CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * LAVORI AULA POMERIGGIO: “AFFITTI TURISTICI, CONTINUA LA DISCUSSIONE”

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20.14 – mercoledì 12 marzo 2025

Affitti turistici, continua la discussione in aula. Dopo la presentazione, questa mattina, all’Aula da parte dei proponenti dei disegni di legge 27 di Filippo Degasperi (Onda) e 39 di Paolo Zanella del Pd (testo sottoscritto anche dai colleghi di Pd, Casa Autonomia e AVS), i lavori del pomeriggio in emiciclo sono ripresi dalla discussione generale, di cui di seguito si riporta una sintesi.

Poco dopo le 16 il dibattito è stato interrotto da una richiesta di chiarimento del garante delle minoranze Francesco Valduga: il consigliere ha chiesto al presidente Claudio Soini la possibilità di sospendere i lavori per verificare la notizia della convocazione in contemporanea di una conferenza stampa della Giunta sulle politiche per la casa ed eventualmente per poter prendere parte alla conferenza
stessa.

L’assessora Giulia Zanotelli ha precisato che il tema è indipendente dalla
discussione odierna, Roberto Failoni che lunedì è stata fatta una pre-adozione di una
misura dall’esecutivo e che il presidente della Giunta ha ritenuto di fare una
conferenza di presentazione. Le minoranze hanno stigmatizzato questa decisione e
l’assenza in emiciclo del presidente della Provincia durante la trattazione dei ddl.
Una posizione espressa a più riprese (da Valduga, Degasperi, Lucia Coppola e Lucia
Maestri) anche dopo la fine della sospensione.

I lavori sono ripresi al termine della conferenza stampa e al rientro in aula dei consiglieri Zanella e Parolari, recatisi alla conferenza.

Brunet: agire sul recupero del patrimonio. Servono garanzie per i proprietari
Antonella Brunet della lista Fugatti ha detto che il tema dell’abitare coinvolge
tantissimi aspetti: casa, urbanistica, turismo e in tutto ciò la Provincia sta
lavorando molto. I due ddl sono stati respinti in commissione, ha affermato, con la disponibilità di assessore e dirigenti a lavorarci.

Per Brunet bisogna affrontare il
tema dell’abitare: ad emergere dai confronti nei comuni emerge sempre un tema che non è tanto quello della diminuzione dell’Imis proposto dalle amministrazioni, quanto quello della garanzia ai proprietari.

La soluzione al problema, ha affermato, è il recupero del patrimonio immobiliare esistente. Ha portato l’esempio di Trento:
ci sono 600 appartamenti sfitti, se si agisce sul recupero di questo patrimonio,
sulle agevolazioni per chi affitta tutto l’anno, si può trovare un’ottima risposta. Ha citato RiUrb e RiVal: ci saranno 800 nuove abitazioni, si può davvero dare una
risposta.

Si dovrà per Brunet poi trovare il modo di calmierare il costo degli immobili. La Provincia sta facendo tanto per la casa, ha ricordato: ci sono incentivi sotto i 40 anni per la prima casa anche per persone sole, c’è un abbattimento degli interessi per 10 anni per la ristrutturazione delle prime case.

Bisesti: la casa e la proprietà privata sono sacre.
Mirko Bisesti (Lega) è partito dai numeri: a inizio 2025 sono 496.000 le unità
abitative destinate ad affitti brevi, l’1,4% su un totale di 35 milioni di unità abitative italiane. Ci sono 9,6 milioni di seconde case. Dire che toccando l’1,4% del totale si va a toccare il tema in generale è sbagliato, ha detto. Bisogna intervenire, ha proseguito , non con l’ideologia sentita questa mattina: il patrimonio trentino delle
case non esiste “senza sforzi”, ma con sudore e fatica dai trentini.

Chi affitta casa propria, ha aggiunto, lo può fare perché la casa è sacra, la proprietà privata è sacra. Grave è per Bisesti dire che chi affitta casa porta degrado e desertificazione.

Si sa, ha aggiunto poi, che non è dimostrata in termini assoluti una correlazione
netta sull’aumento del prezzo: lo si è fatto su alcune zone quale Firenze, ma ci
sono studi internazionali ad esempio su Amsterdam e Barcellona che vedono i
prezzi delle case che continuano a crescere nonostante le politiche di limitazione
sugli affitti brevi.

