Musk allo sbarco in Lombardia. Parte il primo bando su misura per i satelliti di Starlink

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Elon Musk si prepara allo sbarco in Italia. Il porto individuato per l’approdo potrebbe essere la Regione Lombardia, che dovrebbe pubblicare oggi il bando di gara per la sperimentazione della tecnologia satellitare nelle aree periferiche a bassa connettività. Il grande favorito per la vittoria è proprio Starlink, la costellazione di satelliti di Musk, che inizierebbe così a farsi strada nel mercato italiano delle telecomunicazioni civili nel momento in cui il suo impiego è oggetto di trattative anche per l’ambito strategico e militare.

Il progetto della Lombardia, finanziato con 5 milioni di euro dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e 1,5 milioni da fondi regionali, punta a valutare l’efficacia dei satelliti in orbita bassa per garantire una connessione stabile anche ai comuni più remoti, dalle cime della Valtellina alle colline dell’Oltrepò. Il principale vantaggio di questa tecnologia è infatti la possibilità di fornire il segnale direttamente ai telefoni cellulari (direct-to-cell), senza la necessità di torri o ripetitori terrestri. In questo modo sarebbe possibile collegare in rete anche le aree isolate dove costruire infrastrutture terrestri sarebbe impossibile o molto costoso, purché i dispositivi siano compatibili e si raggiungano accordi con gli operatori locali per l’integrazione nei sistemi di telecomunicazione esistente.

Oltre a questi benefici, la tecnologia direct-to-cell è utile per assicurare il funzionamento delle comunicazioni anche in casi di interruzioni di rete o disastri naturali. Per esempio nell’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare francese recentemente travolto da un potente ciclone, il governo di Parigi ha deciso di ricorrere a Starlink per garantire alla popolazione l’accesso a Internet. Secondo Politico, questo dispiegamento sarà a costo zero per lo Stato francese, almeno per i primi tre mesi di abbonamento. Per la stessa ragione, Musk ha già sottoscritto accordi in Ucraina, mentre in Svizzera il servizio è già in via di sperimentazione con l’operatore Salt.

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D’altra parte, in termini di prestazioni questa tecnologia non è competitiva rispetto alla fibra ottica, sul cui sviluppo l’Europa ha deciso di concentrare i suoi sforzi. I satelliti più performanti, comunque soggetti alle condizioni atmosferiche, garantiscono al massimo 150 mega in download contro 1 giga della fibra. Inoltre, mentre la fibra registra ottime performance anche in aree ad alta densità abitativa, il satellite garantisce una buona connessione solo quando sono pochi gli utenti da raggiungere, dal momento che il suo spettro tende a saturarsi. Per questo motivo è difficile immaginare un futuro in cui tutti i dispositivi saranno collegati direttamente alla rete satellitare: con tutta probabilità il suo impiego continuerà a limitarsi alle aree remote e alle situazioni di emergenza, permettendo di ottimizzare i costi ed evitare l’isolamento di fasce della popolazione.

Pur limitandosi a questa funzione, l’Italia resta terreno fertile per Starlink. A oggi circa 155 mila indirizzi sono rimasti fuori dal progetto “Italia a 1 Giga” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che mira a portare la banda ultra-larga in tutto il Paese. Questo numero potrebbe però aumentare a 450 mila entro la primavera 2025, viste le difficoltà e i ritardi nella realizzazione delle infrastrutture terrestri da parte degli operatori tradizionali. Gli indirizzi esclusi potrebbero diventare oggetto di nuove gare d’appalto, dedicate a tecnologie alternative come il satellite. In questo caso, il progetto lombardo farà da apripista per l’impiego su vasta scala di Starlink in tutte le aree remote del Paese.

A questa partita si affianca poi la ben più delicata trattativa per l’utilizzo della tecnologia satellitare di Musk per applicazioni militari e diplomatiche. Secondo l’agenzia Bloomberg, al centro delle discussioni ci sarebbe un contratto del valore di 1,5 miliardi di euro per la fornitura al governo italiano di servizi di telecomunicazione sicuri. Se l’esperimento in Lombardia dovesse andare particolarmente bene per Musk, il suo successo potrebbe diventare un ottimo biglietto da visita anche in questa direzione.



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