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Le cupolette rosse, reminiscenza di monumenti come la Cuba e San Giovanni degli Eremiti, sovrastavano quella che nel XIX secolo era la casina di caccia dei Whitaker e negli anni a partire dal 2000 il locale più amato dai vip di Palermo. In quegli anni, esponenti della politica, affermati professionisti e persino giocatori del Palermo di Maurizio Zamparini, subendo il suo inestimabile fascino, vi facevano tappa per un aperitivo o per una cena, rigorosamente a base di pesce. Stasera, giovedì 13 marzo 2025, a partire dalle 19, e dopo due serate di inaugurazione dedicate a istituzioni, giornalisti e addetti ai lavori, riapre al pubblico La Cuba, in via Francesco Scaduto 12, immersa nel giardino di Villa Sperlinga, con i suoi banconi per l’aperitivo all’interno e la sala ristorante caratterizzata dalle ampie vetrate. Un attento restauro ha valorizzato la struttura, riportando alla luce le decorazioni originarie, finalmente a vista.
La riapertura de La Cuba a Palermo
La nuova inaugurazione de La Cuba a Palermo arriva dopo cinque anni di chiusura, con un locale completamente rinnovato. Tornano nel menu alcune rinomate specialità come il Croque-monsieur, accanto al sushi-bar. Particolarmente curata la cantina, con circa 140 etichette, mentre già dalla prossima domenica si serve il brunch, appuntamento imperdibile per gli habitué. La domenica sera, il lunedì e il martedì il locale sarà chiuso al pubblico, ma disponibile per ospitare eventi, feste e ricorrenze varie. La musica sarà sempre in sottofondo, ma l’intenzione non è quella di adibire la struttura a discoteca.
Il contenzioso con il Comune e la chiusura
La storia travagliata de La Cuba sembra dunque essere giunta a un lieto fine. La CVS Management srl, che si occupa dell’attuale gestione, è subentrata infatti all’armatore Boldrini nel 2017, ma per anni non ha potuto aprire le porte del locale. A raccontare quanto accaduto negli ultimi anni è il legale della società, Massimo Petrucci di Petrucci Legal Consulting: “Il Comune di Palermo è proprietario dell’immobile che nel 2017 è stato dato in concessione a CVS Management srl. Nel 2020, a seguito di un sopralluogo, la struttura è stata dichiarata inagibile e chiusa. Questo ha comportato una serie di interlocuzioni tra il Comune e la CVS Management legata agli aspetti e alle responsabilità circa la manutenzione straordinaria e ordinaria e la conseguente chiusura”.
La questione è finita poi in aula. “C’erano state varie segnalazioni per gli ammaloramenti, dovuti ad esempio alla rottura di alcuni vetri e alla crescita di piante sul tetto e quindi si è aperto un contenzioso innanzi al Tribunale di Palermo. Il contenzioso ha portato ad un giudizio per un’istanza risarcitoria. Alla fine, è stato riconosciuto il diritto della CVS al risarcimento danni. A fine 2023, a seguito di una transazione tra le parti per la risoluzione della controversia, è stato convenuto che la CVS Management si accollasse tutti i costi della ristrutturazione. Al contempo, è stata rinnovata ed estesa la durata della concessione alla CVS per altri dodici anni, a fronte del pagamento di un canone”. La società ha così riassunto il personale già utilizzato prima della chiusura e pianificato la riapertura.
Il restauro de La Cuba a cura di Luigi Smecca Architetti
Il progetto di restauro de La Cuba è stato realizzato dall’architetto palermitano Luigi Smecca, titolare dello studio Luigi Smecca Architetti. “Mi sono occupato dell’intervento di restauro del bene vincolato e del progetto di restyling, di interior design degli interni, degli arredi, dei materiali, delle finiture e della progettazione della mobilia. L’edificio risale alla fine dell’Ottocento. Ho presentato un progetto e poiché il bene è vincolato e monumentale, l’intervento si è svolto sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Culturali. È stata coinvolta un’azienda specializzata in restauro, la Edil Sacif”.
Sono stati recuperati i valori originali delle cupole. Due i corpi della struttura, il bene storico ed il gazebo a vetri. “L’intervento – continua l’architetto – ha cambiato i colori, la progettazione dei banconi, il design, il bancone sushi e la cassa, gli arredi e il progetto di illuminotecnica, indispensabile per creare l’atmosfera. Nel bene monumentale, abbiamo cambiato il colore e lasciato a vista alcuni elementi decorativi, come una cornice e una decorazione, facendo parlare la storia dell’edificio. Il soffitto ligneo decorato è stato restaurato e illuminato ad hoc. Ad enfatizzare le caratteristiche dell’edificio, all’esterno, gli archi in tufo”.
Il colore rosso è un filo conduttore all’interno dello spazio, dal bancone all’illuminazione. “La zona a vetri rimane riservata alla ristorazione e al sottofondo musicale del dj set – prosegue Smecca – mentre all’interno c’è un bancone gigante per la somministrazione delle bevande. Le pareti sono grigie e i pavimenti sono fatti di cementine antiche, di colore rosso, giallo e grigio”. A questo si aggiungono una bottiglieria retroilluminata e la domotica curata da GStudio, che muove luci, climatizzazione e audio attraverso un sistema di touch screen. L’effetto finale è quello di un design moderno all’interno di un involucro storico. E anche questa volta, il locale rimarrà impresso nel cuore dei palermitani.
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