Ancora: c’è difficoltà nella ricerca della casa, ma anche scarsità delle abitazioni che i cittadini vogliono trovare; si deve intervenire con misure di recupero ma anche sulla costruzione di nuove unità abitative.

La mancanza della certezza del diritto impatta tutti i settori, ha dichiarato poi Bisesti, anche un proprietario di casa vede i suoi diritti messi a nudo rispetto alle esigenze di altri. Dite di andare a intervenire sul privato, ha detto rivolto ai proponenti dei ddl, parliamo invece di quello che il pubblico può fare ad esempio su edilizia.

Girardi: timore dei proprietari di case di non vedere tutelata la proprietà privata.
Christian Girardi (FdI) ha affermato di non aver soluzioni, ma si è detto convinto
che il tema meriti un quadro più ampio. Il messaggio per chi avesse ascoltato la
giornata di oggi, ha detto, è “togliamo gli affitti brevi e siamo a buon punto per
risolvere un bel po’ di questioni sulle questioni del turismo e della casa”, ma non è così.

Ci sono zone in cui andrebbe incentivato l’affitto breve perché contribuirebbe all’arricchimento di valli del Trentino, ha dichiarato: quello che va bene in una zona può non andare bene in un’altra. Il tema, ha proseguito, tocca tante materie che compongono un puzzle, è perciò complicato capire quale sia la leva giusta. Il dato che ha citato è quello del rapporto del Censis di fine 2024:

l’Italia negli ultimi 20 anni ha visto decrescere del 7% del reddito pro capite
spendibile e a ciò si sente rispondere sempre che la crescita economica è centrale.
Ma bisogna capire quando c’è qualcosa che genera crescita come regolamentarla,
non stopparla e distruggerla. Ci sono circa 500.000 immobili affittati con locazioni
brevi, ci sono 10 milioni di case sfitte in Italia, quali sono le cause di queste ultime?

ha chiesto. Il cittadino italiano che ha un appartamento da affittare sa che ha una
normativa vincolante sul tipo di locazione che può fare: un periodo medio lungo
per tornare in possesso del bene, poca possibilità di controllare come e se avviene
la manutenzione, poco controllo sul rischio di morosità. A ciò si aggiunge la
difficoltà psicologica dell’affrontare tutto ciò: quello che avrebbe potuto generare
ricchezza si scontra contro tutto ciò e un ordinamento incapace di garantire il
rispetto dei contratti. Si tratta del timore di non aver tutelata la proprietà privata,
ha spiegato. Infine la rigenerazione urbana: per Girardi la sfida importante è il
recupero senza pesare sulle tasche dei cittadini.

de Bertolini: affrontiamo il problema casa in maniera non ideologica.
Andrea de Bertolini (Pd) ha ripreso le parole di Girardi e Bisesti ponendo alcune
puntualizzazioni. Ha invitato a uno sforzo di dialogo franco: condividiamo o no il
fatto che la casa è un’emergenza per il nostro territorio in questo momento
storico? Il tema è o no un’emergenza? Ha detto di essere convinto che la risposta
sia sì e ha pregato chi non lo ritenga un tema emergenziale di spiegare il perché.
Se il tema è un’emergenza, ha proseguito, in termini pratici significa che c’è una
domanda superiore all’offerta: numeri importanti di persone non hanno accesso a
una casa, di acquistarla o prenderla in affitto.

Se la domanda è superiore all’offerta
il meccanismo non ha a che fare con un pensiero comunista, ma con la dinamica
che porta a lievitare il prezzo di fronte a una domanda alta, ha precisato. Si
innescano poi dinamiche ipertrofiche per cui il Trentino non è solo luogo di
abitazione ma anche di turismo. Nessuno sta dicendo di resettare dalla faccia della
Terra questo modello di guadagno, ha dichiarato de Bertolini, ma il momento
storico palesa l’emergenza.

L’appello: mettiamoci in Aula o in Commissione e vediamo se c’è un punto di caduta che permette di trovare una sintesi almeno su una parte del problema, che è quella degli affitti brevi. C’è il modo di trovare un modo di affrontare il tema in modo non ideologico? ha chiesto ancora. La politica non ha il dovere di fare leggi oggi e per sempre, ma di rispondere alle contingenze emergenziali con risposte temporanee. Si cita la rigidità dell’ordinamento civilistico, ha detto: è vero, ci sono, ma il legislatore le ha inserite per una ragione, perché si ritiene, a torto o ragione, che il mondo dei proprietari sia più forte da un punto di vista strutturale del mondo di chi chiede una casa in locazione.

