Ci sarà abbastanza legno in futuro?

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Si è svolto ieri il primo incontro di Conlegnoconsorzio servizi legno e sughero che da 25 anni tutela e promuove la biodiversità e il patrimonio forestale, dedicato al mondo delle prime lavorazioni dal titolo “Le prime lavorazioni del legno del Piemonte si incontrano“. L’occasione ha visto segherie, tecnici ed esperti del settore si sono incontrati a Caselle Torinese ospitati da Il Fai da Te Guercio.

 

Reduci dal successo del 2024, che ha portato centinaia di segherie di tutta Italia a confrontarsi creando un momento di discussione specifico e unico del suo genere, Conlegno concede il bis alle segherie con l’incontro a Caselle Torinese e poi Ponte di Legno/Lombardia (4 luglio)Schio/Veneto (16 ottobre) Viterbo/Lazio (26 novembre). In apertura dell’incontro di ieri sera sono intervenuti Alberto Guercio (Presidente Guercio Spa), Roberto Colombero (Presidente Uncem Piemonte), Marco Bussone (Presidente nazionale Uncem e di PEFC Italia), Davide Benedetto (Vicepresidente Associazione Legno dell’Unione Industriale di Torino), Nicola Semeraro (Presidente di Rilegno), Davide Sarnataro (Presidente di Unital/Confapi Torino). I relatori hanno affrontato che toccano trasversalmente il settore in particolare dal “Mercato internazionale del legno: situazione attuale e prospettive future” con Robert Giugni, Direttore Commerciale Europa Settore Segati Gruppo Pfeifer, “Le attività della Regione Piemonte per la filiera legno” con Enrico Gallo, dirigente del Settore Foreste della Regione Piemonte, “L’evoluzione del progetto Cluster Legno” con Marco Bussone, “Presentazione lavori in corso su nuovo libro tecnico sull’essicazione del legno di Conlegno e riflessioni sulla tecnologia del legno” con Corrado Cremonini, Ricercatore del Disafa dell’Università degli Studi di Torino.

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Sebastiano Cerullo, Segretario Generale di Conlegno, ha sottolineato che “in questo contesto abbiamo in Italia una miniera verde: il bosco italiano sottoutilizzato e le imprese della prima lavorazione legno. Le foreste italiane vanno gestite non solo per i benefici economici che creano, ma anche per i benefici socio ambientali, infatti, il bosco non gestito alimenta i rischi naturali connessi ai cambiamenti climatici come limpatto di parassiti, dissesti idrogeologici e aumenta il carico dincendio“.

 

In questo quadro, secondo dati Fao, il consumo a livello mondiale di legno è destinato a passare dai circa 2,2 miliardi attuali ai 3,2 miliardi del 2050. Per quanto riguarda la situazione italiana, tuttavia, nonostante il patrimonio forestale italiano ammonti a quasi 12 milioni di ettari e interessi circa il 40% del territorio nazionale, comunque sopra la media della Ue che è del 38,6%, il tasso di utilizzazione dei nostri boschi è ancora bassissimo e l’Italia è costretta a importare legno a prezzi maggiorati. Stando ai dati del Masaf (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e Forestale) il prelievo legnoso è stimato al 24% rispetto all’incremento di volume (9 milioni di metri cubi annui, il cui 60% risulta costituito da legna da ardere) contro una media dell’Europa continentale che raggiunge il 54% dell’incremento annuale. Per fare un paragone, a partire da una copertura forestale equivalente, la produzione di legno in Germania è oltre 10 volte quella dell’Italia. A questo si aggiunge che, in Italia, la superficie forestale complessiva negli ultimi 30 anni è triplicata e si è espansa di circa 53mila ettari all’anno a discapito di terreni agricoli e pascolivi abbandonati nelle aree montane e rurali: oltre che essere uno spreco di materia prima questo bosco non gestito alimenta i rischi naturali connessi ai cambiamenti climatici come l’impatto di parassiti, dissesti idrogeologici e aumenta il carico d’incendio.

