Alluvioni, il piano di de Pascale: «Gestione unificata per i risarcimenti e una sede Aipo a Reggio Emilia»

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Reggio Emilia Unificare la gestione dell’alluvione del 2023 con quella del 2024 per accelerare le procedure di risarcimento per i cittadini degli ultimi territori colpiti, uniformandole alle inondazioni precedenti. Ancora, riaprire una sede distaccata di Aipo a Reggio Emilia «perché è giusto che ogni provincia abbia un presidio e attenzione», un fabbisogno di interventi previsto per altri 7 milioni, oltre ai 15 di opere di messa in sicurezza già realizzate o in corso e l’imminente richiesta di un incontro al ministro Gilberto Pichetto Fratin sul reticolo Aipo insieme alle altre Regioni. Il presidente della Regione Michele de Pascale, la sottosegretaria con delega alla protezione civile, Manuela Rontini, e l’assessore all’agricoltura Alessio Mammi hanno fatto tappa nei luoghi feriti dell’alluvione cinque mesi fa. Prima tappa, la sede del Comune di Bagnolo in Piano, dove il presidente, la sottosegretaria e l’assessore sono stati accolti dai tre sindaci: Pietro Cortenova (Bagnolo), Francesco Monica (Castelnovo di Sotto) e Marino Zani (Cadelbosco Sopra). Presenti anche il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, e i rappresentanti della Protezione civile, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Aipo, Autorità di Bacino, Anpas, Croce Rossa e delle associazioni agricole. Ammontano a 15 milioni le opere urgenti di messa in sicurezza già realizzate o in corso, a cura di Aipo e del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Il fabbisogno già definito di altri 7 milioni per nuovi interventi di contrasto al dissesto idrogeologico, per i quali va avanti il confronto per reperire i fondi. E, a giorni, è prevista l’uscita del bando regionale da 6,3 milioni di euro per le imprese agricole danneggiate lo scorso autunno.

La Regione ha fatto il punto della situazione sulle inondazioni che tra giugno e ottobre 2024 si sono verificate a causa delle rotture del torrente Crostolo, del canalazzo Tassone e del Cavo Cava. Furono un migliaio gli sfollati e fu necessario anche il trasferimento di circa 15mila capi di bestiame, per ridurre i danni alle imprese. «Continua il nostro percorso sui territori più colpiti, un viaggio che parte dai bisogni di cittadine e cittadini a cui stiamo rispondendo con soluzioni concrete e rapide – sottolineano de Pascale e Rontini-. Siamo in un’area ad alta vocazione agricola, dove l’acqua lo scorso ottobre ha invaso campi e aziende. L’Agenzia di Protezione civile da subito si è attivata nelle attività di assistenza alla popolazione, così come Aipo e il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale non si sono mai fermati e stanno lavorando senza sosta per garantire la sicurezza di case e imprese. Vogliamo ribadirlo: non lasceremo solo nessuno, ma le sosterremo concretamente con risorse». Il presidente De Pascale ricorda, inoltre, quanto il tema sia attuale con «l’allerta meteo in corso, principalmente il bacino del Reno, ma abbiamo ampie porzioni di Emilia e Romagna dove l’allerta è arancione. È fondamentale tenere monitorata la situazione dei fiumi per un altro evento di pioggia molto pesante e ormai non è neanche più sensato dire che ci ricorda quanto sia importante intervenire per la difesa e la protezione del territorio. Stiamo lavorando positivamente con il commissario Curcio e la presidenza del consiglio per “fondere” le emergenze del 2023 e del 2024. E abbiamo raddoppiato da 25 a 50 milioni i fondi nel bilancio per la manutenzione del territorio. La Regione negli anni scorsi aveva approvato un finanziamento straordinario per Aipo, dobbiamo rafforzare con le altre regioni la struttura amministrativa e tecnica». Il governatore propone poi di «riaprire qui a Reggio Emilia una sede distaccata di Aipo. Dobbiamo potenziare l’attività ed è giusto che ogni provincia abbia un presidio e attenzione. Poi con il Governo e il commissario dobbiamo definire le procedure di indennizzo e un piano di opere che di anno in anno aumentino la sicurezza di tutto il territorio. L’Emilia Romagna ha una conformazione idrogeologica diversa, ogni provincia è a sé. Ma è un territorio fragile, di bonifica, alluvionale. Va aumentata la capacità di resistere agli eventi sempre più forti e gravi». «Abbiamo convenuto con il Governo di unificare le due emergenze – afferma de Pascale -. Dobbiamo adeguare con un fondo pluriennale la parte delle opere pubbliche. Dall’emergenza del 2023 residuano circa 90 milioni che non coprono né la parte del 2023 né tantomeno la parte del 2024. Con il Governo occorre definire questo fondo di 100/150 milioni all’anno, ogni anno, per fare cadere a terra tutte le opere utili alla sicurezza del territorio». Sul fronte del bilancio dei danni per l’alluvione del 2024 ammontano «complessivamente a 233 milioni non coperti tra imprese, privati e opere pubbliche. L’obiettivo è il risarcimento al 100 per cento. Nel finanziamento è prevista la prima quota di 5mila euro massimi a famiglia e 20mila euro massimi a impresa. Se “si va” nell’ordinanza Figliuolo, che diventa ordinanza Curcio, il risarcimento è del 100 per cento o quasi del danno, “fondendo” le due emergenze – conclude de Pascale -. Il punto di attenzione è che anche il territorio di Modena e Reggio sia incluso, mentre per Bologna è scontato perché si tratta degli stessi fiumi coinvolti, per Reggio e Modena significa allargare il perimetro, ma speriamo che venga fatto».  © RIPRODUZIONE RISERVATA



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