Dal suo golf club di Mar-a-Lago, durante una conferenza stampa di un’ora in cui ha parlato a ruota libera, Donald Trump ha ricordato al mondo cosa vuol dire averlo come presidente degli Stati uniti d’America: «Questa sarà l’età dell’oro dell’America, avremo di nuovo un grande Paese – ha promesso The Donald -. Al momento abbiamo un Paese sotto assedio, nessuno ci rispetta all’estero, ma ora lo faranno, anche la premier italiana Giorgia Meloni è venuta qui la notte scorsa, ha fatto toccata e fuga, voleva vedermi».
IN QUELL’ORA DI CONFERENZA stampa in stile comizio, il presidente entrante (inaugurazione a Washington il prossimo 20 gennaio) ha promesso di cambiare il nome del Golfo del Messico in Golfo d’America; ha minacciato di scatenare «l’inferno» se Hamas non rilascerà gli ostaggi israeliani prima del suo insediamento (come se Gaza oggi fosse un paradiso) e di fare carta straccia delle protezioni ambientali per le coste volute dal predecessore Joe Biden; si è rifiutato di escludere l’uso della forza militare per riprendersi il Canale di Panama e per acquisire la Groenlandia (che ha detto essere necessaria per la sicurezza nazionale degli Stati uniti).
Su questi due punti, in particolare, ha spiegato quale dovrebbe essere la strategia: inondare di dazi la Danimarca, rea di non volergli vendere la Groenlandia, e usare la «forza economica» per “annettere” il Canada che dovrebbe diventare il 51esimo stato Usa. Il canale di Panama, inoltre, ha dato a Trump l’occasione per prendersela con l’appena deceduto Jimmy Carter, colpevole – secondo il tycoon – di aver siglato da presidente l’accordo che trasferiva la proprietà del Canale di Panama a Panama, definendolo una «vergogna». Un commento, quello di Trump, esplicitato solo un giorno dopo l’arrivo del corpo del defunto ex presidente al Campidoglio degli Stati Uniti per la cerimonia dei funerali di Stato che si terrà domani.
L’INVETTIVA è poi proseguita: Trump ha lodato la decisione dell’amministratore delegato di Meta, Mark Zuckerberg, di cessare le operazioni di fact-checking sulle sue piattaforme e ha affermato che l’Ucraina non dovrebbe entrare nella Nato. Un occhio di riguardo lo ha avuto anche per i «patrioti» che quattro anni fa hanno assaltato il Congresso per interrompere la validazione del risultato elettorale che aveva portato Joe Biden alla Casa bianca: il tycoon ha confermato che concederà importanti grazie legate all’assalto a Capitol Hill, perché «gente che non è entrata in Campidoglio è stata messa in carcere. Sì, concederò molte grazie».
Trump ne ha avute anche per il Messico che ha accusato più volte, dicendo che il governo della presidente Claudia Scheinbaum non sta facendo abbastanza per impedire ai flussi di droga di attraversare il confine nord.
Cambieremo il nome del Golfo del Messico in Golfo d’America…il Messico deve smettere di far entrare milioni di poveri nel nostro paese Donald Trump
Durante la conferenza stampa il tycoon si è concentrato sull’operato a suo dire non soddisfacente dell’Fbi e, nei suoi commenti di apertura, ha annunciato un piano multimiliardario per costruire dei data center in più stati finanziati da investitori di Dubai.
Il presidente eletto è poi passato a uno dei suoi temi preferiti, attaccare a più riprese il presidente Biden e quelli che considera i suoi nemici. «Non avete un giudice che lavora duramente per cercare di mettervi in imbarazzo», ha detto il tycoon, riferendosi al giudice Juan Merchan di New York, che lo ha giudicato per il caso Stormy Daniels.
Nonostante questo brutto rapporto con i giudici, nelle stesse ore è arrivata una buona notizia per Trump: la giudice federale Aileen Cannon, di sua nomina, addetta al caso dei documenti classificati portati nella sua magione in Florida dopo la fine del primo mandato, ha temporaneamente impedito al procuratore speciale Jack Smith di rendere pubblico il rapporto finale sulle indagini.
DOPO UNA BREVE ISTRUTTORIA Cannon, che questa estate ha archiviato il caso nella sua interezza, ha emesso una sentenza che ordina a Smith di non condividere il suo rapporto finché una corte d’appello federale di Atlanta non prenderà una decisione su come gestirlo.
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