Barriera di cemento a Fiumicino: iniziano i lavori del porto turistico

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Con il favore della notte, tra il 4 e il 5 marzo, davanti al vecchio faro di Fiumicino sono stati eretti senza preavviso cinquecento metri di cosiddetti jersey, barriere di cemento completate da ringhiere di metallo. La scritta «Royal Caribbean go home» è apparsa subito sulla recinzione, che oggi separa il mare dalle storiche palafitte da pesca dismesse, i bilancioni, emblema della zona. L’opera fa infatti parte dei lavori preliminari per il futuro porto crocieristico della Fiumicino Waterfront Srl, controllata dall’azienda statunitense di navi da crociera Royal Caribbean, che nel 2022 ha acquistato all’asta la concessione dell’area. Vedendosi improvvisamente privati dell’accesso al mare, gli abitanti chiedono chiarimenti sull’intervento.

«NON C’È NEPPURE un cartello informativo che segnali le autorizzazioni, né tanto meno di chi sovraintenda i lavori» denuncia il comitato Tavoli del Porto, che si oppone da tempo al progetto. Il cantiere è infatti ancora fermo alla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via), in attesa del parere del ministero della Cultura (Mic) e, pur avendo un valore consultivo e non vincolante, l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato (anche nota come antitrust) a gennaio aveva segnalato il mancato rispetto di alcune regole sulla concorrenza nelle modifiche alla concessione.

LA FIUMICINO Waterfront Srl ha risposto ieri alle segnalazioni sulla barriera, sostenendo di averla alzata «per consentire agli addetti impegnati nelle operazioni di manutenzione di operare in piena sicurezza» dato «l’uso promiscuo dell’area». Nella nota, la società spiega poi che «gli interventi nella zona in concessione non sono in funzione delle opere per la realizzazione della variante di progetto, per cui è ancora attesa la conclusione dell’iter autorizzativo.» Non già un immenso porto crocieristico quindi, ma probabilmente inizierà il dragaggio di 3 milioni di metri cubi di sabbia. Sembra che la fretta di iniziare i lavori preliminari sia dovuta all’integrazione del progetto nei cantieri per il Giubileo 2025, che ne garantisce l’accelerazione delle procedure, ma ne limita l’inizio all’anno santo. «Attualmente, il muro che è stato costruito in quattro e quattr’otto, quando in Italia ci vogliono anni per fare qualsiasi cosa, ci sembra l’ennesimo simbolo non solo di distruzione dell’ambiente, ma anche di disgregazione territoriale e sociale», afferma Federica Giunta del Collettivo No Porto, attivo dal 2013 per la difesa dell’area.

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ANCHE IL SINDACO di Civitavecchia, Marco Piendibene, ha chiesto spiegazioni al suo omologo di Fiumicino. Rimarrebbe infatti anche il problema della concorrenza con l’altro porto del litorale laziale, che resta l’unico della regione scelto dall’Autorità portuale per l’attracco delle navi da crociera. La risposta di Mario Baccini, sindaco di Fiumicino di Fdi, non si è fatta attendere: «Piendibene concentri le energie sulla sua città, piuttosto che preoccuparsi di questioni che non gli competono». Già a febbraio aveva dichiarato che la sua maggioranza sostiene il porto turistico-crocieristico. L’interesse delle istituzioni per quest’area è recente, considerando che per anni è stata abbandonata. Dal 2012, quando è fallito il Porto della Concordia di Francesco Bellavista Caltagirone, indagato per frode in pubbliche forniture, i macchinari arrugginiscono sulla spiaggia, mentre un molo di 800 metri causa l’insabbiamento della costa senza che ci sia stata alcuna riqualificazione pubblica. Anzi, la concessione è andata all’asta, permettendo alla Royal Caribbean di acquistarla per soli 12 milioni di euro.

ORA CHE LA COSTRUZIONE del porto sembra inevitabile, la protesta dei cittadini continua. L’impegno è chiaro: non permettere che un bene comune e uno spazio naturale venga svenduto a favore degli interessi di pochi. «Ora più che mai è il momento di essere unit3 e determinat3 nel ribadire che, se c’è un estraneo sulle nostre spiagge, è la Royal Caribbean, che abbiamo un solo mare e non vogliamo porti che lo rendano privato e invivibile» si legge nel comunicato del Collettivo No Porto, che invita domenica prossima al piazzale antistante il vecchio faro per una giornata di contestazione.



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