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“Cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose, sulla gente…” cantava Battiato ed è il problema odierno sulla grande confusione in merito all’evoluzione degli eventi che stanno accadendo nel mondo.
Il Vico pensava ai corsi e ricorsi storici ed in parte aveva ragione. Da quando Trump ha terremotato il mondo politico con il suo insediamento, profetizzando una “golden age”, ho pensato che all’orizzonte ci fosse una nuova Yalta.
Il mondo è sempre stato governato dal “potere” di persone che si sono appoggiate su forze di tipo militare. Sono state le guerre che in grandissima parte hanno stabilito i confini delle Nazioni. Così è stato a Yalta verso la fine della seconda guerra mondiale dove i capi delle 3 Nazioni vincitrici si sono messi d’accordo su come spartirsi il mondo.
Poi è iniziata la “guerra fredda” tra due tipi di organizzazione sociale con gara a chi faceva esplodere le bombe termonucleari più grosse (si ricordi la “zar”). Per fortuna la competizione, più pacifica, fu anche per lo spazio.
“Si vis pacem para bellum” dicevano i Latini. Così ci fu “l’equilibrio del terrore” che ci ha accompagnato fini agli anni ’80 (si ricordi la crisi di Cuba 1962).
Con vari diplomazie al “caminetto” si arrivò al crollo storico del muro di Berlino (1989) che ricorda un’altra notissima Rivoluzione. Il mondo Sovietico si dissolse ed il Patto di Varsavia pure.
Hegel diceva che il Mondo prosegue per tesi-antitesi e sintesi. Si aspettava una sintesi tra i due mondi e ciò sembrava realizzarsi all’incontro di Pratica di Mare(1992) con sviluppi di collaborazione tra i due mondi, prima contrapposti e poi uniti, contro il sorgere dell’integralismo islamico (nuova antitesi).
Qualche cosa è andata storta e sulle cause ognuno ha idee differenti. Si è ritornati ad una specie di guerra fredda in Europa dove gli Stati Uniti stanno ripensando a quanto affermava Kissinger, il noto Segretario di Stato degli anni ’70 che, a mio giudizio, la vedeva lunga. Egli affermava che l’Ucraina e la Russia sono Nazioni con popoli affini in gran parte. Si pensi che Breznev era ucraino. Tali popoli provengono dal popolo dei “Rus”( rematori) che si erano, dal nord, insediati in tali territori (Russia deriva da tale appellativo). Forse la Galizia con Leopoli, facente parte in passato dell’Impero Austro-Ungarico, si è distinta dalla cultura russa ed ha trovato, con il nazionalismo di Bandera, affinità con la Germania nella seconda guerra mondiale.
Diceva Kissinger, appunto, che la vera rivale della Russia era la Cina. Basta guardare la cartina dell’Asia per rendersene conto. Immense ricchezze, anche per il cambiamento climatico, si renderanno disponibili in Siberia. Forse la nuova Amministrazione Americana si è resa conto di ciò e cerca di correre ai ripari per trovare forze contro il più temibile “competitor” cinese che con la tattica del “win-win” sta conquistando il mondo. Effetto questo di una sconsiderata globalizzazione che ha fatto avanzare economie trascurando la provenienza di esse da società non democratiche dove, in vari casi, c’è uno sfruttamento maggiore che nel mondo occidentale.
E l’Europa e quindi noi? La relazione di Draghi è stata illuminante e la Von Der Leyen si è appoggiata ad essa affermando che serviranno 800 miliardi per affrontare un riarmo in vista di un futuro disimpegno degli Americani che saranno occupati a contrastare la Cina e, quindi, a non dissanguarsi a contrastare la Russia che, nel frattempo, organizza i Brics. Il loro obiettivo sarà, io penso, ristaccare la Russia dalla Cina.
Ma questi 800 miliardi come si trovano ed a che cosa serviranno? Dicono facendo debito e sottraendo un po’ di risorse al sociale.
Mi vengono in mente le parole di Fichte che affermava la storia dei Popoli procedere da est ad ovest. Ormai il futuro del mondo sarà nell’Indo-Pacifico, come la scoperta dell’America ha fatto passare la storia dal Mediterraneo all’Atlantico.
Io penso che l’Europa ha dato secoli di “Civiltà” al Mondo e che il suo periodo egemone sia finito.
Ve l’immaginate gli “Stati uniti d’Europa”? Un unico esercito con armi costruite da chi? E’ vero che niente è impossibile, ma, i nostri Stati parlano lingue diverse ed hanno storie secolari diverse e spesso in conflitto tra loro. Le risorse sono state le Colonie e la tecnologia. Ma ora i territori di sfruttamento sono sempre più ridotti e la tecnologia è appannaggio di altre Nazioni nel Mondo. La popolazione europea sta invecchiando e le forze “giovani” sono altrove. Un’immigrazione controllata ed organizzata potrebbe sopperire. Ma avviene così? Chi viene da Paesi dove c’è una cultura radicata da secoli pone dei problemi di integrazione che, io penso, molti intendono come “assimilazione” che è diverso.
Una unione di più Popoli di diversa cultura e storia può avvenire sotto un Impero dove leggi ed esercito sono appannaggio di chi ha il potere ( Impero Romano ed Impero Inglese).
Un proverbio dice “al cantar di tanti galli non si fa mai giorno”; la cultura popolare è assai poco sofisticata, ma ci indovina!
Quindi l’Europa, a mio giudizio, non potrà mai più competere con le grandi Nazioni emergenti (Cina ed India fanno 3 miliardi di persone). Il suo compito futuro è ricomporre un’Europa dall’Atlantico agli Urali e cercare di competere economicamente con altre realtà sanzionando gli stati non democratici.
Gli uomini di potere, mortali, passano, i popoli e la loro cultura rimangono. Siamo cresciuti con opere letterarie dei vari Paesi Europei compresa la Russia!
L’ideale sarebbe dare voce all’autodeterminazione dei Popoli (Wilson fine prima guerra mondiale).
Giampaolo Zecchini
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