“Pisa vuole tutelare i cittadini e smontare un carrozzone politicizzato che ha speso male i nostri soldi”

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A seguito della dura nota della Società della Salute zona pisana, in merito alla mancata approvazione (causa assenza al voto del Comune di Pisa) dell’aumento delle quote capitarie, volte ad assicurare la continuità dei servizi, risponde la presidente della Seconda Commissione Permanente del Comune di Pisa, in quota Fratelli d’Italia, Rachele Compare. 

“E’ fondamentale sottolineare – esordisce Compare – che la decisione di uscire dalla Sds non è stata presa senza un’attenta valutazione. Il nostro obiettivo rimane quello di garantire i migliori servizi socio-assistenziali possibili per i cittadini di Pisa, in particolare per le fasce più vulnerabili. La scelta del Sindaco e dell’Amministrazione è stata motivata dalla necessità di rivedere e ottimizzare la gestione dei servizi, alla luce delle difficoltà finanziarie che il Consorzio sta attraversando, come evidenziato dalla perdita di oltre 1,6 milioni di euro nel bilancio 2023″.

Sul punto dell’assenza del Comune di Pisa all’assemblea, “voglio chiarire che essa non è il risultato di una mancanza di dialogo, ma è un passo legato alla volontà di trovare soluzioni più sostenibili per la gestione dei servizi. L’amministrazione comunale ha più volte ribadito, anche attraverso le dichiarazioni dell’assessore nelle sedute di commissione, l’intenzione di non lasciare indietro nessuno, e questo significa lavorare affinché i servizi continuino a essere garantiti in modo efficace e adeguato, anche in caso di riorganizzazione del sistema”.

Il capogruppo in Consiglio Marizio Nerini aggiunge: “Comprendiamo la preoccupazione espressa dai rappresentanti dei piccoli comuni, che si temono penalizzati da questa situazione. Tuttavia, è fondamentale trovare soluzioni che rispondano alle esigenze di tutti i cittadini, anche alla luce delle difficoltà economiche attuali e dei tagli ai fondi nazionali per il welfare. Ringrazio la Presidente Compare per come sta gestendo questa vicenda spinosa con competenza e decisione che riflettono scelte ponderate e annunciate; è in malafede chi ancora dice di non capire cosa voglia fare Pisa: tutelare i propri cittadini offrendo veri servizi, smontare un carrozzone politicizzato che ha speso male i nostri soldi e le reazioni scomposte che vediamo confermano il nostro pensiero”. La promessa è che “la Seconda Commissione continua a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione e le implicazioni di questa uscita dalla Sds, con l’intento di tutelare i servizi esistenti e garantire la continuità dell’assistenza sociale e sociosanitaria. Siamo impegnati a trovare un equilibrio tra la sostenibilità economica e l’efficacia dei servizi e continueremo a dialogare con tutte le parti coinvolte per trovare le soluzioni più adeguate”.

Il dibattito politico

Il caso, come era prevedibile, ha scatenato numerose reazioni. Fra queste c’è quella del capogruppo Pd in Consiglio comunale a Pisa Matteo Trapani. Fra i punti toccati ci sono quelli circa il fatto che il Comune “deve ancora molti soldi alla Società della Salute, fondi che non ha mai versato nonostante l’abbia presieduta per anni” e che “il paradosso di questa scelta è che, pur uscendo dalla Società della Salute, la programmazione territoriale dei servizi continuerà a passare attraverso il consorzio. Pisa, non facendone più parte, perderà potere contrattuale e non potrà più incidere sulle decisioni che riguardano direttamente i suoi cittadini”. Qua l’intervento integrale. 

A lanciare l’allarme su modalità e tempi della transizione è la consigliera comunale Pd Maria Antonietta Scognamiglio: “Il Comune di Pisa porterà in Consiglio comunale la delibera di recesso dalla Società della Salute entro il 30 giugno, ma siamo a marzo e nulla è stato condiviso o spiegato sul mantenimento e la gestione dei servizi socio-sanitari”. Qua la nota integrale. 

E’ intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: “Come Regione Toscana siamo pienamente consapevoli del valore strategico dell’integrazione socio-sanitaria. Per questo continuiamo a fare la nostra parte, garantendo il massimo supporto alla SdS attraverso l’Asl e mettendo in campo risorse importanti, che negli ultimi anni hanno permesso di sostenere e potenziare i servizi offerti ai cittadini. Vorrei fare un appello al sindaco Conti affinché prevalga il senso di responsabilità verso il benessere della comunità pisana, evitando scelte che possano compromettere l’efficacia e la continuità dei servizi socio-sanitari, che rappresentano un diritto fondamentale di tutti i cittadini. Evitiamo che i cittadini di Pisa abbiano meno diritti e servizi rispetto a quelli di Cascina o San Giuliano. Non facciamo battaglie politiche sulla pelle dei cittadini più fragili”.

La città delle persone, con i consiglieri Martinelli, Lacroce e Gionfrido: “E’ un danno ai pisani e la conferma del disegno cinico sulla pelle dei più fragili che questa giunta ha di mettere in difficoltà quella Società della Salute, che sta garantendo prestazioni essenziali, da cui ha dichiarato di voler uscire. Una scelta tutta politica, per la quale sta cercando giustificazioni che scongiurino, in caso di uscita, un eventuale danno erariale. Una scelta che ci lascerà soli ad affrontare la crisi e le sue conseguenze socio-sanitarie e socio-assistenziali, oltre che mettere in difficoltà i servizi e i cittadini di tutti i comuni dell’area pisana. Da tempo, stiamo contrastando con le opposizioni in consiglio e commissione questo disegno dannoso, serve ora una mobilitazione della città e non solo, del terzo settore, delle istituzioni, dei sindacati, delle forze sociali per far capire l’impatto di queste decisioni folli e le ricadute che avranno sulla città, sulle persone più fragili, sui lavoratori e sui servizi e per chiedere con una voce sola un netto ripensamento. Conti, Bonanno, Porcaro e la destra si fermino”.



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