Psicologo di base, buona risposta in Toscana: si estende la sperimentazione

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I risultati dei primi tre mesi sono incoraggianti e così la giunta regionale, con una delibera proposta dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, ha deciso di estendere la sperimentazione dello psicologo di base, partita a settembre 2024.

 

Nel corso di questo mese altre dieci case di comunità vedranno infatti l’arrivo di un nuovo professionista, il quale potrà offrire un primo livello di assistenza per poi nel caso orientare il paziente verso uno specialista. Un servizio gratuito per i cittadini, attivabile dai medici di famiglia e dai pediatri di libera scelta che operano all’interno delle case di comunità coinvolte nella sperimentazione.

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“La scelta di questa sperimentazione che ulteriormente ora rafforziamo – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani –  va nel segno della Toscana diffusa e del potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale, ma nasce anche dalla considerazione di un’attenzione rafforzata verso i problemi psicologici, a volte sottovalutati o trascurati dai cittadini”.  

 

“L’obiettivo dello psicologo di base  -– spiega l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – è intercettare precocemente e diminuire il peso dei disturbi psicologici nelle nostre comunità. In Toscana, da alcuni mesi, lo stiamo facendo all’interno delle case di comunità in raccordo con la medicina generale, i pediatri di libera scelta e i servizi già offerti dal nostro sistema sanitario.. I primi dati della sperimentazione confermano il valore della scelta fatta dal Consiglio regionale della Toscana, tra i primi in Italia ad approvare la legge sullo psicologo di base, e ci dicono che siamo sulla strada giusta: il servizio sta rispondendo alle aspettative e abbiamo riscontrato una proficua collaborazione con i professionisti. Da qui la decisione di estenderlo in dieci ulteriori territori”.

 

Da settembre fino ad oggi la sperimentazione era partita in sette case di comunità: in quella Querceta a Seravezza, dove operano due psicologi, in quelle di San Giovanni Valdarno, Fontebecci a Siena e Orbetello, con altri tre professionisti, e nelle case di comunità in viale Morgagni, alle Piagge e al presidio Dallapiccola a Firenze con ulteriori tre psicologi. Nei primi tre mesi di attività gli otto professionisti avevano già preso in carico 159 pazienti: 85 a Firenze, 31 nel territorio dell’Asl Toscana Sud Est e 43 a Seravezza. 

 

La giunta ha deciso ora di estendere il servizio in altre dieci case di comunità distribuite nelle tre Asl. Oltre a Firenze nell’Asl Toscana centro il servizio sarà attivo ad Empoli, Prato e Pistoia, nell’Asl Toscana nord ovest si aggiungono le case di comunità di Lucca, Massa, Livorno e Pisa e le case di comunità di Arezzo, Grosseto e Abbadia San Salvatore per la Toscana Sud est. Ovunque la sperimentazione, nelle sedi nuove e in quelle già attive, terminerà a marzo 2026. Per il servizio nelle dieci nuove casa di comunità la Regione ha assegnato un ulteriore finanziamento di 450mila euro alle aziende. 

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La casistiche affrontate dagli psicologi in questi primi mesi spaziano da disturbi legati a depressione, stress, crisi di panico, agorofobia ed emotività a disagi legati a lutti o perdita ed assenza di lavoro. Ma i disturbi, a volte somatizzati, hanno avuto in alcuni casi come causa anche conflitti e separazioni, cambiamenti imposti da una malattia, la transizione da infanzia ad adolescenza, la nascita di un figlio o il pensionamento, crisi di coppia o nelle relazioni tra genitori e figli.

 

“Il rifinanziamento del servizio dello psicologo di base e la sua estensione a nuove aree della Toscana rappresentano un passo importante per garantire un accesso sempre più capillare all’assistenza psicologica. I numeri confermano il successo della sperimentazione: il bisogno di supporto psicologico nella nostra società è in crescita, non solo come conseguenza della pandemia, ma come esigenza strutturale a cui il nostro sistema sanitario deve continuare a dare risposte adeguate”, commenta Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana.

“La Toscana si conferma una regione attenta alla salute psicologica dei cittadini, riconoscendola come parte integrante della salute generale. Il servizio dello psicologo di base, operando in coordinamento con i medici di famiglia e i pediatri, garantisce un primo livello di assistenza fondamentale, accessibile e gratuito. La sua istituzione – spiega Gulino – è stata il frutto di un lungo percorso, il servizio avviato lo scorso settembre sta rispondendo in maniera efficace ai bisogni della popolazione”. “La decisione della giunta regionale e in particolare dell’assessore alla Salute Simone Bezzini di continuare a investire e ampliare il servizio di Psicologia di base dimostra una visione lungimirante e un impegno concreto per il benessere delle persone. Il percorso portato avanti fino a oggi, con un dialogo costante tra istituzioni, Ordine e professionisti, ha permesso di costruire un modello di intervento integrato che funziona e che va diffuso e consolidato. L’investimento in salute psicologica – sottolinea la presidente dell’Ordine della Toscana – è un investimento sulla qualità della vita delle persone e sulla tenuta dell’intero sistema sanitario e sociale. È fondamentale proseguire in questa direzione, affinché il servizio diventi un presidio stabile, strutturato sul territorio per agire in prevenzione e limitare il rischio di cronicità ”.

 

“L’Ordine degli Psicologi della Toscana – ricorda infine Gulino – ha voluto fortemente questa legge, approvata poi da tutte le forze politiche presenti nel Consiglio regionale della Toscana, perché eravamo e siamo consapevoli del bisogno di assistenza psicologica di molti cittadini toscani. Un bisogno che emerge chiaramente anche dall’indagine che ogni anno l’Ordine svolge tra i suoi professionisti iscritti, chiedendo loro di indicare i maggiori problemi vissuti dai pazienti. I dati ci dicono chiaramente che la richiesta di supporto psicologico è in crescita e che servizi come quello dello psicologo di base sono fondamentali per rispondere in modo accessibile, semplice, appropriato alle esigenze di salute della popolazione: un servizio gratuito ed efficace a disposizione di tutte e tutti”.

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