Il Consorzio Socio-Assistenziale Alba – Langhe – Roero non è solo un punto di riferimento per il welfare locale: è una vera rete di 64 comuni uniti nel promuovere il benessere della comunità. Con un Consiglio di Amministrazione rinnovato nei suoi componenti e guidato da Gianfranco Bordone, si aprono nuove prospettive e strategie per affrontare sfide importanti, come l’emergenza abitativa e la gestione dei servizi sociali. Il nuovo presidente racconta i primi passi per dare risposte concrete ai bisogni del territorio.
Come vive questo incarico e quali sono i primi obiettivi che si è posto?
“Tornare a lavorare nel mio territorio è per me un grande onore e un’opportunità per mettere a frutto l’esperienza accumulata in anni di lavoro in ambiti differenti. Il Consorzio è un ente fondamentale per il benessere delle persone e delle comunità che serve. La mia priorità iniziale è conoscere a fondo le necessità dei territori: per questo, a partire da gennaio, inizieremo un ciclo di incontri con i sindaci delle varie aree di Langhe e Roero. Sarà un ascolto attivo per comprendere le criticità e costruire risposte condivise“.
Il dialogo è un aspetto cruciale.
“I sindaci sono i primi a intercettare le problematiche locali. Essi non solo rappresentano gli interessi dei loro cittadini, ma sono anche parte attiva del Consorzio. Ascoltarli significa avere una visione diretta e concreta delle esigenze del territorio. Questo dialogo ci permetterà di impostare una programmazione efficace e orientata alle reali necessità.”
Ci racconta qualcosa della sua formazione e del percorso che l’ha portata a questa posizione?
“Ho lavorato per molti anni in ambiti diversi, accumulando esperienze che spaziano dalle politiche per l’occupazione alle politiche sociali. Dal 2014 al 2019 sono stato direttore regionale in Piemonte della direzione Coesione Sociale, che includeva lavoro, istruzione, formazione professionale e welfare. Successivamente, ho collaborato con la Fondazione don Mario Operti di Torino su progetti abitativi, lavorativi e microcredito, e da cinque anni sono docente di programmazione e gestione dei servizi sociali all’Università di Torino. Questo bagaglio mi permette di affrontare con competenza le sfide del Consorzio”
Tra le emergenze più sentite figura quella abitativa. Qual è il ruolo del Consorzio in questo ambito?
“L’emergenza abitativa è una sfida complessa, che richiede soluzioni articolate. Sebbene il tema della casa sia una competenza diretta dei comuni, il Consorzio lavora in collaborazione con loro per facilitare soluzioni. Le difficoltà includono la mancanza di alloggi a prezzi accessibili, la stagionalità del lavoro e la tendenza verso gli affitti brevi, che penalizzano le famiglie in cerca di stabilità. È necessario affrontare queste criticità considerando tutti gli aspetti collegati, come il lavoro, la cura delle persone fragili e l’accesso ai servizi“.
Come valuta la struttura organizzativa del Consorzio e il lavoro svolto finora?
“Devo dire che ho trovato un Consorzio ben organizzato, con operatori sociali altamente competenti e una forte tradizione di lavoro trasversale. Questo è un punto di partenza prezioso. Il nostro obiettivo è rafforzare ulteriormente l’efficacia delle risposte offerte, innovando laddove necessario e garantendo continuità nelle attività già in corso“.
Quali sono i prossimi passi per il Consorzio?
“Lunedì avremo l’assemblea dei sindaci, durante la quale si approverà il bilancio preventivo e inizieremo a pianificare il ciclo di incontri sui territori. Dopo questa fase di ascolto, lavoreremo su una programmazione di medio periodo che sia condivisa e orientata a soluzioni innovative. Nel frattempo, continueremo a operare con grande attenzione su temi centrali come la disabilità, anziani, minori, povertà ed emergenza abitativa.”
Attualmente il Consorzio è coinvolto in una situazione delicata, come il caso di Issa Loum e Mamadou Saliou Diallo, immigrati uccisi dal monossido in un casolare abbandonato ad Alba
“Siamo accanto al comune di Alba nel cercare soluzioni immediate per incrementare le risposte all’emergenza freddo e nel supportare le persone, anche nella ricostruzione delle situazioni personali e delle relazioni familiari. Collaboriamo con il comune e le associazioni che operano in questo campo per costruire una prospettiva di breve-medio periodo per affrontare l’emergenza abitativa con l’intento di non lasciare solo nessuno“.
Cosa si augura per il futuro del Consorzio?
“Mi auguro che il Consorzio continui a essere un punto di riferimento per il territorio, capace di innovarsi e di rispondere con efficacia ai bisogni delle persone. Vorrei che fosse percepito non solo come un ente pubblico, ma come un partner vicino e affidabile, che lavora insieme a tutti i soggetti del territorio per sostenere nella vita quotidiana chi si trova in difficoltà”.
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