DA CONFINDUSTRIA TOSCANA NORD e Filctem Cgil Lucca, Uiltec Uil Toscana Nord, Femca Cisl Toscana Nord: “Protocollo a sostegno delle vittime di violenza di genere nei luoghi di lavoro”: a un anno dalla sua sottoscrizione, le aziende aderenti e il punto sulla sua applicazione

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


(AGENPARL) – Roma, 7 Marzo 2025

(AGENPARL) – ven 07 marzo 2025 *Comunicato stampa del 7 marzo 2025*
*”Protocollo a sostegno delle vittime di violenza di genere nei luoghi di
lavoro”: a un anno dalla sua sottoscrizione, le aziende aderenti e il punto
sulla sua applicazione*
Ha già compiuto un importante percorso il “Protocollo a sostegno delle
vittime di violenza di genere nei luoghi di lavoro” sottoscritto l’8 marzo
2024 a Lucca, a Palazzo Bernardini, fra Filctem CGIL della provincia di
Lucca, Femca CISL Toscananord, Uiltec UIL Toscananord, Confindustria
Toscana Nord e la Consigliera di parità della Provincia di Lucca: oggi, a
un anno dal suo varo, sono 8 le aziende lucchesi che vi hanno aderito.
Aziende, peraltro, fra le più grandi del territorio, che da sole impiegano
4.000 persone: si tratta di Cromology Italia, Essity Italy, Essity PLD
Italy, Kedrion, Lucart, Sofidel, SoGeSi e Wepa Italia.
La ricorrenza è stata l’occasione per fare il punto sull’efficacia del
protocollo e sulle sue potenzialità di sviluppo.
Scopo del protocollo è la promozione, attraverso la contrattazione di
secondo livello, di azioni di sensibilizzazione, informazione, prevenzione
e tutela sul tema della violenza di genere; qualora nonostante il lavoro
preventivo si verificassero casi del genere, è prevista anche l’attivazione
di un sistema integrato di misure che garantiscano protezione e sostegno
efficaci nei confronti delle donne vittime di molestia e violenza.
Le prime interessate al protocollo sono le imprese dei settori di
riferimento delle sigle sindacali che lo hanno sottoscritto, quindi
plastica, gomma, chimica-farmaceutica, moda, ceramica, vetri, energia e
utilities, settori tutti molto presenti anche fra le associate di
Confindustria Toscana Nord. Il protocollo è comunque “aperto” a chiunque
voglia farlo proprio: anche in occasione del primo anniversario del
protocollo è stato ribadito l’auspicio che vi si possano riconoscere anche
organizzazioni sindacali diverse da quelle che lo hanno promosso, oltre che
aziende di altri settori e territori.
Il cuore del protocollo sono le azioni di prevenzione, già messe in atto
dalle aziende aderenti: la diffusione della conoscenza degli strumenti già
esistenti, e l’eventuale promozione di nuovi, che possono garantire una
risposta adeguata a ogni forma di molestia e violenza; la creazione di un
ambiente lavorativo che rispetti le pari opportunità e la trasparenza in
termini retributivi e di crescita professionale; l’impegno a sviluppare nel
territorio progetti condivisi per realizzare servizi, soluzioni e strumenti
finalizzati a rispondere ai bisogni delle vittime di violenza di genere
nell’ambiente di lavoro.
Il protocollo prevede misure anche per i casi in cui, nonostante la
prevenzione, casi di violenza si dovessero verificare: da qui l’istituzione
di momenti di “ascolto”, anche attraverso la definizione di un vero e
proprio sportello dove poter riferire le dinamiche dei vari casi e
monitorarne gli sviluppi; inoltre, l’introduzione di procedure che
garantiscano un iter chiaro, rapido e riservato per promuovere denunce da
parte delle vittime di molestia o violenza e il supporto nella segnalazione
alle forze dell’ordine.
Ma la misura più innovativa è certamente l’introduzione fra le imprese
aderenti di un sistema che garantisca alle vittime di violenza sul luogo di
lavoro una proposta di reinserimento lavorativo in un’altra azienda, in
modo che queste possano affrancarsi dal luogo teatro della violenza e
denunciare liberamente l’accaduto, senza temere di perdere il proprio
lavoro, e quindi la propria fonte di reddito.
La segreteria per la gestione dell’adesione dei vari soggetti è tenuta
presso la sede di Lucca di Confindustria Toscana Nord ed è formata da un
rappresentante delle imprese (Confindustria Toscana Nord) e da un
rappresentante per sigla sindacale (Filctem, Femca, Uiltec), con la
collaborazione dello sportello della Consigliera di parità presso la
Provincia di Lucca per l’ascolto delle esigenze individuali e il loro
indirizzamento in sinergia con l’impresa e il sindacato.
*I COMMENTI DEI FIRMATARI DEL PROTOCOLLO*
*Katiuscia Maggini*, Consigliera di parità della Provincia di Lucca: “Il
Protocollo Confindustria – sindacati a sostegno delle vittime di violenza
di genere nei luoghi di lavoro, ad un anno dalla firma, rappresenta un
virtuoso modello emancipatorio costruito sul principio di non
discriminazione. Non so quanto abbia influito a rendere effettiva la tutela
ma credo questo poco importi quando gli organi deputati a combattere le
discriminazioni di genere percepiscono che siamo in cammino su una strada
costruttiva. Il codice delle pari opportunità è stato rimaneggiato
recentemente attraverso l’ampliamento dei casi di discriminazione diretta e