Avere un tetto sulla casa è un dato esistenziale, che determina la qualità della vita. Non è un’aggressione alla proprietà privata pensare di agire calmierando un fenomeno che rischia di monopolizzare il significato dell’offerta abitativa. Una misuratemporanea che tutti ci si augura sia transitoria come l’emergenza.

Calzà: un patto sociale che rischia di saltare.
Michela Calzà (Pd) ha riportato l’esperienza dei territori, ricordando che i sindaci
sono fortemente preoccupati. Ha ricordato che sono 1.400 gli alloggi sfitti che
potrebbero essere messi sul mercato con interventi ridotti, semplicemente
modificando ad esempio gli impianti elettrici. I dati del settore edile: il 110 non c’è più e la prospettiva è che il settore inizi a riprendere una via di contrazione.

Può essere questo un indicatore perché Itea prenda in considerazione interventi per
poter rilanciare questa fetta di mercato? Serve investire però, ha detto Calzà. Ha
proposto poi una riflessione sul turismo: il turismo è una risorsa per il territorio e
lungi da noi demonizzarlo, il turismo di qualità (che è quello che vuole il Trentino)
garantisce un equilibrio tra sviluppo economico e benessere delle comunità locali.

Bisogna per Calzà puntare su un turismo sostenibile, capace di valorizzare
l’ambiente e per arrivare a ciò bisogna lavorare sulle strategie, sulla cura del
territorio, certamente anche sulla riqualificazione delle strutture. Le strutture ricettive non sono che una parte del turismo, ma il turismo lo fa il territorio, ha precisato la consigliera, deve presentarsi come una proposta autentica, non artefatta, che valorizzi le peculiarità dell’ambiente, della montagna, dei paesi.

Serve un equilibrio, minato però ora da un patto sociale che rischia di saltare, ha
detto. Anche nella parte bassa del lago si registra un aumento di case sfitte, ha
ricordato, portando l’esempio di Manerba con il 61% di case sfitte in attesa di
turisti. Le comunità rischiano di perdere identità e di essere trasformate in aree di
passaggio con effetti negativi sulla coesione sociale e sulla sicurezza, ha
continuato.

Non c’è più nemmeno la relazione per la consegna delle chiavi, ha aggiunto. Ancora: c’è un’erosione della capacità abitativa; mancano infermieri e Oss ma non si riescono ad attrarre anche perché non ci sono appartamenti né servizi. Calzà ha indicato il rischio che potrebbe palesarsi nella prossima stagione:
la Germania sta attraversando un momento di recessione, se perdurerà sarà facile
che, a parità di scelta di destinazione, la competizione avvenga tra il tipo di
ricettività sul territorio, con il vantaggio degli affitti brevi. Il problema casa non è
quello degli affitti brevi, ha detto infine, i Comuni devono ottenere la fiducia della
Giunta e devono essere concessi loro strumenti per fare i controlli che servono.

Coppola: regolamentare non significa abolire i diritti della proprietà privata.
Lucia Coppola (AVS) ha precisato che nessuno ha detto che si devono abolire gli
affitti brevi, ma è evidente che il fenomeno è sfuggito di mano, con un’erosione
importante del mercato residenziale e un aumento importante dei canoni anche di
acquisto. Nei ddl, ha proseguito, si rimarca la pressione eccessiva che si registra
sui territori e le situazioni tragiche per affitti per famiglie e lavoratori.

Importante è per Coppola far emergere il sommerso, aumentare le risorse per i controlli, provare a ridurre le locazioni brevi nelle zone ad alta densità abitativa. Ancora:
certificati di idoneità, sicurezza degli stabili, rispetto degli standard
igienico-sanitari e, da parte di qualche Comune è stato fatto un ragionamento
sull’innalzamento della tassa di soggiorno e dell’Imis. Quando si dice di regolamentare, ha precisato, non si pensa ad abolire i diritti della proprietà privata, né di mettere in discussione i sacrifici e il lavoro delle famiglie che hanno una casa: si vuole provare a regolamentare questo ambito. Ha sollevato il tema dell’accoglienza dell’utente sul territorio, che va in collisione con il fornire a distanza le chiavi e le coordinate per l’accesso. Ha parlato del turismo “da piattaforma” , che ha definito piuttosto deprecabile per l’assenza di relazioni, per
l’assenza di reciprocità e di comunicazione con il territorio.

