Quando arriva una cartella esattoriale non è mai un buon momento per nessuno. Ovviamente se non si avevano i soldi per versare la tassa/imposta evasa, si avranno ancora meno per pagarla con una cartella esattoriale maggiorata di sanzioni e interessi.
Se la cartella esattoriale che si riceve, poi, ha cifre da record sicuramente chi la riceve è gettato nello sconforto più totale.
E’ quello che è successo a Marisa, che ha ricevuto una cartella esattoriale che le chiede di pagare quasi mezzo milione di euro.
La cartella esattoriale da record
La donna che ha ricevuto la cartella esattoriale ha paura che arrivi qualcuno a toglierle la casa, i mobili e tutto quello che ha, perché lei i soldi per pagarla non ce li ha. Il Fisco reclama il pagamento di 478 mila euro per Irap, Ires e Iva non versati.
Alla signora Marisa e a suo marito hanno bloccato anche i conti. “E’ da suicidio” commenta la donna sconsolata. Ed è proprio questo il rischio che si corre quando si riceve una pretesa di pagamento così alta.
La cartella esattoriale è frutto di tasse non pagate, è vero, ma l’evasione risale a più di 20 anni fa quando Franco, il marito della signora Marisa, ha dovuto chiudere la sua officina meccanica. In quell’occasione l’uomo si è trovato davanti a una scelta importante e con il ricavato ha deciso di pagare i suoi dipendenti e gli ultimi affitti del capannone dove l’officina era situata.
Alla coppia, dalla vendita, è rimasto poco o niente, o almeno non abbastanza per versare le tasse. Non sono riusciti a risanare il debito con il Fisco e il debito che avevano, in 20 anni, è lievitato fino a raggiungere i 478 mila euro che oggi l’Agenzia delle Entrate richiede.
Attenzione alle cartelle non pagate
Un tributarista chiarisce che si tratta di una situazione del tutto verosimile, una cifra iniziale, magari alta, ma non altissima, a distanza di 3, 4 5 o 10 anni può lievitare e arrivare anche a 4 volte il valore iniziale del debito.
Una somma non pagata, quando si trasforma in una cartella esattoriale e iscritta a ruolo viene maggiorata del 30% a titolo di sanzione. A questo importo, poi, bisogna aggiungere gli interessi che lievitano, anno dopo anno.
Non si tratta, quindi, di un errore: la cartella esattoriale recapitata alla coppia è reale e anche l’Agenzia delle Entrate, a cui i due coniugi di sono rivolti, ha ribadito che i conti sono giusti. L’unica via di uscita per Marisa e suo marito è quella di rivolgersi all’apposito organismo di composizione delle crisi per sovraindebitamento. Ma anche volendo rateizzare una cartella di 478mila euro, come si può saldare un tale debito se si vive solo di una pensione?
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