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Presentato a Torino il nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro _ Turismo che prevede aumenti salariali, una rinnovata classificazione del personale che riconosce le professionalità emergenti e nuove misure di welfare per i dipendenti del comparto turistico. Il contratto nazionale siglato da Federalberghi con le principali sigle sindacali di categoria ha un tasso di applicazione media superiore all’80% sia per quanto riguarda i datori di lavoro che lo applicano, sia per i dipendenti che ne beneficiano.
Il nuovo CCNL è frutto di una trattativa che ha portato ad aumenti salariali medi che a regime saranno pari a 200 euro (da 166,61 euro per i livelli più bassi fino a 285,06 euro lordi mensili per le posizioni di quadro).
Il contratto innova profondamente la classificazione del personale, introducendo nuove figure professionali nelle aree di maggiore sviluppo dell’attività ricettiva (tecnica-informatica, promozionale, controllo di gestione, wellness e cura della persona), aggiornando i contenuti professionali delle figure tradizionali e prevedendo percorsi di carriera per i giovani neoassunti.
Importante anche l’intervento sul welfare aziendale, con adeguamenti nella contribuzione per l’assistenza sanitaria, nuove regole per i congedi di maternità e importanti tutele per le donne vittime di violenza e diverse forme di sostegno al reddito dei dipendenti che, grazie alla bilateralità, a livello provinciale si concretizzano in bonus economici per l’asilo e per i figli minorenni, per l’uso del trasporto pubblico e per l’assistenza di familiari con disabilità/infermità, per i canoni di locazione dell’abitazione principale e per le spese energetiche, ecc.
Il panorama imprenditoriale e le nuove assunzioni
Nella provincia di Torino operano 6.270 imprese turistiche e il 17,3% di queste prevede nuove assunzioni entro la primavera con un ingresso di nuove risorse stimato in circa 3.570 unità (fonte: Unioncamere Piemonte_Progetto Excelsior). La maggior parte dei nuovi assunti sarà rappresentata da lavoratori di sala, cucina, ricevimento e servizio ai piani.
Gli indirizzi di studio più richiesti dalle aziende sono il diploma professionale (40-45%) ed il livello secondario d’istruzione (25-30%), il resto ha terminato la scuola dell’obbligo.
Le principali problematiche occupazionali
Quasi il 52% dei datori di lavoro in ambito turistico (fonte: Unioncamere _ Ministero del Lavoro / Sistema Informativo Excelsior) segnala una difficoltà di reperimento della manodopera necessaria (+27,1% rispetto al 2019). Il tasso di mismatch nel settore turistico è tra i più alti insieme al settore delle telecomunicazioni (54%) e dei servizi sanitari (51%). Le cause di questa discrepanza tra le competenze ricercate dai datori di lavoro e le abilità effettivamente possedute dai candidati sono riferibili alla cronica mancanza di candidati, all’aumento della forbice tra domanda di lavoro e offerta di lavoro nonché all’andamento decrescente della popolazione scolastica degli IPSEOA e degli istituti tecnici per il turismo.
“Il rinnovo del CCNL Turismo e i dati relativi all’andamento occupazionale dei prossimi mesi – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino certificano l’attenzione che la nostra Associazione e le Imprese del settore dedicano ai dipendenti del comparto. La difficoltà nel reperimento delle risorse che continua a essere segnalata dalle aziende rende ancora più evidente l’importanza del lavoro sinergico che Federalberghi, anche a livello provinciale, porta avanti da anni con gli Istituti scolastici e chi si occupa di formazione professionale come p.es. ITS e Academy, creando un ponte tra il mondo della formazione e quello imprenditoriale, così da facilitare sempre più l’incontro tra la domanda e l’offerta”.
“Il CCNL Turismo è il contratto leader nel comparto turistico-ricettivo, con un tasso di applicazione media superiore all’80% sia per quanto riguarda i datori di lavoro, sia per quanto riguarda i dipendenti ai quali viene applicato – dichiara Angelo Candido, Responsabile del Servizio Sindacale di Federalberghi Nazionale – un contratto leader offre un valore aggiunto perché determina la retribuzione per il calcolo dei contenuti previdenziali, disciplina l’apprendistato, il contratto a termine, la stagionalità e gli orari ed è valido per l’applicazione dei benefici e delle agevolazioni di legge. I dipendenti e i datori che scelgono questo tipo di contrattazione vedono quindi i propri diritti pienamente garantiti e tutelati”.
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