Regolamentare, ha
riassunto Coppola, significa avere cura per l’equilibrio territoriale. Ha fatto
riferimento al tema del “razzismo immobiliare” e all’over tourism. Dispiace che i due ddl siano stati presi in modo ideologico, ha concluso, il senso era di capire assieme come venirne a capo.

Maestri: gestire la questione affitti brevi se si ha a cuore l’identità del territorio.
L’intervento di Lucia Maestri (Pd) ha preso le mosse dal tema del rispetto dell’Aula:
parte dalla considerazione della programmazione dei lavori e dalla capacità di avere le necessarie interlocuzioni con gli assessori competenti rispetto ai lavori
d’Aula.

Non si è molto visto, non da parte di tutta la Giunta, ha affermato: il tema che si sta affrontando è trasversale che attiene non solo la dinamica turistica, ma anche moltissimo al tema leva fiscale, urbanistica e casa. Maestri ha rimarcato l’assenza dell’assessore Marchiori.

Sui ddl: interpretano e rispondono a un
problema decisamente sentito nella nostra terra, lo dicono i sindaci che raccontano del disagio in Trentino per la questione degli affitti brevi. Né i sindaci, né le minoranze possono essere considerati contro la proprietà privata, ha aggiunto, senza argomenti è meglio non tirare fuori certi armamentari dall’armadio.

Il problema posto dai due testi, ha ricordato Maestri, non è solo trentino, ma è nazionale e internazionale: un tema esteso che ha a che fare con la corretta distribuzione dell’abitare perché chiama in causa tre problemi, lo svuotamento dei centri storici, la anomia (non c’è più una coesione della comunità), la perdita di identità.
Se si ha a cuore l’identità del territorio si deve gestire la questione degli affitti brevi, ha dichiarato la consigliera.

Maestri ha ricordato la norma sugli alberghi dismessi: il tema dell’abitare si è affrontato anche in quella dimensione. I ddl dicono cose serie: dicono quello che dicono i Comuni, c’è bisogno di far presto, ha concluso.

Cia: non si possono creare imposizioni.
Claudio Cia (Misto) ha detto di aver apprezzato l’intervento di Girardi che ha
sollecitato a essere molto oggettivi, pragmatici e concreti. I due ddl, ha aggiunto, portano la preoccupazione che nasce dall’ascolto di chi la casa non la ha o fa fatica ad averla.

Cia ha detto di non aver letto nei due testi che siano stati interpellati colore che le case non le affittano: non si è capito il perché si preferiscono le locazioni brevi piuttosto che affittare le case stabilmente a una famiglia.

Il consigliere ha ricordato in questo senso la preoccupazione di dare una casa in affitto e non poterla avere di ritorno. La scelta di andare verso l’affitto breve non si può risolvere creando situazioni che impongono, ha affermato, perché si arriverà sennò in una situazione in cui non si affitterà più, né con gli affitti a lungo, né a breve termine.

Gli affitti brevi contribuiscono a formare il nostro bilancio, ha aggiunto Cia, più che le polemiche sul tema. Il problema per il consigliere è di difficile soluzione: si continua con campagne ben fatte a promuovere il Trentino, ma bisogna creare le condizioni per trovare alloggio per i turisti. Ci si deve decidere, ha detto il consigliere: se si promuove il turismo si deve dare la
possibilità di scegliere la modalità di permanenza. Ha fatto riferimento alle
difficoltà per le famiglie a trovare alloggio: si dovrebbe essere più dinamici e
bisognava esserlo non da oggi perché ci sono 1.300 appartamenti di Itea sfitti che
potrebbero essere assegnati a chi ha difficoltà a pagare un affitto.

Bisogna iniziare dal pubblico a risolvere il problema: bene sollecitare il privato, ma ricordiamoci che abbiamo un patrimonio immobiliare pubblico che sarebbe destinato alle situazioni di grande difficoltà che a oggi non è usufruibile.

Su questo punto per Cia bisogna lavorare e facilitare il recupero. L’assessore sta lavorando in questa direzione, ha concluso, il tempo però certo non si risolve dall’oggi al domani.



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