Tremano di nuovo i Campi Flegrei. Il piano Musumeci va lento: mancano (ancora) i soldi per gli sfollati

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Tremano di nuovo i Campi Flegrei. E mancano (ancora) i soldi per gli sfollati. Tanto che sul punto si è registrata qualche tensione anche nel governo.

Con una popolazione sempre più spaventata dal bradisismo che – dalla notte dei tempi – riguarda quell’area, riparte la girandola di proteste, accuse, recriminazioni. La scossa notturna di 4.4 gradi non ha causato grossi danni, se si esclude l’evacuazione precauzionale di una villetta a Pozzuoli. Si sono registrati, però, dei momenti di tensione a Bagnoli – quartiere di Napoli molto esposto al bradisismo –  quando i cittadini hanno provato a forzare i cancelli dell’ex base Nato per ripararsi lì in caso di emergenze.

L’occasione fa riemergere una serie di interrogativi. Uno su tutti investe il governo: a che punto è il piano annunciato dal ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, nel 2024? Facciamo un passo indietro: a maggio 2024, nel pieno di uno sciame sismico che impensieriva molto la popolazione e gli amministratori locali, il governo varava un piano di emergenza su più livelli. Prevedeva il monitoraggio degli edifici, prima pubblici e poi privati, la nomina di un commissario (Fabio Ciciliano), la previsione di piani di evacuazione. C’era stata, poi, una postilla al vetriolo del ministro che aveva accusato i Comuni interessati di “non aver vigilato” contro “l’abusivismo diffuso”.

Dopo quasi un anno, il bicchiere sembra essere mezzo pieno. O mezzo vuoto: più fonti concordano sul fatto che il monitoraggio degli edifici è a buon punto. “Abbiamo iniziato la fase 2”, spiega ad HuffPost Luigi Manzoni, sindaco di Pozzuoli. Quanto ai piani di evacuazione – che l’anno scorso erano quasi inesistenti – c’è un po’ di confusione, ma qualcosa è stata messa nero su bianco: “Il piano di evacuazione è sulla pianificazione del rischio vulcanico, che prevede evacuazione e gemellaggio con le altre Regioni. Quanto all’azione sismica, sono previste aree di allontanamento per accogliere i cittadini nelle strutture della Regione Campania”. Insomma: evacuazione vera e propria solo se erutta il Vesuvio – e i rilevatori scongiurano, per il momento, questo rischio – nel caso di scosse dovute al bradisismo le persone devono essere ospitate in strutture campane, o in campi allestiti per l’occasione.

Ed è proprio sulle persone che sono rimaste – a seguito alle scosse dell’anno scorso – senza casa che si è verificato il peggiore bug del piano del governo. Sono settecento nuclei familiari solo a Pozzuoli: un numero importante. Per queste persone, al momento ospitate da alberghi convenzionati o da amici. Erano stati, infatti, previsti per il 2024 e per il 2025 in tutto 35 milioni. Dove sono questi soldi? Chi lo sa. Pochi giorni fa è stato lo stesso Musumeci a stizzirsi nei confronti del ministero dell’Economia: “Siamo abituati ad attese burocratiche ormai fisiologiche ma se il governo interviene in una condizione di rischio, come quella dei Campi Flegrei, il buon senso dovrebbe suggerire la consentita urgenza”. Questi fondi, insomma, ballano ancora nelle cassaforti del Mef, ma Manzoni si dice ottimista: “Contiamo che siano sbloccati quanto prima. Noi continuiamo il percorso burocratico degli sgomberi”. In questo modo, è il senso del ragionamento, quando arriveranno chi ne ha diritto non dovrà attendere ancora. E potrà riavere una casa. La speranza del sindaco di Pozzuoli è coerente con quanto ci riferiscono fonti romane vicino al dossier: si sta lavorando per sbloccare i finanziamenti il prima possibile. Fatto sta che, però, a quasi un anno dal primo via libera, ancora non ci sono.

Musumeci, intanto, è in procinto di dichiarare lo stato di mobilitazione. Un passaggio, questo, introdotto da un decreto del 2018 che consente di mettere in moto la macchina per le emergenze prima di dichiarare lo stato di emergenza vero e proprio.

In mattinata si sono registrati momenti di tensione a Montecitorio, quando il Partito democratico ha chiesto un’informativa urgente del ministro Musumeci. La sensazione diffusa tra i parlamentari campani dell’opposizione è che mentre sul territorio tutte le forze operano con sinergia, il governo mostri disinteresse: “La situazione si fa estremamente seria. Nei Campi Flegrei serve la presenza dello Stato. Il sentimento prevalente di quelle popolazioni è la paura. A chiedere che il ministro Musumeci venga qui non dovrebbe essere l’opposizione, ma tutto il Parlamento”, ha dichiarato il deputato del Pd Marco Sarracino. A questa richiesta, però, Fratelli d’Italia non si è associata: “Non credo sia necessaria perché l’attenzione del governo è già presente”, ha dichiarato il parlamentare meloniano Gerolamo Cangiano, dissociandosi dalla richiesta della minoranza. E causando non poco malumore.



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