Edilizia residenziale pubblica: 600 domande e c’è tempo fino al 4 aprile. Ma il Comune deve acquistare più case. L’appello del signor Giacobbe
MESSINA – Edilizia residenziale pubblica: 600 domande avviate e 100 completate. Questo il dato, fino alla mattina del 7 marzo, relativo al nuovo bando per la casa. A distanza di due mesi e mezzo dall’approvazione del regolamento per l’assegnazione degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica, è è stato finalmente pubblicato. Fino al 4 aprile, accedendo con lo Spid o con Carta d’identità elettronica allo sportello telematico del sito del Comune, potranno essere inoltrati i documenti.
Sottolinea l’assessora alla Politiche sociali Alessandra Calafiore: “In sinergia con l’Unione inquilini, sono in funzione, a Palazzo Satellite e a Palazzo Zanca, durante la settimana, due sportelli, dalle 9 alle 12, per aiutare a presentare le domande. La tematica del disagio abitativo è cruciale. Da una parte ha riguardato le persone che vivevano nelle baracche e il risanamento; dall’altra adesso vogliamo fornire risposta a tante famiglie che non riescono a pagare un affitto a causa dell’impoverimento generale. L’alloggio avrà canone popolare e consentirà di offrire una vita migliore a tante persone in difficoltà”.
Chi può partecipare
Possono partecipare tutti i cittadini che soddisfano i seguenti requisiti:
1) Cittadinanza italiana;
Cittadinanza in uno Stato aderente all’Unione Europea;
Cittadini stranieri con permesso di soggiorno almeno biennale, titolari di carta di soggiorno o in possesso di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato o autonomo, o pensionati da lavoro o invalidità totale/permanente.
2. Residenza e Attività lavorativa:
Residenza nel Comune di Messina o svolgimento di attività lavorativa esclusiva o principale nel comune, comprovata da almeno 12 mesi di attività lavorativa negli ultimi 24 mesi, o almeno il 50% dell’ultimo reddito fiscale certificato;
Se lavoratore autonomo, deve risultare che nel Comune di Messina è stato fatturato almeno il 50% delle commesse nell’ultimo anno per l’impresa individuale o partecipata.
3. Economici:
Reddito del nucleo familiare non superiore ai limiti fissati dalla L.R. n. 1/92 e ss.mm.ii.;
Attestazione ISEE valida alla data di presentazione della domanda, che non deve superare i limiti di reddito stabiliti dalla Regione Siciliana.
4. Condizioni del nucleo familiare:
Tutti i membri del nucleo familiare devono possedere i requisiti indicati nel bando e mantenerli fino alla conclusione dell’iter di assegnazione.
Motivi di esclusione:
Saranno escluse le domande dei richiedenti che:
Sono titolari del diritto di proprietà su un alloggio adeguato alle proprie esigenze;
Hanno avuto una precedente assegnazione in proprietà o locazione di un alloggio E.R.P. revocata o decadenza per morosità o altri motivi;
Sono stati sfrattati per morosità negli ultimi 5 anni o hanno ceduto in modo illecito un alloggio precedentemente assegnato.
Modalità di presentazione della domanda:
La domanda deve essere presentata esclusivamente online tramite piattaforma digitale, entro il termine fissato dal bando. La registrazione, la compilazione e l’invio della domanda devono essere completati entro il trentesimo giorno dalla pubblicazione del bando.
Scurria: “Troppi ritardi nell’acquisto di case”
In settimana le critiche del sub commissario Marcello Scurria sui ritardi nell’acquisto di case per l’Erp: È trascorso un anno dalla conferenza stampa sui fondi Pinqua disponibili dal 2022 per acquistare alloggi. Oltre 16 milioni alla Patrimonio Messina e circa 7,5 milioni ad Arisme’ per chi vive ancora nelle baraccopoli. I bandi della Patrimonio e di Arisme sono stati pubblicati. Poi sono stati parzialmente modificati e ripubblicati. Ora, non so bene quanti alloggi sono stati proposti in vendita alle due partecipate comunali. Arisme ancora oggi, salvo smentite, ne ha acquistati zero. La Patrimonio, invece ne ha acquistati tre (dichiarazione rilasciata dal presidente Cacace a Tempostretto). Tre case a marzo del 2025 con fondi disponibili dal 2022. Sicuramente capiremo che le famiglie in emergenza abitativa sono centinaia e centinaia, forse migliaia. E nel frattempo chi ha bisogno aspetta”.
In attesa della modifica del bando per rendere più facile l’acquisto di abitazioni
Dato che le operazioni procedono a rilento, presto i criteri saranno resi più flessibili, consentendo anche l’acquisto di case che potranno essere oggetto di lavori a cura del Comune. “Abbiamo a disposizione più di 16 milioni di fondi e possiamo acquistare sui 200 appartamenti, fino a esaurimento fondi”, ha ricordato più volte l’avvocato Maurizio Cacace, presidente di Patrimonio Messina Spa.
Il Comune e l’emergenza abitativa, quello che si deve fare lo si faccia presto
Come abbiamo scritto più volte, con almeno duemila famiglie in emergenza abitativa, gli strumenti messi in campo dall’amministrazione comunale appaiono validi ma è necessario un cambio di passo. Così come è un bel segno la sinergia con l’Unione inquilini. Ma ora è il momento di mettere in campo tutta la macchina comunale al servizio di un progetto fondamentale. L’acquisto di case, e non la costruzione di nuove, è la priorità.
La coppia che dormiva in auto
La storia della coppia che dormiva in auto deve permettere di accendere sempre di più i riflettori sulla questione sociale e i problemi strutturali del disagio abitativo. Del bisogno di casa di chi si trova in difficoltà. E, da parte dell’amministrazione comunale, serve un’accelerazione su questo fronte. Di vicende come quelle di Pasqualino Giacobbe e Brigida Mazzucotelli (nella foto), i coniugi invalidi che alloggiano per ora nella struttura di Fratelli tutti in una stanza a loro riservata, ce ne sono tante.
Il nuovo appello del signor Giacobbe: “Ho bisogno di una casa, tanti i disagi a Fratelli tutti per una coppia”
Nel frattempo, Pasqualino Giacobbe ha lanciato un nuovo appello: “Io e mia moglie abbiamo bisogno di una soluzione in una casa. Sono troppi i disagi, per una coppia, in una struttura come Fratelli tutti, con il bagno in comune e altri problemi legati alla convivenza con altre persone. Mi appello a tutte le istituzioni. Non ce la facciamo più”.
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