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\”Coloro che sostengono organizzazioni terroristiche, tra cui Hamas, minacciano la nostra sicurezza nazionale. Gli Stati Uniti avranno tolleranza zero per gli stranieri che sostengono i terroristi. I trasgressori della legge americana, compresi gli studenti internazionali, rischiano il diniego o la revoca del visto e l’espulsione\”. Lo ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio.
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L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. DI CHI SI TRATTA
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Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un \”trattato di partenariato strategico globale\” con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d’intelligence. Un accordo definito \”una vera svolta\” che amplierà la proiezione russa nel settore dell’energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
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L’Amministrazione Trump sta ”negoziando con Hamas” per liberare gli ostaggi che si trovano ancora nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il presidente Usa Donald Trump incontrando i giornalisti allo Studio Ovale. \”Stiamo discutendo con Hamas. Stiamo aiutando Israele in queste discussioni, perché stiamo parlando di ostaggi israeliani e non stiamo facendo nulla a favore di Hamas. Non stiamo dando soldi\”, ha detto il presidente.
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\”Bisogna negoziare. C’è una differenza tra negoziare e pagare. Vogliamo far uscire queste persone\” dalla Striscia di Gaza, ha aggiunto Trump.
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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
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E’ ”una vergogna” che Hamas trattenga ancora 59 ostaggi nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il presidente americano Donald Trump parlando con i giornalisti.
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L’Iran ha annunciato che effettuerà una terza ondata di attacchi missilistici contro Israele \”al momento opportuno\”. Lo ha detto il numero due dei Guardiani della rivoluzione, generale Ali Fadavi, in dichiarazioni riportate dall’agenzia di stampa iraniana Mehr e riprese da Times of Israel. Nel corso del 2024, Teheran lanciò due attacchi contro Israele scatenando la reazione dello Stato ebraico: in particolare la seconda risposta israeliana, a ottobre, distrusse gran parte dei sistemi di difesa aerea iraniana e alcune importanti strutture militari. LEGGI L’ARTICOLO
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Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un’area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. PER SAPERNE DI PIÙ
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Il piano egiziano su Gaza \”non soddisfa le aspettative\” di Trump: lo rende noto il dipartimento di Stato Usa.
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Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di \”Numeri\”, approfondimento di Sky TG24. LEGGI QUI
“,”postId”:”af00cc0e-c57d-451c-9fe3-2f5f4398ef32″},{“timestamp”:”2025-03-06T19:08:00.931Z”,”timestampUtcIt”:”2025-03-06T20:08:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Siria, riscoppia la guerra civile tra sunniti e alawiti”,”content”:”
Si riaccende la guerra civile in Siria con sanguinosi scontri, senza precedenti negli ultimi tre mesi, tra forze governative sunnite e uomini armati alawiti nella regione costiera, per decenni rimasta la roccaforte dei clan alleati della famiglia Assad, al potere per più di mezzo secolo fino alla caduta del regime lo scorso dicembre. La cronaca racconta di almeno 13 uccisi tra le forze governative sunnite in un agguato teso da non meglio precisati uomini armati alawiti nella regione di Latakia, principale porto della Siria e nei cui paraggi sorge la base aerea russa di Hmeimim. L’agguato è stato compiuto contro pattuglie della direzione della Sicurezza generale. Questa è la sigla governativa che di fatto, da tre mesi circa, raggruppa i miliziani sunniti della disciolta coalizione jihadista di Hay’at Tahrir ash Sham (Hts), giunta al potere lo scorso 8 dicembre sotto la guida del suo leader Jolani, ex leader qaidista, dopo un’offensiva lampo, sostenuta dalla Turchia, contro l’allora potere di Assad, per decenni appoggiato da Iran e Russia. Proprio l’Iran e la Russia sono chiamati in causa da alcuni media siriani e libanesi come \”mandanti\” dell’agguato compiuto oggi da \”miliziani alawiti\” nel distretto di Jabla, a sud di Latakia. E un sedicente \”Consiglio militare per la liberazione della Siria\” ha diffuso il suo primo comunicato annunciando la volontà di combattere \”l’attuale regime estremista e terrorista\”. Immagini diffuse sui social e in seguito verificate in maniera indipendente hanno mostrato alcuni cadaveri senza vita a terra e in un bagno di sangue, con evidenti tracce di colpi di arma da fuoco al capo.
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L’inviato degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, ha elogiato l’Egitto per aver elaborato un nuovo piano su Gaza, senza approvare i dettagli dell’alternativa proposta alle richieste di Trump di sfollare in massa i palestinesi. \”Abbiamo bisogno di piu’ discussioni al riguardo, ma e’ un primo passo in buona fede da parte degli egiziani\”, ha detto ai giornalisti Witkoff.
