Il Rapporto di UNICMI sul mercato italiano dell’involucro edilizio conferma una crescita costante del non residenziale, mentre il settore abitativo risente del depotenziamento dei bonus edilizi
Nonostante la flessione nel comparto residenziale, il mercato dell’involucro edilizio italiano mantiene una traiettoria positiva, sostenuta dal dinamismo delle costruzioni non residenziali. È quanto emerge dal Rapporto sul mercato dell’involucro edilizio dell’Ufficio Studi UNICMI che fotografa un settore in fase di transizione, ma ancora resiliente anche nelle previsioni 2025 e 2026.
Secondo lo studio, elaborato a partire dai dati ISTAT, il 2024 ha visto una crescita complessiva dell’1,1% negli investimenti nel settore delle costruzioni, per un valore che supera i 241 miliardi di euro. Di questi, circa 134 miliardi sono stati destinati al comparto residenziale, mentre quasi 107 miliardi hanno riguardato interventi non residenziali e infrastrutture. A determinare l’equilibrio complessivo del settore sono state due dinamiche opposte:
- una contrazione del 4% nel segmento abitativo,
- contro un deciso +9% registrato nel non residenziale, spinto soprattutto dagli investimenti nelle opere pubbliche.
Comparto residenziale in contrazione
Il comparto residenziale vale oltre 6 miliardi di euro di cui 5,3 nel recupero di edifici esistenti e circa 800 milioni nelle nuove costruzioni.
Il 2024 è stato un anno di contrazione per il settore abitativo, una tendenza al ribasso particolarmente evidente nel recupero (- 4,2%), in parte bilanciata dalla crescita del 3,9% nelle nuove abitazioni.
Diverso il quadro per il non residenziale, che ha chiuso il 2024 con un’espansione del 5,3%, trainata da un +8% nelle nuove costruzioni e da un +3,5% nelle riqualificazioni, con un valore di mercato pari a 3 miliardi di euro.
Il trend 2025-2026
Le previsioni per il 2025 dovrebbero confermare il trend: attesa una nuova flessione per il settore del recupero residenziale, attenuata però dalla buona performance delle nuove costruzioni abitative. Proseguirà invece la crescita del segmento non residenziale, stimata in oltre il 4% annuo anche per il 2026.
Secondo UNICMI, nei prossimi due anni il mercato dei serramenti in ambito residenziale subirà una contrazione progressiva, specialmente nella componente del rinnovo, che potrebbe perdere oltre il 6% all’anno.
Al contrario, il mercato dei serramenti e delle facciate nel non residenziale crescerà di oltre il 4% all’anno nel 2025 e nel 2026. Saranno soprattutto le facciate continue, a guidare il settore : +4,8% nel 2025 e +4,4% nel 2026, dopo aver raggiunto nel 2024 un valore di 880 milioni di euro (+5,5% su base annua).
“Il 2024 è andato meglio di come si poteva prevedere. Il residenziale ha tenuto, nonostante il progressivo depotenziamento degli incentivi, la spinta forte è arrivata dal mercato delle costruzioni non residenziali che continuerà ad alimentare la domanda, con evidenti benefici per i serramenti metallici, che hanno un’eccellente penetrazione in questo segmento. Le aziende attive nel residenziale non devono cadere nella tentazione della guerra dei prezzi per mantenere i volumi. Occorre continuare a migliorare le performance del prodotto e la qualità del servizio di posa per preservare prezzi e margini”, sottolinea il responsabile dell’Ufficio Studi UNICMI Carmine Garzia.
Bonus edilizi: tra opportunità e ridimensionamenti
Nel 2024, i bonus fiscali hanno sostenuto una parte consistente della domanda. Secondo UNICMI, gli incentivi per la sostituzione degli infissi hanno generato oltre 2,8 miliardi di euro di investimenti, di cui:
- 2,16 miliardi provenienti dall’Ecobonus (dati ENEA)
- e circa 639 milioni dal Bonus Casa.
L’Ecobonus ha favorito soprattutto il mercato dei serramenti in PVC, che rappresenta il 65% del valore incentivato. Tuttavia, il progressivo calo delle aliquote previsto per il 2025 e il 2026 rischia di indebolire il cosiddetto “mercato agevolato”, con impatti significativi sulla filiera del PVC importato.
“Una parte rilevante della domanda di serramenti e facciate sarà generata da commesse pubbliche”, ha sottolineato Mauro Durazzi, Presidente Unicmi. “Ecobonus e bonus casa hanno rappresentato il 54% degli investimenti nel segmento Residenziale Rinnovo nel 2024 rispetto al totale. A questi va sicuramente sommata una parte di investimenti derivanti dal Superbonus, ma è comunque importante rilevare che esiste anche una quota di mercato rappresentata dalla sostituzione di serramenti senza l’accesso ad alcuna detrazione fiscale. Su entrambi i fronti sarà comunque fondamentale avere regole trasparenti che permettano di installare prodotti sostenibili e di qualità, che tutelino il consumatore”.
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