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Il giallo di Garlasco si riapre, ma non è una buona notizia per la famiglia di Chiara Poggi, la ragazza di 26 anni uccisa nell’agosto 2007: i genitori, dopo tanti processi e sentenze – a volte contraddittorie tra loro – speravano che fosse una storia chiusa, e invece spuntano nuovi elementi. Al telefono con “La vita in diretta”, trasmissione pomeridiana di Rai1, ha parlato infatti Rita Poggi, madre della giovane vittima del cruento omicidio di 18 anni fa.
La riapertura delle indagini, con l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, è «una notizia che ci ha sconvolto», ha detto la donna, che sulla possibilità che Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della ragazza, sia innocente, non si sbilancia: «Mi attengo alle sentenze. Per me valgono le sentenze e in questi anni ce ne sono state tante…».
«Lo abbiamo saputo ieri dalla tv, guardavamo il tg ed è uscita la notizia – le sue parole – non ho pensato a niente, non è facile trovarsi davanti a una notizia del genere. Abbiamo sempre cercato di ritrovare tranquillità, ma ci siamo ritrovati in un calvario all’improvviso. Sempio? Non vogliamo dire niente perché dobbiamo aspettare, anche se questa notizia ci ha sconvolto».
Torna l’incubo per la famiglia Poggi
Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, tornano sotto i riflettori Garlasco e la villetta in cui il 13 agosto 2007 avvenne il delitto. I genitori della vittima, Rita e Giuseppe, vivono ancora oggi nella casetta a un piano davanti alla quale questa mattina sono tornati i giornalisti. Diverse le telecamere e gli obiettivi che hanno atteso la coppia, uscita e rientrata in auto senza proferire parola. «È il settimo tentativo di far cadere un giudicato ed è davvero raro, straordinario», dice l’avvocato Gian Luigi Tizzoni per la famiglia, che con la riapertura delle indagini sull’omicidio è ritornata nell’incubo.
Fuori dalla villetta di via Pascoli, nell’immediata periferia di questo paesone della Lomellina, il tempo non sembra essere passato. La decisione della Procura di Pavia di riaprire le indagini e di indagare l’amico del fratello di Chiara, Andrea Sempio, che proprio oggi compie 37 anni, riapre una ferita che per Rita e Giuseppe Poggi non si è mai rimarginata. «Abbiamo cercato di ritrovare una sorta di tranquillità, anche se il termine non è esatto, ora siamo ripiombati nel nostro calvario», si limita a dire la donna che, uscendo ed entrando in casa col marito, non abbassa il finestrino della loro auto, una Fiat Panda nera, limitandosi ad accennare un sorriso di cortesia e a fare con la mano il gesto del no ai tanti giornalisti che le chiedono di parlare.
Le parole del legale della famiglia
«Dopo la sentenza passata in giudicato della vicenda se ne sono occupati in totale una quarantina di magistrati, tutti sostenendo la piena responsabilità di Stasi – aggiunge il legale della famiglia – Attendiamo gli esiti di questa ulteriore inchiesta». C’è poca voglia di commentare in paese, dove Sempio non si vede da ieri. Per l’uomo, che domani dovrà presentarsi ai carabinieri, è un compleanno amaro. I vicini di casa non l’hanno più visto da ieri e neppure i clienti del negozio di telefonia in cui lavora e dove risulta in ferie.
Per tutta Garlasco la riapertura delle indagini, è stata «una doccia fredda». I suoi cittadini sono «sbigottiti e increduli», dice il sindaco, Simone Molinari. «Increduli e in preda ai dubbi – aggiunge il primo cittadino -: ci chiediamo se c’è in carcere una persona innocente oppure se c’è un’altra persona a cui si sta rovinando la vita». Nel paese il sorriso di Chiara, a cui ogni anno è dedicata una borsa di studio, non è mai stato dimenticato. «Credevamo di essere giunti alla verità, per quanto sconvolgente e dolorosa – conclude il sindaco Molinari -. Ora siamo ripiombati nell’incertezza».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Marzo 2025, 19:42
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