\n\n”,”postId”:”750f2079-540f-4236-abec-12b21e690853″},{“timestamp”:”2025-03-06T17:29:45.252Z”,”timestampUtcIt”:”2025-03-06T18:29:45+0100″,”altBackground”:false,”title”:” Erdogan: \”Oltre 130mila rientrati in Siria nel dopo Assad\””,”content”:”
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che da quando è caduto il regime di Bashar al Assad, l’8 dicembre, sono rientrati in Siria oltre 130mila siriani che vivevano in Turchia come rifugiati. \”Dalla rivoluzione, 133mila siriani sono tornati nelle loro terre volontariamente e in modo onorevole\”, ha detto Erdogan, aggiungendo che in questo modo arrivano ad essere in totale 873mila i siriani rifugiati in Turchia che sono rientrati in Siria negli ultimi anni. \”Non costringeremo nessuno a tornare ma faciliteremo il viaggio per coloro che lo vogliono\”, ha detto il presidente turco, come riferisce la tv di Stato Trt.
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Hamas ha confermato il suo impegno a rispettare l’accordo di cessate il fuoco siglato con Israele a metà gennaio. Lo hanno reso noto le Brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato del movimento.
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Forti tensioni popolari e scontri armati sono in corso nella regione costiera siriana, a maggioranza alawita e dove si concentrano membri dei clan per anni alleati della famiglia Assad al potere fino a tre mesi fa. Lo riportano media siriani e testimoni oculari all’ANSA, secondo cui gli scontri e le tensioni sono in corso nel distretto costiero di Jabla e nelle regioni di Tartus e Latakia. Il numero delle vittime negli scontri a fuoco tra armati alawiti e forze di sicurezza del nuovo governo, rappresentato dall’autoproclamato presidente Ahmad Sharaa (Jolani), non è ancora stato diffuso dalle varie fonti ma in rete circolano video, la cui autenticità è stata verificata, che mostrano in due diverse località della costa alcuni corpi senza vita a terra. Parallelamente, le autorità religiose alawite della regione costiera siriana hanno invitato la popolazione a scendere in strada per manifestare contro il \”clima di terrore\” e contro le \”violazioni ripetute\” da parte degli uomini di Sharaa.
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Una fonte della sicurezza sul versante egiziano del valico di Rafah, contattata per telefono, ha riferito che \”38 feriti\” provenienti da Gaza sono arrivati in Egitto accompagnati da \”55 loro familiari\”. \”Il valico di Rafah apre le porte per accogliere palestinesi feriti e malati\”, aveva scritto stamattina su X la tv pubblica egiziana al Qaera riferendosi a punto di passaggio fra la Striscia di Gaza e l’Egitto. Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, fino al primo marzo, erano già arrivati in Egitto 1.120 i feriti e malati palestinesi assieme a 2.376 loro accompagnatori.
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L’aeronautica militare israeliana e quella statunitense hanno condotto questa settimana un’esercitazione aerea congiunta, volta a rafforzare la cooperazione militare e a migliorare le capacità operative integrate. Lo ha affermato oggi l’Idf, riporta il sito Ynet, titolando \”Prepararsi all’Iran?\”. L’esercitazione ha visto la partecipazione di caccia israeliani F-35i e F-15i che volavano insieme a un bombardiere strategico statunitense B-52, mettendo alla prova il coordinamento in una serie di scenari operativi. Le esercitazioni sono state concepite per rafforzare la connettività tra le due forze e migliorare la loro capacità di affrontare le minacce regionali, ha affermato l’Idf in una nota. Secondo la dichiarazione, l’esercitazione congiunta è stata condotta nell’ambito della cooperazione tra l’Idf e il Comando centrale statunitense (Centcom), a dimostrazione della crescente partnership strategica tra i due eserciti.
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Il filmato era inteso come una satira politica dell’\”idea megalomane\” di Trump – ha spiegato il regista di Los Angeles -, siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere\”. LEGGI L’ARTICOLO
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Trump dà “l’ultimo avvertimento” ad Hamas perché liberi subito tutti gli ostaggi vivi e restituisca i cadaveri di quelli uccisi. Altrimenti “ci sarà l’inferno da pagare”, minaccia il presidente Usa. E avverte: “La leadership” del movimento islamista di Gaza “lasci ora, finché ne ha ancora la possibilità”. Trump ha ricevuto ieri otto degli ostaggi già liberati. Hamas conferma intanto contatti diretti con l’inviato di Washington.
