Sae, editore del Tirreno, della Nuova Sardegna e delle tre Gazzette (Reggio, Modena e Ferrara), punta nel 2025 a raggiungere un fatturato complessivo di 200 milioni di euro. Grazie sia a una crescita organica sia alle recenti acquisizioni (ultima in ordine temporale la Provincia Pavese), senza contare le operazioni in rampa di lancio quest’anno. Che non sembrano poche. Il gruppo fondato e guidato dal presidente e a.d. Alberto Leonardis vuole proseguire su uno doppio binario di sviluppo: editoria e comunicazione. Sul primo fronte, entro la prossima estate, l’intenzione è di arrivare ad acquistare una testata giornalistica online a carattere nazionale. In parallelo, si costituirà una nuova società controllata da Sae e partecipata da un gruppo di aziende specializzate nella produzione di contenuti social. Focus: innovare l’editoria tradizionale. Sul secondo fronte, entro fine anno, Sae vuole rafforzare ulteriormente il business della comunicazione con altre importanti acquisizioni.
Nel frattempo, a breve, procederà a completare il presidio della Sardegna (Sae ha sede a Sassari) con l’ingresso nel gruppo del giornale Sardiniapost.it (al momento la testata è in affitto), forte soprattutto nel Centro-Sud dell’isola mentre la Nuova Sardegna copre il territorio del Centro-Nord. Il punto di partenza della strategia 2025 di Sae è la chiusura dello scorso esercizio, archiviato con ricavi per 118 milioni di euro di cui 76 milioni generati con le attività della comunicazione e i rimanenti 42 milioni dall’editoria. L’ebitda consolidato per il 2024 è di circa l’8%. Intanto Leonardis, imprenditore di origine abruzzese e soprattutto uno dei pochi editori puri attivi in Italia, continua a fare progetti di sviluppo.
Domanda. Solo poco più di 4 anni fa, compravate da Gedi il Tirreno. Di recente, sempre dal gruppo di Repubblica, la Provincia Pavese. Siete sbarcati così in Lombardia. Adesso parlate di editoria, online, presenza nazionale…
Risposta. A giorni nascerà la società Sae Lombardia, per riunire sia la Provincia Pavese sia altri eventuali quotidiani. La Lombardia è una regione che credo offrirà ulteriori spunti di espansione. Mentre, per quello che riguarda l’editoria nazionale, la mia strategia è scommettere su un’idea di giornali non tradizionali, sempre più legati a social e video.
D. Un piano che avrà bisogno di risorse, forse nuovi soci che porteranno però a nuovi equilibri nella compagine…
R. A livello di holding, quest’anno, voteremo un aumento di capitale da circa 10 milioni di euro, che penso possa essere sottoscritto da diversi investitori. Oggi c’è un gruppo iniziale e saldo di soci-manager intorno al 7-8%, a cui si aggiungono altri azionisti con quote frazionate. Io detengo le principali deleghe operative. Ma la vera forza è la partecipazione al nostro progetto da parte delle fondazioni di origine bancaria, come Fondazione di Sardegna, Carimonte e Fondazione Pescarabruzzo. Infondono sicurezza al business e credono nel progetto a lungo termine.
D. Avete fatto ricorso anche al credito bancario?
R. Sì, per quanto riguarda la parte editoriale ci siamo rivolti a istituti quali Mps, Bper, Banco di Sardegna e Castagneto Banca 1910 così come, per la parte della comunicazione, ci sono Bpm e Bper. Il livello della leva bancaria è assolutamente sostenibile.
D. Che giudizio s’è fatto dell’interesse degli imprenditori verso l’editoria?
R. In Sardegna abbiamo riscontrato un crescente impegno, uno dei principali motivi per cui abbiamo spostato a Sassari la sede del gruppo, dove stiamo costituendo il nostro hub della comunicazione a 360°. Sempre a Sassari, poi, Sae Servizi rappresenta la centralizzazione di tutte le nostre attività amministrative, commerciali e in parte digitali. Comunque, anche in Emilia abbiamo incontrato il supporto delle istituzioni locali.
D. E in Toscana? Come finirà la vicenda del trasferimento dei poligrafici del Tirreno in Sardegna?
R. La Toscana è la regione dove dobbiamo lavorare ancora, in un’ottica di sostenibilità. I progetti, tuttavia, non mancano. Al momento, abbiamo sottoscritto un accordo che mantiene una sede operativa di Sae Servizi a Livorno e prevede il ricorso agli ammortizzatori sociali, tramite contratti di solidarietà per 6 mesi. Poi si vedrà; capiremo se arriveranno anche ulteriori soci.
D. In sintesi, giornali, comunicazione e social. Non mancano i fumetti con Sae Comics a Pescara (Leonardis è de l’Aquila). Cosa vi manca ancora?
R. Più che cosa ci manca, dico cosa vorrei rafforzare: gli eventi. Con Barbara Argiolas, responsabile eventi per tutto il gruppo Sae, in particolare, stiamo definendo un ricco calendario di nuovi appuntamenti, circa una trentina quest’anno. Gli eventi sono strumenti di comunicazione interessanti, permettendo fino al 70% di guadagno.
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