In un contesto di crescenti tensioni politiche in Abruzzo, il Consigliere Regionale Sandro Mariani, Presidente della Commissione Vigilanza, ha espresso un giudizio severo sull’ultima Legge Finanziaria regionale, approvata nel corso della seduta finale dell’anno. Le sue osservazioni pongono in evidenza le preoccupazioni circa la mancanza di attenzione del governo regionale verso le reali necessità dei cittadini, accusando il centrodestra di adottare politiche che favoriscono unicamente i propri sostenitori e ignorano le problematiche di altre province.
Critiche alla gestione della legge finanziaria
Sandro Mariani ha denunciato un’immobilità da parte della maggioranza di centrodestra, sottolineando come questa cosa non solo stia ledendo gli interessi della popolazione ma anche contribuendo a creare un clima politico di divisione. Secondo Mariani, i politici al governo sono così concentrati sugli eventi e sulle questioni interne al loro schieramento che sembrano dimenticare i cittadini che governano. “Francamente sono basito dal loro atteggiamento in Aula,” ha affermato Mariani, sottolineando che le sue richieste e le sue critiche sono state semplicemente ignorate. Il Consigliere ha aggiunto che i membri della maggioranza appaiono insensibili e disinteressati a confrontarsi con chi rappresenta un’opposizione costruttiva, il che non fa che amplificare un senso di disillusione tra i cittadini.
Mariani ha espresso la sua frustrazione di fronte all’assemblea che ha smesso di ascoltare le proposte provenienti da altre forze politiche. La sua denuncia si concentra sulla mancanza di una “visione strategica” all’interno della Legge Finanziaria, che non riesce a fornire soluzioni efficaci ai problemi quotidiani degli abruzzesi. In un clima del genere, il risultato è un centrodestra che rinuncia a una parte della propria identità politica, preoccupandosi più di mantenere l’ordine interno piuttosto che rispondere alle necessità della comunità.
Emendamenti bocciati e mancanza di sostegno
Durante il Consiglio del 30 dicembre, Mariani aveva presentato cinque emendamenti pensati per risolvere questioni fondamentali per il miglioramento della qualità della vita in regione. Tuttavia, secondo quanto riportato, tutte le proposte sono state bocciate senza alcuna discussione approfondita. Tra le misure fatte presenti, l’introduzione di un contributo straordinario di 300 mila euro per potenziare la polizia locale nei quattro comuni capoluogo ha suscitato particolare interesse, ma è stata respinta senza un apparente motivo valido.
Questa situazione ha provocato in Mariani una sensazione di impotenza. La sua convinzione era che le sue proposte potessero essere un punto di incontro tra le varie fazioni politiche, considerando che alcune di esse erano in linea con le sensibilità del centrodestra. “Hanno bocciato tutto con risatine,” ha commentato, evidenziando quindi un comportamento poco serio nei confronti delle esigenze locali.
La questione del rifinanziamento per le micro e piccole imprese è stata affrontata nel suo intervento, evidenziando una proposta specifica che avrebbe potuto fornire un sostegno economico fondamentale a settori nel bisogno. Quest’ultime aziende, colpite dalla crisi post-sisma, avrebbero potuto beneficiare di aiuti e rassicurazioni, ma anche in questo caso, la risposta dell’amministrazione è stata negativa.
La mancanza di dialogo e le conseguenze
Mariani ha concluso le sue affermazioni denunciando la chiusura della maggioranza e la sua incapacità di dialogo. Secondo il Consigliere, la situazione attuale dell’Abruzzo si dimostra segnata da un governo troppo concentrato su dinamiche interne piuttosto che su soluzioni concrete per i cittadini. Questa critica serve a mettere in evidenza come, in un momento in cui si richiede unità e collaborazione, il centrodestra stia apparentemente fallendo nel cammino di ascoltare le istanze della popolazione.
Le conseguenze di questa mancanza di dialogo potrebbero rivelarsi gravi per il futuro dell’Abruzzo. La situazione economica e sociale della regione richiede un’attenzione immediata e un’azione concertata, piuttosto che una continua procrastinazione delle decisioni. La critica di Mariani rappresenta non solo una lamentela politica, ma anche un appello a una riflessione seria sulle priorità della governance locale e sulle reali esigenze degli abruzzesi nei prossimi anni.
Ultimo aggiornamento il 7 Gennaio 2025 da Armando Proietti
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