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Rubio: toglieremo il visto a studenti stranieri pro-Hamas
“Coloro che sostengono organizzazioni terroristiche, tra cui Hamas, minacciano la nostra sicurezza nazionale. Gli Stati Uniti avranno tolleranza zero per gli stranieri che sostengono i terroristi. I trasgressori della legge americana, compresi gli studenti internazionali, rischiano il diniego o la revoca del visto e l’espulsione”. Lo ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio.
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Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. DI CHI SI TRATTA
Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un “trattato di partenariato strategico globale” con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d’intelligence. Un accordo definito “una vera svolta” che amplierà la proiezione russa nel settore dell’energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
Trump: ‘Negoziamo con Hamas su ostaggi ma non paghiamo’
L’Amministrazione Trump sta ”negoziando con Hamas” per liberare gli ostaggi che si trovano ancora nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il presidente Usa Donald Trump incontrando i giornalisti allo Studio Ovale. “Stiamo discutendo con Hamas. Stiamo aiutando Israele in queste discussioni, perché stiamo parlando di ostaggi israeliani e non stiamo facendo nulla a favore di Hamas. Non stiamo dando soldi”, ha detto il presidente.
“Bisogna negoziare. C’è una differenza tra negoziare e pagare. Vogliamo far uscire queste persone” dalla Striscia di Gaza, ha aggiunto Trump.
La questione israelo palestinese, cos’è e come è nata
L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
Trump: “Una vergogna che Hamas abbia ancora 59 ostaggi”
E’ ”una vergogna” che Hamas trattenga ancora 59 ostaggi nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il presidente americano Donald Trump parlando con i giornalisti.
Guerra Israele, Iran annuncia terzo attacco missilistico “al momento opportuno”
L’Iran ha annunciato che effettuerà una terza ondata di attacchi missilistici contro Israele “al momento opportuno”. Lo ha detto il numero due dei Guardiani della rivoluzione, generale Ali Fadavi, in dichiarazioni riportate dall’agenzia di stampa iraniana Mehr e riprese da Times of Israel. Nel corso del 2024, Teheran lanciò due attacchi contro Israele scatenando la reazione dello Stato ebraico: in particolare la seconda risposta israeliana, a ottobre, distrusse gran parte dei sistemi di difesa aerea iraniana e alcune importanti strutture militari. LEGGI L’ARTICOLO
Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni
Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un’area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. PER SAPERNE DI PIÙ
Usa: “Piano dell’Egitto su Gaza non soddisfa le aspettative”
Il piano egiziano su Gaza “non soddisfa le aspettative” di Trump: lo rende noto il dipartimento di Stato Usa.
La situazione a Gaza e il ruolo degli Usa: i possibili scenari su rifugiati e aiuti
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell’area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell’11 febbraio di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24. LEGGI QUI
Siria, riscoppia la guerra civile tra sunniti e alawiti
Si riaccende la guerra civile in Siria con sanguinosi scontri, senza precedenti negli ultimi tre mesi, tra forze governative sunnite e uomini armati alawiti nella regione costiera, per decenni rimasta la roccaforte dei clan alleati della famiglia Assad, al potere per più di mezzo secolo fino alla caduta del regime lo scorso dicembre. La cronaca racconta di almeno 13 uccisi tra le forze governative sunnite in un agguato teso da non meglio precisati uomini armati alawiti nella regione di Latakia, principale porto della Siria e nei cui paraggi sorge la base aerea russa di Hmeimim. L’agguato è stato compiuto contro pattuglie della direzione della Sicurezza generale. Questa è la sigla governativa che di fatto, da tre mesi circa, raggruppa i miliziani sunniti della disciolta coalizione jihadista di Hay’at Tahrir ash Sham (Hts), giunta al potere lo scorso 8 dicembre sotto la guida del suo leader Jolani, ex leader qaidista, dopo un’offensiva lampo, sostenuta dalla Turchia, contro l’allora potere di Assad, per decenni appoggiato da Iran e Russia. Proprio l’Iran e la Russia sono chiamati in causa da alcuni media siriani e libanesi come “mandanti” dell’agguato compiuto oggi da “miliziani alawiti” nel distretto di Jabla, a sud di Latakia. E un sedicente “Consiglio militare per la liberazione della Siria” ha diffuso il suo primo comunicato annunciando la volontà di combattere “l’attuale regime estremista e terrorista”. Immagini diffuse sui social e in seguito verificate in maniera indipendente hanno mostrato alcuni cadaveri senza vita a terra e in un bagno di sangue, con evidenti tracce di colpi di arma da fuoco al capo.
