicurative e ogni altro genere di onere detraibile che, il più delle volte, abbattendo l’IRPEF versata, finisce per determinare un rimborso d’imposta a favore del contribuente. Se questo contribuente ha la fortuna di avere un soggetto terzo che si frappone tra lui e l’Agenzia delle Entrate, ha già ricevuto il rimborso.

Questo accade quando un contribuente ha un soggetto terzo che fa da sostituto d’imposta (sia esso il datore di lavoro o l’ente pensionistico), con un rimborso che arriva direttamente nella busta paga o nel cedolino della pensione. Ma se il contribuente non ha nessuno, come fa? Innanzitutto, chiedendo il rimborso direttamente all’Agenzia delle Entrate. E poi aspettando la ricezione dello stesso, con i tempi del Fisco che a volte sono stranissimi.

Perché con il 730 senza sostituto i rimborsi tardano ad arrivare?

Ancora niente rimborso 730, perché? È la domanda che si pongono tanti contribuenti, e riguarda il modello 730 senza sostituto d’imposta. Una versione della dichiarazione dei redditi riservata a chi non ha un datore di lavoro. O a chi non ha un ente pensionistico che funga da sostituto, anticipando il rimborso.

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Questo modello consente di ricevere direttamente dall’Agenzia delle Entrate i crediti fiscali emersi dalla dichiarazione dei redditi presentata nel 2024, entro la fine di ottobre. È una versione molto utilizzata e, con ogni probabilità, sono milioni i contribuenti che hanno scelto questa via per recuperare ciò di cui sono in credito.

I tempi dell’Agenzia delle Entrate sono lunghi

La mole di richieste e la quantità di modelli 730 senza sostituto che l’Agenzia delle Entrate deve rimborsare direttamente possono essere una delle cause dei ritardi con cui, in queste settimane, i contribuenti stanno ricevendo i rimborsi.

Ritardi indipendenti, quindi, da errori, anomalie o controlli sulla dichiarazione dei redditi.

In questo caso, nulla di preoccupante: serve solo pazienza e, prima o poi, i rimborsi arriveranno. Anche perché, sebbene in genere questi rimborsi arrivino prima di Natale o, al massimo, prima di Capodanno, non si tratta di una regola fissa. Infatti, l’Agenzia delle Entrate Riscossione, per i rimborsi da 730 senza sostituto, ha tempo fino al mese di marzo dell’anno successivo per erogare il rimborso.

Ancora niente rimborso 730, perché?

Con il 730 senza sostituto d’imposta è l’Agenzia delle Entrate a liquidare direttamente il rimborso sul conto corrente bancario, utilizzando le coordinate IBAN fornite dal contribuente. Tuttavia, lo stesso procedimento si applica anche a chi non le ha fornite: in questo caso, il rimborso viene erogato con un assegno vidimato.

Questo dettaglio può causare ulteriori ritardi, legati al fatto di non aver fornito l’IBAN e alla conseguente necessità di ricevere l’assegno a casa, tra ritardi postali e altre problematiche di questo tipo.

Ecco le possibili cause dei ritardi nel rimborso 730 senza sostituto

Le tempistiche stabilite dall’Agenzia delle Entrate, come detto, prevedono che fino a marzo 2025 ci sia tempo per erogare questi rimborsi. Ma bisogna anche guardare oltre, perché potrebbero esserci altre problematiche. Per esempio, errori del contribuente o di chi lo assiste nella compilazione della dichiarazione, nei dati inseriti.

Poi potrebbero essere scattati controlli formali sulla dichiarazione, e l’Agenzia delle Entrate, fino al completamento di tali verifiche, non eroga i rimborsi. Oppure, potrebbe essere stato inserito un IBAN sbagliato.

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Ancora, se il contribuente ha dei debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, è probabile che il rimborso sia stato congelato e messo a disposizione del concessionario alla riscossione, per avviare la proposta di compensazione tra crediti e debiti.

Proposta che deve comunque essere accettata dall’interessato, ma che, nel frattempo, blocca il rimborso e allunga l’attesa per il suo incasso.

Come controllare l’avanzamento della pratica di rimborso

Chi può, farebbe bene ad approfondire la questione chiedendo all’Agenzia delle Entrate i chiarimenti del caso, anche attraverso appuntamenti telefonici o in videochiamata, due dei canali offerti dal Fisco italiano per ottenere risposte.

In alternativa, si può utilizzare il cassetto fiscale. Accedendo con SPID o CIE nella propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, è possibile verificare a che punto è la pratica di richiesta ed evasione del rimborso.

Infatti, c’è la possibilità di controllare lo stato di avanzamento del rimborso, con la pratica che può risultare:

  • richiesta ricevuta dall’ufficio competente;
  • a breve sarà emesso l’ordinativo di pagamento;
  • erogazione in corso.

Per il primo caso, la procedura di rimborso non è ancora partita e la pratica è solo arrivata all’ufficio competente. Nel secondo caso, il rimborso non è ancora stato erogato, ma i tempi per riceverlo non sono lunghi e la pratica sta per essere completata. Nel terzo caso, invece, l’arrivo del rimborso è questione di giorni se non di ore.

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