indiretta, connotando di valore i comportamenti apparentemente neutri,
anticipando la tutela già nelle fasi di pre-assunzione, di ricerca e
selezione dei candidati, inserendo tra le fattispecie discriminatorie gli
atti di natura organizzativa o incidenti sull’orario o che limitino lo
sviluppo di carriera per la donna e ampliando i poteri di intervento della
Consigliera la quale può avvalersi di strumenti più forti e di un onere
della prova attenuato a favore della parte che denuncia la discriminazione.
I casi portati all’attenzione dell’Ufficio della Consigliera sono aumentati
in modo esponenziale grazie anche alla rete con i comitati, con le
commissioni delle pari opportunità, ad eventi come questi che consentono di
dialogare con le forze in campo, i sindacati e alla Confindustria e alla
lente di ingrandimento delle certificazioni di genere. La strada da
percorrere è ancora molta e in salita: esistono e sono ancora radicate sul
territorio sacche di resistenza alla parità di genere in ambito lavorativo
che si affiancano alla profonda trasformazione delle forme di produzione e
di quelle dell’accumulazione del capitale nel segno della precarizzazione
del lavoro e della progressiva sostituzione del lavoro a tempo
indeterminato con forme contrattuali non stabili. Questo significa che la
non discriminazione è sempre più trasversale e deve trovare un necessario
compromesso con la teologia del mercato; e siccome ‘il mercato non cura le
discriminazioni, per questo ci vuole la legge’ pare a questa Consigliera
che chi ha a cuore le ragioni dei diritti debba continuare a sensibilizzare
come facciamo oggi e a riporre una qualche fiducia – ragionevole, cauta e
pure disincantata – in questi strumenti .”
*Franco Galeott*i, Segretario Generale Filctem Cgil Lucca: “Fino ad un anno
fa ricevevamo segnalazioni di abusi con cadenza mensile. Per questo ci
siamo convinti che servisse uno strumento concreto, in grado di intervenire
nel giro di poche ore contro il ricatto occupazionale che toglie alle
lavoratrici la libertà di denunciare quanto subito. Nell’ambito della
contrattazione aziendale, molte aziende virtuose hanno offerto la
disponibilità di decine di posti di lavoro immediatamente alternativi
rispetto a quelli in cui si registrino situazioni problematiche. Oggi la
situazione è migliorata e questo è segno che anche come strumento
deterrente e di prevenzione il protocollo sta funzionando. Purtroppo però
non siamo nemmeno vicini dal debellare questa piaga sociale. Sono convinto
che questi strumenti debbano essere diffusi e incrementati perché
rappresentano la strada giusta per arrivare ad un risultato umano, sociale
e culturale degno di essere chiamato tale.”
*Andrea Satti*, Segretario Generale Femca Cisl Toscana Nord: “Questo
momento è importante per fare il punto sul protocollo contro la violenza di
genere sui luoghi di lavoro, ma anche per ribadire l’importanza che ha
avuto e che continuerà ad avere. Diverse aziende hanno già aderito.
Nell’ambito della contrattazione di secondo livello, le aziende a cui lo
abbiamo proposto hanno accettato di inserirlo negli accordi. La speranza è
quella di continuare ad ampliare questa rete in continua crescita, anche
per mettere a disposizione delle vittime di violenza sempre più posti di
lavoro nei quali poter riparare qualora ve ne fosse la necessità. Ritengo
altrettanto valido l’augurio che avevo espresso anche lo scorso anno, cioè
la speranza di riuscire ad allargare questo protocollo anche ad altre
federazioni ed altre categorie.”
*Giacomo Saisi*, rappresentante Uiltec Uil Toscana Nord: “La crescente
adesione di tante aziende lucchesi al protocollo a sostegno delle vittime
di violenza di genere nei luoghi di lavoro è la dimostrazione della bontà
dell’accordo stesso. Il molto interesse suscitato su un tema così delicato
come la violenza di genere aiuta a far crescere l’attenzione su un problema
sempre più dilagante. Non dobbiamo però abbassare la guardia, dobbiamo
continuare la nostra campagna di sensibilizzazione delle persone che esse
siano uomini che donne. Noi sindacati siamo in prima linea con iniziative
che hanno l’obiettivo di creare una cultura che porti all’eliminazione di
questa piaga sociale.”
*Tiziano Pieretti*, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord: “La
risposta avuta da alcune fra le aziende più rilevanti del territorio
lucchese conferma l’utilità del percorso che abbiamo intrapreso,
evidentemente coerente con la sensibilità che si riscontra fra le aziende
stesse. A oggi non risultano casi di violenza di genere nelle aziende che
hanno aderito al protocollo. Merito certo del clima aziendale evidentemente
positivo anche ben prima del protocollo e, sicuramente, delle misure di
prevenzione introdotte a seguito di questo. Ma credo che il fatto stesso
che un’azienda aderisca a un’iniziativa di questo tipo costituisca un
chiaro messaggio che comportamenti irrispettosi e violenti sono del tutto
estranei alla cultura aziendale e che non sono in alcun modo tollerati.”
*Allegate foto*
Uffici stampa:

Conto e carta

difficile da pignorare

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link