di Sergio Restelli
Le Prospettive migliori per Israele nel contesto del conflitto con Hamas
Israele affronta una sfida complessa e prolungata nel suo scontro con Hamas, che va oltre il semplice confronto militare e si estende a questioni geopolitiche, diplomatiche e umanitarie. Per garantire la propria sicurezza e stabilità a lungo termine, Israele dovrebbe adottare una strategia articolata che combini azioni militari decisive con un approccio diplomatico efficace e misure per ridurre l’influenza di Hamas a Gaza.
Vittoria Militare Decisiva e Neutralizzazione di Hamas
Israele deve continuare le operazioni mirate per smantellare l’infrastruttura militare e il comando di Hamas, colpendo i suoi centri di comando, depositi di armi e tunnel sotterranei. Tuttavia, una semplice vittoria sul campo di battaglia potrebbe non essere sufficiente senza un piano per garantire che Hamas non possa riorganizzarsi.
Demilitarizzazione forzata di Gaza
Israele potrebbe lavorare con attori internazionali per imporre una smilitarizzazione della Striscia, con controlli rigorosi sugli aiuti in entrata.
Rafforzamento del blocco su armi e finanziamenti
È essenziale bloccare il flusso di armi dall’Iran e limitare l’uso di aiuti umanitari per scopi militari.
Strategia Diplomatica e Ruolo degli Stati Uniti
Israele dovrebbe bilanciare l’azione militare con una strategia diplomatica efficace.
Il supporto degli Stati Uniti è cruciale per contrastare le pressioni internazionali e garantire un sostegno politico e militare a lungo termine
Mantenere una forte alleanza con Washington:
Israele deve assicurarsi che qualsiasi negoziato con Hamas non comprometta la sua sicurezza, specialmente considerando i colloqui diretti che gli Stati Uniti hanno avviato con il gruppo.
Coinvolgimento di partner arabi moderati:
Paesi come Egitto, Giordania ed Emirati Arabi Uniti potrebbero svolgere un ruolo chiave nel limitare l’influenza di Hamas e nel promuovere una governance alternativa a Gaza.
Contenimento dell’Influenza Iraniana e Lotta ai Finanziamenti
Hamas è strettamente legato all’Iran, che fornisce armi, addestramento e finanziamenti; quindi, Israele dovrebbe intensificare gli sforzi per interrompere queste connessioni.
Azioni mirate contro la rete finanziaria di Hamas
Israele deve collaborare con Stati Uniti ed Europa per bloccare i fondi che passano attraverso ONG o reti finanziarie che finanziano Hamas.
Aumentare la pressione su Teheran
Ogni operazione contro Hamas dovrebbe essere vista anche in un contesto più ampio di contenimento dell’Iran nella regione.
Un Piano per il Dopoguerra: Governance Alternativa a Gaza
Una delle sfide principali per Israele è cosa succederà a Gaza dopo un’eventuale sconfitta di Hamas.Senza una governance alternativa credibile,il vuoto di potere potrebbe portare al ritorno del caos o alla nascita di nuovi gruppi radicali.
Possibile ruolo dell’Autorità Palestinese (AP)
Anche se fragile, l’AP potrebbe essere supportata per assumere il controllo parziale di Gaza,con garanzie di sicurezza da parte di Israele.
Coinvolgimento di forze arabe per la stabilizzazione
Paesi come l’Egitto potrebbero contribuire alla sicurezza post-conflitto, prevenendo il ritorno di Hamas.
Controllo e Distribuzione degli Aiuti Umanitari
Il fatto che metà del bilancio di Hamas provenga dagli aiuti umanitari è una questione che deve essere risolta con misure più rigide di controllo.
Maggiore supervisione internazionale: Israele potrebbe negoziare con le Nazioni Unite e altri attori internazionali per istituire un meccanismo che impedisca ad Hamas di appropriarsi degli aiuti.
Riformare la gestione degli aiuti a Gaza.
Un coinvolgimento maggiore di organizzazioni che possano garantire la destinazione degli aiuti alla popolazione e non ai gruppi terroristici.
Per ottenere una sicurezza duratura, Israele dovrebbe perseguire una combinazione di obiettivi militari, diplomatici e strategici.
Una vittoria totale su Hamas è possibile solo se accompagnata da un piano per il futuro di Gaza, che impedisca al gruppo di riorganizzarsi e garantisca una governance stabile, determinante sarà mantenere il supporto degli Stati Uniti, collaborare con alleati regionali e limitare l’influenza dell’Iran.
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