L’Analisi. Credito in Italia: aumentano i prestiti attivi, cala l’indebitamento medio

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Un’analisi sulla situazione del credito nel 2024 e le tendenze finanziarie delle famiglie italiane.


Nel 2024, sempre più italiani fanno ricorso al credito per finanziare acquisti e investimenti, ma con un approccio più prudente. Secondo i dati della Mappa del Credito di Mister Credit, l’area di CRIF dedicata all’educazione finanziaria, il numero di cittadini con un prestito o un mutuo è aumentato del 12,8% rispetto al 2023, mentre l’indebitamento medio è sceso del 9,8%, attestandosi a 31.653 euro pro capite.


Questo trend indica una crescente fiducia nell’accesso al credito, sostenuta da una politica monetaria più favorevole e da una maggiore stabilità del mercato del lavoro. Tuttavia, la riduzione dell’importo residuo suggerisce che gli italiani stanno gestendo con maggiore attenzione il proprio livello di indebitamento. 


Le forme di finanziamento più diffuse


L’analisi del credito in Italia mostra che la tipologia di finanziamento più comune è il prestito finalizzato, ovvero quello destinato all’acquisto di beni e servizi specifici, come auto, moto, arredamento ed elettrodomestici. Questa forma di finanziamento rappresenta il 47,6% del totale dei contratti attivi, con una rata media mensile di 134 euro.


Seguono i prestiti personali, che coprono il 28,9% del totale e prevedono una rata media di 252 euro. Infine, i mutui per l’acquisto della casa costituiscono il 23,5% del totale, con una rata media di 591 euro.


Questi dati confermano come la casa rimanga un pilastro fondamentale per gli italiani, ma al contempo evidenziano una crescente propensione a finanziare acquisti più piccoli attraverso prestiti mirati.


Le regioni con il maggior indebitamento


Dal punto di vista geografico, il Trentino-Alto Adige è la regione con il debito residuo più elevato: qui, ogni cittadino ha in media ancora 48.214 euro da rimborsare, con una crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente. Anche la rata media è la più alta d’Italia, pari a 402 euro mensili (+7%).


Seguono la Lombardia (40.575 euro di debito medio) e l’Emilia-Romagna (circa 38.000 euro). Questi dati sono influenzati da un’elevata presenza di mutui e dal valore più alto degli immobili rispetto ad altre zone del Paese.


All’estremo opposto troviamo la Calabria, dove l’indebitamento medio è il più basso d’Italia, con 19.301 euro pro capite. In generale, il Sud e le Isole si caratterizzano per una minore incidenza dei mutui e una maggiore dipendenza dai prestiti personali e finalizzati.


Chi sono gli italiani che ricorrono al credito?


L’analisi della Mappa del Credito fornisce anche un profilo dettagliato dei soggetti con finanziamenti attivi. I più propensi a richiedere prestiti sono gli adulti tra i 30 e i 60 anni, fascia in cui il livello di occupazione è più alto. Nella fascia 41-50 anni, oltre il 80% delle persone ha almeno un contratto di credito attivo.


Dal punto di vista del genere, gli uomini rappresentano il 59,1% degli utenti attivi nel mondo del credito, mentre le donne il 40,9%. Tuttavia, la quota femminile cresce quando si tratta di mutui, dove arriva al 45,7%, poiché spesso il finanziamento della casa viene gestito all’interno del nucleo familiare.


I giovani tra i 18 e i 30 anni prediligono invece i prestiti finalizzati, considerati meno impegnativi rispetto ai mutui o ai prestiti personali. Gli over 60, invece, utilizzano il credito con maggiore prudenza, con una percentuale di finanziamenti attivi pari al 39,8% e una preferenza per i prestiti personali.


Le province con le rate più alte e più basse


A livello provinciale, Bolzano registra la rata media più alta d’Italia, con 439 euro al mese (+11,8%), seguita da Sondrio (376 euro), Trento (364 euro) e Milano (360 euro). Anche in queste province, la presenza di mutui è superiore alla media nazionale.


Di contro, le rate più basse si trovano nelle province di Sud Sardegna (218 euro), Frosinone (220 euro), Enna, Reggio Calabria e Trapani, tutte con una rata inferiore ai 230 euro. Qui il peso dei mutui sul totale del credito è inferiore rispetto ad altre zone del Paese.


Conclusioni: un quadro di stabilità con una gestione più responsabile


I dati del 2024 mostrano un mercato del credito dinamico, con un aumento delle persone che accedono ai finanziamenti, ma anche una maggiore attenzione alla sostenibilità dell’indebitamento.


La crescita dei prestiti finalizzati e la diminuzione del debito medio suggeriscono che gli italiani stanno utilizzando il credito in modo più consapevole, privilegiando rate sostenibili e finanziamenti mirati. Al tempo stesso, la casa continua a essere un bene centrale, come dimostra la presenza significativa dei mutui, soprattutto nelle regioni del Nord.


L’evoluzione futura dipenderà da vari fattori, tra cui l’andamento dei tassi di interesse e la stabilità economica, ma per ora il quadro generale indica una fiducia crescente nel sistema del credito e una gestione finanziaria più attenta e responsabile.


Annalisa Giuressi




Articolo di Guide al Risparmio / Commenti



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