I governi europei sono impazziti: rivoltiamoci contro il riarmo e questa folle corsa suicida

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I governi europei sono impazziti, proclamano la necessità di riarmarsi e di continuare la guerra già persa in Ucraina ma non propongono le uniche cose che sarebbe possibile e positivo realizzare: cioè che l’Onu garantisca la pace e la neutralità dell’Ucraina (o meglio: di quello che è rimasto dell’Ucraina) e che in Europa si proceda verso il disarmo bilaterale, atomico e convenzionale. Dall’Atlantico agli Urali bisogna cominciare a disarmare e rottamare le basi militari che minacciano la sicurezza di tutti. Questa è la vera e unica pace realizzabile in Europa, perché conviene a tutti.

Invece il segretario generale della Nato, l’ineffabile Mark Rutte, continua a affermare che “i paesi europei stanno intensificando gli sforzi per garantire all’Ucraina ciò di cui ha bisogno per combattere finché sarà necessario“. Ursula von der Leyen, che non ha un esercito e che è a capo di una unione commerciale e non politica, ha addirittura detto che occorre andare avanti nel conflitto in modo da “trattare da posizioni di forza” (?). E propone un piano di centinaia di miliardi a debito per militarizzare l’Europa. Gran Bretagna e Francia fanno pazze proposte di inviare le loro forze armate in Ucraina per garantire la pace (?) ma solo se ci fosse … la copertura degli Stati Uniti (?) che Trump ha già ripetutamente e beffardamente rifiutato. Tutti in Europa vogliono prepararsi alla guerra con Putin quando lui ha invece il problema di non avere basi militari della Nato nel giardino di casa pronte a sparare. E’ praticamente impossibile che Putin, che è un tiranno ma è razionale e non un pazzo suicida, voglia attaccare l’Europa.

La sinistra (?) europeista che guarda all’Europa come alla Madonna dei Miracoli, dimostra la sua totale nullità politica anche in questo frangente decisivo. La Schlein dice: “Meloni deve decidere se stare con Trump o con l’Europa”. Ma questo dilemma è falso: in questo momento la politica deve decidere se continuare la folle e suicida corsa verso l’escalation invocata da Zelensky e da Ursula von der Leyen, o cercare invece di inserirsi nei negoziati di pace avviati da Trump. Trump si comporta da estorsore e bandito ma lavora per la fine della guerra. La pace o la guerra: questa è l’unica scelta da fare. E in prospettiva gli europei dovrebbero comprendere che è nel loro interesse vitale avere relazioni pacifiche con Mosca, senza farsi scavalcare da Trump.

Per comprendere questa guerra bisogna partire da alcuni fatti inequivocabili: la Russia dell’ultranazionalista autocrate Putin ha aggredito l’Ucraina contro le norme del diritto internazionale, proprio come in precedenza aveva fatto la Nato con la Serbia, l’Afghanistan, l’Iraq e la Libia. Tuttavia è incredibile come la sinistra, gli intellettuali e i media di sinistra (?), da Repubblica a Micromega, si dimentichino che alla radice della guerra c’è l’espansione della Nato a est che oggettivamente è una minaccia esistenziale per la Russia.

La Nato a guida americana infatti non è un’organizzazione di pacifisti ma è (anzi era) un organo che, con il beneplacido degli europei, ha condotto guerre illegali, di attacco, guerre che ha sempre perso ma che hanno provocato centinaia di migliaia di vittime innocenti. Questa guerra è iniziata perché la Nato ha ingannato l’Ucraina illudendola che potesse diventare un suo membro e Zelensky è cascato come un bambino nell’imbroglio. Se il governo Zelensky e i precedenti governi ucraini filo-occidentali non avessero abbandonato la neutralità per chiedere l’adesione alla Nato, la guerra non sarebbe scoppiata. La guerra è stata provocata intenzionalmente dagli Usa guidati da Joe Biden. Putin ha sempre avvertito che non poteva tollerare la Nato in Ucraina, e non può perdere questa guerra, anche a costo di usare armi atomiche. Per questo motivo è indispensabile e urgente la pace.

Occorre rivoltarsi anche contro questa Unione Europea che non fa altro che propagandare il riarmo senza mai cercare la pace. Per fortuna la Ue di 27 diversi paesi non è mai stata un soggetto politico (e mai lo sarà). Ursula e gli altri europeisti bellicisti si mettano il cuore in pace: un esercito europeo di 27 differenti paesi non è realizzabile e non ci sarà mai! Per fortuna il voto a maggioranza sulle questioni di guerra e di pace nella Ue – richiesto da Elly Schlein al posto del voto all’unanimità – non passerà mai. Nessun paese democratico lascerà mai che gli altri Stati decidano al posto suo a maggioranza se entrare in guerra o no! Occorre invece aprire le discussioni per un disarmo bilanciato in Europa, e ribaltare questa Ue militarista.

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