Bonus psicologo, arriva la graduatoria per la nuova tranche da 1500 euro. Verso il terapeuta di base in Manovra

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Arriva la seconda tranche del bonus psicologo 2024 e qualcosa si muove anche sul fronte psicologo di base.

Il professionista pubblico potrebbe arrivare in via sperimentale al livello nazionale da inizio 2026 (dopo le varie iniziative regionali), con 90 milioni stanziati nella prossima legge di Bilancio.


Come anticipato lo scorso 4 febbraio da Il Messaggero, sono stati sbloccati i 5 milioni mancanti per il bonus psicologo dello scorso anno. Dal prossimo 15 aprile, quindi, scorreranno le graduatorie già redatte la scorsa estate, per individuare circa altri 3.330 beneficiari che riceveranno il contributo pieno da 1500 euro. A luglio 2024, infatti, sono uscite le graduatorie con sole 3.325 richieste accolte su oltre 400mila domande, vista la prima copertura di 5 milioni. In tutto ciò circa 1.300 terapeuti hanno rinunciato alla convenzione con l’Inps per paura di rimborsi che possono arrivare anche dopo un anno. 

«I numeri del disagio e dei disturbi psicologici – commenta a Il Messaggero David Lazzari, presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi – ci inseguono e quindi è bene che arrivino questi fondi per il bonus e ci siano nuove opportunità per i cittadini. Gli stessi cittadini che da anni sentono parlare dello psicologo di base ma tra Parlamento e governo la legge non va avanti. Viviamo di speranze e poco più per ora, non so se i cittadini se le faranno bastare. Servono risposte pubbliche per chi non la la possibilità economica di ricorrere ai professionisti privati».

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Bonus psicologo, quando arriva il nuovo aiuto

Dopo i primi 5 milioni stanziati già nel 2023, per gli altri 5, aggiunti con il decreto Anticipi per il 2024, si attendeva appunto un decreto di ripartizione delle risorse del ministero della Salute. Il decreto è stato pubblicato lo scorso 11 febbraio. Già ad aprile, quindi, l’Inps potrà far scorrere le graduatorie, accogliendo altre circa 3.300 domande. Ad essere coinvolto sarà di nuovo, quasi sicuramente, solo chi ha un Isee inferiore a 15mila euro: riceverà subito l’aiuto da 50 euro per 30 sedute psicologiche.

Un messaggio dell’Inps del 5 marzo avvisa che «a decorrere dal 15 aprile 2025, si provvederà allo scorrimento delle graduatorie in essere e all’individuazione degli ulteriori beneficiari, nel rispetto dell’ordine stabilito dalla graduatoria per ciascuna Regione e Provincia autonoma». Con successivo messaggio «sarà data comunicazione della definizione della graduatoria dei soggetti beneficiari».

Si attende poi il decreto attuativo per il nuovo contributo sulle sedute per il 2025. Per quest’anno sono stati stanziati 9,5 milioni, 500mila euro in meno rispetto al 2024. Sono previsti quindi circa altri 6.500 voucher, che con tutta probabilità saranno da 1500 per Isee fino a 15mila euro. Il decreto dovrebbe arrivare entro maggio.

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La rinuncia dei terapeuti

Quanto ai terapeuti, se con la versione del bonus 2022-2023, da dati dell’Inps e dell’Ordine degli psicologi, aderivano in 28.126 su 73.299, nel 2024 erano saliti a 33.274. Nel corso dell’anno, però, sono scesi a 31.969. Oltre il 4%, 1.305 professionisti, hanno quindi rinunciato strada facendo. Spesso a consigliare loro di fare così è stato il commercialista, visto che per il bonus precedente i terapeuti non hanno fatto pagare le sedute coperte dal contributo e hanno atteso i rimborsi anche per un anno e mezzo.

Inps, ministero della Salute e Ordine degli psicologi hanno lavorato per semplificare le procedure, ma resta molto macchinoso il passaggio che prevede il trasferimento delle risorse dalle varie Regioni (che li ottengono a loro volta dal ministero dell’Economia) all’Inps. La prima versione del bonus era partita a maggio 2022, ma le ultime risorse sono arrivate dalle Regioni solo a marzo 2024. 

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Psicologo di base, quando arriva?

Quanto alla legge sullo psicologo di base, dopo l’unificazione delle sette proposte di legge alla Camera e il pressing di Pd, M5s e Avs, Fratelli d’Italia lavora per reperire i circa 90 milioni necessari per avviare la sperimentazione nazionale. Si punta ad avere professionisti pubblici in ognuna delle case di comunità in Italia. Sul testo è arrivato l’ok del ministro della Salute Orazio Schillaci, ma si lavora con il ministero dell’Economia per reperire le risorse necessarie ad assumere da inizio 2026 uno psicologo di assistenza primaria ogni 4-7 medici di medicina generale o pediatri di libera scelta. 

Secondo il deputato di Fratelli d’Italia Luciano Ciocchetti, questo comporterà avere «almeno tre psicologi di base per ogni casa di comunità, sempre considerando che le Regioni che vorranno potranno integrare l’offerta». L’intenzione è quella di partire quando tutte le nuove case di comunità, previste dal Pnrr, saranno pronte, quindi dal 2026. I fondi da trovare sono esigui per il bilancio statale, si cerca quindi l’intesa politica per sbloccare l’empasse.

Le case di comunità sono le strutture per l’assistenza sanitaria e sociale a livello territoriale distribuite su tutto il territorio nazionale. La costruzione di nuove case di comunità è finanziata con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il progetto prevede la costruzione di 1.038 case di comunità, definite sul sito del ministero della Salute come «il luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria». In realtà in dieci Regioni su venti la sperimentazione dello psicologo di base è già partita, grazie a leggi e fondi locali. Nonostante le poche risorse a disposizione i risultati, vista l’ampia domanda di assistenza psicologica, sono già incoraggianti. 

In Toscana, ad esempio, a tre mesi dall’avvio dell’iniziativa, si è deciso di attivare la sperimentazione in altre 10 case di comunità, con un ulteriore finanziamento di 450mila euro. Da settembre fino ad oggi l’iniziativa era partita in 7 case di comunità. Nei primi tre mesi sono stati presi in carico 159 pazienti. L’obiettivo della misura è intercettare precocemente e diminuire il peso dei disturbi psicologici nelle comunità locali, come sottolineato dal presidente regionale Eugenio Giani.

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