Spagna paese più visitato al mondo, boom di Messico e Arabia Saudita, Italia solo sesta. Ecco come saranno i nostri viaggi nel 2040

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Google e Deloitte hanno di recente pubblicato una ricerca in collaborazione con Barceló Hotel Group da cui si evince come sarà – o meglio, come dovrebbe realisticamente essere – il mercato dei viaggi nel 2040. I risultati, ottenuti analizzando miliardi di query di ricerca Google e oltre 90mila data point esterni degli ultimi 50 anni, ruotano attorno a un dato chiave, tanto interessante quanto inquietante: nel 2040 ci sarà – dovrebbe realisticamente esserci – un aumento sbalorditivo del 60 percento del numero di viaggiatori internazionali.

Insomma, se nel 2019 viaggiavano 1,46 miliardi di persone, nel 2040 il numero di turisti salirà vertiginosamente, raggiungendo quasi i 2,4 miliardi di persone.

Bene? Male? Dipende dai punti di vista. Ciò che appare certo, e questo è il secondo dato interessante dello studio, è che l’Italia perderà posizioni nella classifica del turismo outbound (gli italiani che viaggiano all’estero) mentre sarà raggiunta dal Messico in quella del turismo inbound (i viaggiatori esteri che visitano l’Italia). Perché succederà tutto questo?

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Turismo outbound, ovvero la classifica dei turisti in uscita

Stati Uniti da record
Uno dei motivi che hanno spinto decine di milioni di americani a rivotare Donald Trump sono state le sue promesse di ridurre l’inflazione galoppante in patria. I prezzi negli USA si sono impennati drasticamente negli ultimi anni, non solo nelle grandi capitali: questo significa che il potere d’acquisto del ceto medio americano è relativamente basso nel loro paese, ma cresce all’estero, visto e considerato che gli stipendi in America non sono miseri come quelli italiani. Tradotto: gli americani possono permettersi di viaggiare molto. Se nel 2019 erano quasi 100 milioni i turisti americani che hanno visitato destinazioni estere, nel 2040 questo numero crescerà fino a toccare quota 260 milioni, ovvero più di due terzi degli attuali abitanti degli USA.

Fonte: Google/Deloitte, dati a livello globale, NextGen travellers and destinations, 2024.

I nuovi turisti indiani
È da un po’ di tempo che tra gli addetti ai lavori del mondo del turismo si parla dei futuri cambiamenti riconducibili alla nuova, crescente classe media indiana. La ricerca di Google e Deloitte avalla queste considerazioni: se nel 2019 i turisti indiani erano 26,7 milioni, nel 2040 saranno 145 milioni, anche grazie all’aumento dei passaporti rilasciati e alla semplificazione delle norme sui visti. «Gli indiani sono viaggiatori con buone competenze digitali e che prendono decisioni rapidamente» dice lo studio. Un’ulteriore considerazione: da turisti emergenti, gli indiani prediligeranno le mete tradizionali, come l’Italia; i viaggiatori più maturi, come gli inglesi e i tedeschi, punteranno su quelle meno battute oggi, tra cui Messico, Indonesia e Arabia Saudita.

La discesa dell’Italia
Secondo il report, nella top 15 del turismo outbound nel 2040 ci saranno alcuni ingressi rispetto al 2019: stiamo parlando di paesi come Pakistan, Brasile, Arabia Saudita, Indonesia e Messico. L’Italia perderà tre posizioni: dal sesto posto del 2019 al nono posto, anche a causa della riduzione del nostro potere d’acquisto. La top 5 dei turisti internazionali sarà così composta: cinesi primi, americani secondi, inglesi terzi, indiani quarti e tedeschi quinti. Insieme, questi viaggiatori costituiranno il 42 percento di tutti i viaggiatori mondiali.

Turismo inbound, ovvero la classifica dei turisti in entrata

Il decollo di Spagna e Messico

Il report indica la Spagna come primo paese al mondo per numero di arrivi nel 2040, con 110 milioni di turisti, seguita da Francia – che perderà la prima posizione attuale – e Stati Uniti. Sono numerosi i motivi che spiegano la performance potenziale della Spagna, innanzitutto i forti investimenti sull’attrazione del turismo di massa, basti pensare a destinazioni come Barcellona e Madrid (con relativi problemi di overtourism) ma anche alle Canarie, che si sono costruite nel tempo l’identità di destinazioni trend per un turismo giovane e digitale (fateci caso: in Italia abbiamo destinazioni isolane con brand così forti? La risposta è no). La Spagna, inoltre, è percepita come meta economica e soleggiata quasi tutto l’anno. Lo spagnolo, infine, è la terza lingua più parlata nel mondo, dopo cinese mandarino e inglese.



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