 

Il Presidente nazionale Uncem e di PEFC Italia, Marco Bussone ha sottolineato con forza che “la certificazione forestale è di particolare importanza per attuare la gestione forestale sostenibile delle nostre foreste e per un utilizzo del legno di origine nazionale da parte delle nostre imprese, che spesso sono nelle aree montane e sono un importante presidio del territorio, perciò guardiamo con estremo interesse laumento sia delle superfici certificate che il numero delle aziende con Catena di Custodia registrato lo scorso anno in Italia. Inoltre il 2024 segna un aumento delle superfici forestali certificate secondo lo standard PeFC (1.061.059,26 ettari e + 8,2% rispetto al 2023) , ma anche delle Catene di Custodia (CoC) con un incremento del 16,8% per lo standard PeFC portando il totale a 1.585 ettari”. E ha aggiunto che “l’aumento delle certificazioni, sia delle superfici forestali che delle Catene di Custodia, rispecchia la crescente consapevolezza dellimportanza della tracciabilità delle materie prime e, tra i settori trainanti di questo aumento, emergono ledilizia e il packaging in legno con una forte crescita nelle categorie di pannellistica, segheria e legno lamellare. E queste filiere sono un pezzo portante della Strategia delle Green Community che coinvolge 300 Comuni montani piemontesi e 1200 in Italia“.

“Grazie al lavoro importante fatto da Regione Piemonte – ha detto Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, ringraziando per il lavoro e l’intesa positiva l’Assessore alle Foreste e alla Montagna Marco Gallo e il Dirigente regionale del Settore Foreste, Enrico Gallo – abbiamo superfici pubbliche e private pianificate, certificate, gestite. Abbiamo imprese che hanno partecipato al bando per le segherie, altre che hanno partecipato al bando filiere energetiche in corso. Se ci sarà meno legno di conifere in arrivo da Austria e altri Paesi est-europei, usiamo il nostro legno. Il legno del Piemonte, made in Italy. Con le imprese rafforziamo un forte dialogo, da parte degli Enti locali. Sono pezzo portante dell’economia della montagna. Sono posti di lavoro, valori, comunità. Grazie a Conlegno per il patto stretto con Uncem. Usare il legno piemontese e italiano è possibile”.

 

In occasione di questo appuntamento delle prime lavorazioni legno in Conlegno ha lanciato due importanti progetti.

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In collaborazione con Filiera Legno, Rilegno e Consorzio Legno Veneto e supportato da GSS – Unione Segherie Alto Adige Coop ha lanciato il suo “Osservatorio Segherie”. L’obiettivo di raccogliere, su base annuale, le informazioni relative ai quantitativi segati dalle segherie italiane a livello nazionale, nonché aiutarci nella progettazione e programmazione delle iniziative volte alla promozione delle segherie nazionali e di tutta la filiera produttiva di settore. In un settore sempre più competitivo e complesso come quello del legno, la possibilità di avere un inquadramento dei quantitativi dei volumi segati su scala nazionale rappresenta una informazione strategica sotto più profili e finalizzata anche ad evidenziare il peso del settore all’interno della filiera del legno in Italia.I dati saranno raccolti ed analizzati in forma aggregata in collaborazione con il Dipartimento TESAF dell’Università di Padova, che è il partner scientifico scelto da Conlegno per questa importante iniziativa.

 

Due manuali sullessiccazione del legno che saranno redatti in collaborazione con l’Università di Firenze, il Centro di ricerche di San Michele all’Adige, l’Università della Basilica e l’Università di Torino. Il primo volume dovrebbe uscire per giugno ed il secondo in occasione di Xylexpo 2026.

 

Molto apprezzati i partner tecnici a livello nazionale di questa iniziativa locale e sponsor B.F.B. di Bortoluzzi Gualtiero & C. S.n.c. e BIG on DRY Srl e Trafileria Puntineria GHEZZI sas.
Conlegno – che grazie ai suoi comitati tecnici favorisce un impiego normato e sostenibile del legno, dalla materia prima all’imballaggio, al legno strutturale – con questi incontri in tutta Italia – anche con la collaborazione con Uncem – vuole innalzare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla materia prima, il legno, fondamentale in più settori dell’economia e che nell’ultimo decennio ha acquisito sempre maggiori spazi di mercato nell’edilizia, privata e pubblica, proprio in virtù della sua sostenibilità. Il legno è in grado di stoccare grandi quantità di C02 sottratte all’atmosfera ed è il materiale strutturale sostenibile per eccellenza, essendo di origine naturale facile da riutilizzare, riciclare e destinare a filiere circolari

 

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