M.O.: inviato Usa, piano Egitto “primo passo in buona fede”
L’inviato degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, ha elogiato l’Egitto per aver elaborato un nuovo piano su Gaza, senza approvare i dettagli dell’alternativa proposta alle richieste di Trump di sfollare in massa i palestinesi. “Abbiamo bisogno di piu’ discussioni al riguardo, ma e’ un primo passo in buona fede da parte degli egiziani”, ha detto ai giornalisti Witkoff.
Erdogan: “Oltre 130mila rientrati in Siria nel dopo Assad”
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che da quando è caduto il regime di Bashar al Assad, l’8 dicembre, sono rientrati in Siria oltre 130mila siriani che vivevano in Turchia come rifugiati. “Dalla rivoluzione, 133mila siriani sono tornati nelle loro terre volontariamente e in modo onorevole”, ha detto Erdogan, aggiungendo che in questo modo arrivano ad essere in totale 873mila i siriani rifugiati in Turchia che sono rientrati in Siria negli ultimi anni. “Non costringeremo nessuno a tornare ma faciliteremo il viaggio per coloro che lo vogliono”, ha detto il presidente turco, come riferisce la tv di Stato Trt.
Hamas: “Impegnati a rispettare l’accordo per la tregua”
Hamas ha confermato il suo impegno a rispettare l’accordo di cessate il fuoco siglato con Israele a metà gennaio. Lo hanno reso noto le Brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato del movimento.
Siria, forti tensioni e scontri nelle regioni costiere
Forti tensioni popolari e scontri armati sono in corso nella regione costiera siriana, a maggioranza alawita e dove si concentrano membri dei clan per anni alleati della famiglia Assad al potere fino a tre mesi fa. Lo riportano media siriani e testimoni oculari all’ANSA, secondo cui gli scontri e le tensioni sono in corso nel distretto costiero di Jabla e nelle regioni di Tartus e Latakia. Il numero delle vittime negli scontri a fuoco tra armati alawiti e forze di sicurezza del nuovo governo, rappresentato dall’autoproclamato presidente Ahmad Sharaa (Jolani), non è ancora stato diffuso dalle varie fonti ma in rete circolano video, la cui autenticità è stata verificata, che mostrano in due diverse località della costa alcuni corpi senza vita a terra. Parallelamente, le autorità religiose alawite della regione costiera siriana hanno invitato la popolazione a scendere in strada per manifestare contro il “clima di terrore” e contro le “violazioni ripetute” da parte degli uomini di Sharaa.
Da Gaza passano in Egitto altri 38 feriti
Una fonte della sicurezza sul versante egiziano del valico di Rafah, contattata per telefono, ha riferito che “38 feriti” provenienti da Gaza sono arrivati in Egitto accompagnati da “55 loro familiari”. “Il valico di Rafah apre le porte per accogliere palestinesi feriti e malati”, aveva scritto stamattina su X la tv pubblica egiziana al Qaera riferendosi a punto di passaggio fra la Striscia di Gaza e l’Egitto. Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, fino al primo marzo, erano già arrivati in Egitto 1.120 i feriti e malati palestinesi assieme a 2.376 loro accompagnatori.
Media, esercitazioni Israele-Usa: focus su minacce regionali
L’aeronautica militare israeliana e quella statunitense hanno condotto questa settimana un’esercitazione aerea congiunta, volta a rafforzare la cooperazione militare e a migliorare le capacità operative integrate. Lo ha affermato oggi l’Idf, riporta il sito Ynet, titolando “Prepararsi all’Iran?”. L’esercitazione ha visto la partecipazione di caccia israeliani F-35i e F-15i che volavano insieme a un bombardiere strategico statunitense B-52, mettendo alla prova il coordinamento in una serie di scenari operativi. Le esercitazioni sono state concepite per rafforzare la connettività tra le due forze e migliorare la loro capacità di affrontare le minacce regionali, ha affermato l’Idf in una nota. Secondo la dichiarazione, l’esercitazione congiunta è stata condotta nell’ambito della cooperazione tra l’Idf e il Comando centrale statunitense (Centcom), a dimostrazione della crescente partnership strategica tra i due eserciti.
Video “Trump Gaza”, il creatore Solo Avital: “Pubblicato senza mio consenso”
Il filmato era inteso come una satira politica dell'”idea megalomane” di Trump – ha spiegato il regista di Los Angeles -, siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere”. LEGGI L’ARTICOLO
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